Milano, 21 febbraio 2025 – Un girasole di metallo alto tre metri è affiorato stamattina nella Biblioteca degli Alberi a Milano, ergendosi su un terreno di macerie. “(Un)forgotten Ukraine – A symbol of hope, a reminder of loss” è un’opera dell’artista Mauro Seresini. Il girasole, simbolo dell’Ucraina ed emblema di speranza e resilienza, diventa il protagonista di una rappresentazione potente per riportare i riflettori su un conflitto che, a tre anni dall’inizio, continua a mietere vittime e a devastare la popolazione civile. “(Un)forgotten Ukraine” rappresenta un messaggio di speranza e un monito: le istituzioni europee e le autorità locali vogliono ricordare che l’Ucraina continua a combattere per difendere la propria libertà e integrità territoriale. Il girasole ci aiuta a non dimenticare la sofferenza di milioni di persone e che l’Unione europea sarà al fianco del popolo ucraino per tutto il tempo necessario ad una pace giusta e duratura.
L’iniziativa, promossa dalla Rappresentanza della Commissione europea per il Nord Italia e dall’Ufficio del Parlamento europeo a Milano e ideata in collaborazione con Fondazione CESVI, Factanza Media e Mirror, ha come obiettivo mantenere alta l’attenzione sull’importanza dell’impegno europeo, che sostiene l’Ucraina anche nell’affrontare l’emergenza umanitaria: l’aggressione russa del 24 febbraio 2022 ha causato, infatti, oltre 40mila vittime civili (tra morti e feriti)[1] e quasi 4,3 milioni di rifugiati, che godono della protezione temporanea nell’UE[2]. Un appello alla solidarietà internazionale, come unica via per costruire un futuro di pace e stabilità.
L’Unione europea ha dato fermo sostegno all’Ucraina di fronte alla guerra di aggressione della Russia e a tutela della sovranità̀ ed integrità̀ territoriale dell’Ucraina. La Presidente della Commissione europea e il Presidente del Consiglio europeo si sono recentemente impegnati a dare supporto continuativo e stabile all’Ucraina fino al raggiungimento di una pace giusta, completa e duratura: solo tale pace può condurre ad un’Ucraina sovrana e prospera e garantire la sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa[3].
In totale, l’UE ha sostenuto l’Ucraina più di chiunque altro fin dall’inizio della guerra con quasi 135 miliardi di euro (di cui 1,5 miliardi di euro provenienti dai beni immobilizzati russi). L’UE continua a rinnovare le sanzioni contro la Russia, dirette a settori chiave come energia, finanza e commercio. L’Unione è decisa ad accelerare il percorso verso l’adesione dell’Ucraina all’UE: stiamo gradualmente integrando l’Ucraina nel mercato unico. A questo si aggiungono 17 miliardi di euro stanziati per i rifugiati nei paesi UE e 2 miliardi di euro per la sicurezza energetica ucraina, che sostengono la riparazione delle infrastrutture colpite dagli attacchi russi[4].
Alla cerimonia di inaugurazione dell’opera sono intervenuti:
- Giuseppe Sala, Sindaco di Milano
- Claudia Colla, Capo Rappresentanza della Commissione europea a Milano
- MEP Giorgio Gori, introdotto da Maurizio Molinari, Capo dell’Ufficio del Parlamento europeo a Milano
- Gloria Zavatta, Presidente CESVI
- Andrii Kartysh, Console Generale d’Ucraina a Milano
- Raffaele Cattaneo, Sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega alle relazioni internazionali ed europee
- Yaryna Grusha, scrittrice e giornalista, con la lettura di un brano della scrittrice Viktoriya Amelina uccisa nel 2023 da un bombardamento russo a Kramatorsk.
A tre anni dallo scoppio del conflitto, in Ucraina una persona su tre (12,7 milioni) ha bisogno urgente di supporto umanitario[5]: 1 milione di bambini, più di 3 milioni di donne (3,3) e 6 milioni di persone anziane e con disabilità dipendono dagli aiuti per sopravvivere[6]. Solo nel primo anno di guerra sono state distrutte 2 milioni di case e neppure strutture civili, come ospedali e scuole, sono state risparmiate dagli attacchi: 2 mila scuole hanno subito danni e quasi 400 strutture educative sono state completamente distrutte, privando un’intera generazione di bambini ucraini del diritto[7]. Le infrastrutture civili sono state devastate, con gravissime ripercussioni sull’accesso ai servizi essenziali come acqua, gas e riscaldamento, soprattutto nelle zone lungo la linea del fronte e nelle aree al confine con la Russia. Oltre 6,8 milioni di persone sono fuggite dal Paese, mentre circa 3,6 milioni sono ancora oggi sfollati interni.
L’impatto psicologico del conflitto è altrettanto devastante, con milioni di persone che lottano contro disturbi legati allo stress post-traumatico, in particolare tra i bambini, circa 1,5 milioni sono a rischio di disturbi psicologici dovuti all’esperienza del conflitto.
Dichiarazioni istituzioni
Commissione europea
«L’Unione europea resterà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario. Nessuno vuole la pace più del popolo ucraino e non si può decidere dell’Ucraina senza l’Ucraina, se si vuole una pace che sia giusta e duratura. Per questo l’Unione europea continuerà a fornire solidarietà e sostegno all’Ucraina e al suo popolo. – ha ribadito Claudia Colla, Capo Rappresentanza della Commissione europea per il Nord Italia, parafrasando la Presidente Ursula von der Leyen – La Commissione europea ha fortemente voluto questo progetto locale ma di respiro internazionale: con il girasole, simbolo del popolo ucraino, vogliamo rendere omaggio alla resistenza e alla speranza di tutte le ucraine e gli ucraini. L’Unione europea è collettivamente il maggiore donatore di aiuti al mondo e dall’inizio del conflitto la Commissione europea ha stanziato ingenti aiuti umanitari, fornendo assistenza essenziale, tra cui cibo, acqua potabile, alloggi di emergenza e supporto sanitario al popolo ucraino. Il girasole – conclude Claudia Colla – ci parla di come il supporto passi anche dai piccoli gesti di chi visiterà questa installazione e ci ricorda che è attraverso il nostro impegno che possiamo continuare a sperare in una pace giusta e duratura. L’Ucraina è una nazione sovrana e democratica che ha deciso liberamente di entrare a far parte della nostra famiglia europea».
Parlamento europeo
«Come già affermato fin dagli albori del conflitto, la posizione del Parlamento europeo è chiara: condanna della brutale aggressione russa e sostegno al popolo ucraino. Con questa installazione, vogliamo celebrare la resilienza e la speranza della comunità ucraina che, sin dallo scoppio delle ostilità, continua a richiamare i valori di libertà e democrazia. – ha dichiarato Maurizio Molinari, Capo dell’Ufficio del Parlamento europeo a Milano- Ci auguriamo che questo sia l’ultimo anniversario dell’invasione da dover ricordare e che qualsiasi negoziato verso una pace giusta avvenga tenendo conto dell’interesse e con il pieno coinvolgimento dell’Ucraina. Come dice la Presidente Roberta Metsola: “Niente sull’Ucraina, senza l’Ucraina”».
CESVI
«Sin dalle primissime fasi dell’emergenza in Ucraina CESVI si è attivata per sostenere la popolazione sfollata – ha spiegato Gloria Zavatta, Presidente di CESVI – dapprima attraverso interventi di accoglienza e protezione nei Paesi confinanti (Ungheria, Romania, Polonia) con l’allestimento di tende per garantire riparo e rifugio, e contestualmente con la distribuzione di prodotti essenziali (coperte, materassi, cibo, latte in polvere, ecc) all’interno del Paese. Ad aprile 2022 CESVI è la prima organizzazione umanitaria italiana a entrare a Bucha dopo la devastazione russa. Qui è intervenuta con la ricostruzione delle infrastrutture educative, tra cui l’asilo “Arcobaleno”, che ora accoglie 700 bambini, supportando altre cinque strutture scolastiche; in 3 di queste ha aiutato anche la costruzione di rifugi anti-bomba. Nell’inverno 2023, – ricorda Zavatta – CESVI ha allestito 39 strutture sicure e riscaldate, in grado di fornire rifugio e conforto a migliaia di persone. Ha inoltre istituito un Centro di Supporto Psicologico nella città e nella Regione di Kyiv ha anche fornito arredi e attrezzature al Centro Regionale di Salute Mentale a Vorzel. In questo momento, oltre agli interventi di carattere psicosociale, CESVI sta operando negli Oblast di Kharkiv e Donetsk per poter garantire assistenza sanitaria a circa 9.000 persone. Sono in corso interventi di formazione – 720 sessioni formative per 14.400 persone – e sensibilizzazione sul tema della rimozione delle mine sparse in vasti tratti di territorio, soprattutto nelle regioni orientali del Paese – continua Zavatta – Mentre questa guerra prosegue ormai da tre anni, l’attenzione dell’opinione pubblica sta scemando sempre di più – ha aggiunto Zavatta – Con questa iniziativa vogliamo sensibilizzare il nostro Paese su una grave crisi umanitaria in atto non lontano da noi e riaccendere un faro sugli enormi bisogni della popolazione stremata sia fisicamente che psicologicamente».
Factanza
«Avendo il privilegio di poter parlare a un vasto pubblico in modo chiaro ed accessibile, abbiamo abbracciato e preso parte attiva a questa iniziativa con l’obiettivo di contribuire a tenere accesi i riflettori sulla crisi umanitaria in Ucraina, dando voce a chi rischia di essere dimenticato. Il girasole è emblema di forza ed è anche simbolo dell’Ucraina: rappresenta la resilienza di un popolo e il bisogno di non distogliere lo sguardo dalle sue sofferenze e difficoltà. Attraverso il nostro impegno quotidiano nella creazione di nuove modalità di informazione e di coinvolgimento delle nuove generazioni, vogliamo, quindi, stimolare una riflessione collettiva e un’azione concreta di solidarietà soprattutto tra i più giovani» dichiara Bianca Arrighini, CEO e Co-founder di Factanza Media.
Mauro Seresini
«Poter rappresentare con la mia arte un simbolo così potente per dare voce alla sofferenza di un popolo, ma allo stesso tempo alla sua capacità di resilienza, è per me un onore. Sono un artista della carta, ma in questa occasione speciale il mio girasole sarà di metallo per trasmettere da un lato la forza del materiale, ma dall’altro la malleabilità dello stesso, che si piega e si trasforma senza però spezzarsi, come l’Ucraina, che nonostante il dramma vissuto, è ancora in piedi, fiera e tenace» dichiara l’artista Mauro Seresini.
Redazione
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