Ci preme replicare alle dichiarazioni dell’ex sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, attuale consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, sulla storia dei depuratori della Città capoluogo, al fine di informarlo che le carte le abbiamo ben lette, e che se qualcuno deve chiarire qualcosa quello è lui e la sua giunta, specie in merito ad alcuni aspetti relativi al contratto in essere tra il Comune di Campobasso e la Costruzioni Dondi SpA.
La Delibera di Giunta Comunale n° 252 del 18 novembre 2020, “Atto di indirizzo in tema di modalità di gestione del sistema di depurazione degli scarichi idrici della città di Campobasso (impianti di depurazione in località di San Pietro, Scarafone e Santo Stefano e impianti di sollevamento del comprensorio comunale)”, diede il via a un nuovo percorso finalizzato a rivedere/rilanciare l’impostazione gestionale del servizio di depurazione cittadina, essendo in scadenza quello in essere fino a quel momento.
Parrebbe che l’idea fosse quella di dividere le attività tra loro incompatibili, per evitare conflitto d’interesse, che la proposta come confermato dallo stesso Gravina, arrivava dall’ottimo dirigente De Marco, che rivestiva ad interim in quel breve periodo il ruolo di dirigente del settore, lo stesso dirigente che per i sodali di Gravina oggi è diventato un vero e proprio bersaglio da colpire, seppur non perdono l’occasione di prendersi meriti che a lui appartengono attribuendogli responsabilità che sono della Politica incapace da loro prodotta!
Da un lato la conduzione degli impianti, la manutenzione ordinaria degli stessi e gli interventi di riparazione o ‘a guasto’ da affidare ad un soggetto gestore da individuare con procedura di evidenza pubblica; dall’altro, la realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria programmata, ovvero le manutenzioni programmabili, migliorative e preventive rilevanti cioè quelle finalizzate a prolungare la vita utile degli impianti e/o a migliorarne l’efficienza, l’affidabilità, la potenzialità, la manutenibilità e l’ispezionabilità, la conformità alle norme cogenti.
Parrebbe che la realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria sarebbe stata gestita dalla Direzione Comunale, seguendo l’iter ordinario definito dal Codice (progettazione, affidamento, esecuzione, collaudo, ecc.).
Inoltre, parrebbe che con la Delibera di Giunta Comunale n° 252 del 18 novembre 2020, si prevedeva l’attivazione di un servizio esterno di supporto tecnico alla struttura comunale, da utilizzare nelle fasi propedeutiche alla indizione della “gara per l’affidamento della conduzione” e per l’affiancamento successivo nella gestione del servizio, così configurato, a costi ridotti.
Diciamo “parrebbe”, perché questo percorso virtuoso si interrompeva con la Deliberazione di Giunta Comunale n. 53 del 26 febbraio 2021, che aveva preso atto di una procedura per l’affidamento di un incarico a un professionista esterno con adeguata esperienza e professionalità per l’acquisizione ed esame della documentazione disponibile relativamente agli impianti oggetto di studio e l’effettuazione di sopralluoghi presso ciascuno degli impianti oggetto di interesse, finalizzati a valutare lo stato di fatto effettivo di conservazione e di funzionamento, la corrispondenza con la documentazione, l’analisi delle criticità rilevate per ciascuno impianto esaminato, partecipazione ai tavoli tecnici indetti dal Comune di Campobasso.
A seguire l’incarico fu affidato a un professionista con determina dirigenziale n. 1523 del 20.5.2021 col lavoro completato e consegnato soltanto alla fine del 2023; chissà perché!!!!
Nelle more, il Comune di Campobasso ha disposto continue proroghe annuali della gestione in atto a favore della Costruzioni Dondi SpA, fino al subentro della GRIM nella gestione del servizio; Ed è stata la stessa GRIM (e non il Comune di Campobasso), finalmente, a rescindere il contratto con la Dondi.
Se, dunque, nel 2020 la Giunta Comunale aveva intrapreso la migliore strada, a distanza di pochi mesi, ripensandoci, è tornata sui propri passi, perdendo tre anni con spreco di denaro pubblico e ulteriore ammaloramento degli impianti.
Di questo chiediamo conto all’ex sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, vista l’eredità del pessimo stato degli impianti di depurazione del capoluogo.
Di questo chiediamo come mai non si è mai parlato nella competente Commissione consiliare del tempo, di questo ci chiediamo come mai l’assessore delegato alla materia dell’ex sindaco Gravina non ha mai ritenuto di dover riferire in contesti istituzionali!
L’aver rilevato il problema serio e grave senza trovare soluzione non doveva spingere l’ex capo dell’amministrazione stellata a segnalare le deficienze contrattuali e ad attivare le procedure di garanzia dell’Ente?!
Di questo dovrebbe rispondere un amministratore serio senza tanto cincischiare; ma d’altronde diventare Consigliere comunale in seguito ad una candidatura da Sindaco (comunali 2014), diventare Sindaco sospinto dal vento della protesta e della speranza che il “Movimento cinque stelle” fosse il rimedio a problemi del Paese, ritrovandoci che loro i problemi li hanno solo aggravati sia a livello nazionale che locale (comunali 2019), diventare Consigoiere regionale da Candiato Presidente della Giunta regionale stra-sconfitto (regionali 2023); tutto ciò ha un solo minimo comune denominatore, NON si è mai candidato chiedendo le preferenze sul suo nome, ma si è “elevato” con luce riflessa!
Domenico ESPOSITO
Capogruppo “Forza Italia”
Salvatore COLAGIOVANNI
Capogruppo “Popolari per l’Italia”
CITTÀ di CAMPOBASSO
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