Dal Gemelli: «Il Papa ha avuto una crisi respiratoria. Prognosi riservata».

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


Papa Francesco, 88 anni, è ricoverato al Policlinico Agostino Gemelli di Roma dal 14 febbraio 2025 a causa di una bronchite che, inizialmente trascurata, si è evoluta in una polmonite bilaterale. Nonostante un lieve miglioramento nei giorni scorsi, le sue condizioni restano serie e i medici esprimono preoccupazione per la possibilità che l’infezione possa diffondersi nel sangue, aumentando il rischio di sepsi. 

Nella giornata odierna la situazione si è complicata e il Pontefice ha avuto una crisi respiratoria. 

Durante il ricovero, il Pontefice ha mantenuto una routine quotidiana che include la colazione, la lettura dei giornali e alcune questioni urgenti che sono state portate alla sua attenzione. «Legge i giornali, firma i documenti», ha chiarito il dottor Sergio Alfieri nella Conferenza Stampa di ieri. Questa mattina, però, il Papa non è stato affatto bene. 


L’ipocrisia clerical cardinalizia

L’incapacità di comunicare con autorevolezza da parte dei suoi collaboratori ha alimentato fake news e interrogativi sulla sua salute e sulla gestione del ricovero. Nelle ultime ore il cardinale Gianfranco Ravasi ha parlato delle dimissioni e a precisa domanda ha risposto: «Io credo di sì [che possa dimettersi]. Se dovesse avere delle difficoltà gravi a svolgere il suo servizio, farà la sua scelta. Sarà lui a decidere, com’è ovvio, magari chiederà consiglio ma l’ultima parola la valuterà da sé, in coscienza. Fermo restando che il suo grande desiderio è quello di compiere almeno il Giubileo, l’anno santo dedicato alla speranza che sente come il suo grande momento». 

Poi ha aggiunto: «Dato che viviamo in tempi nei quali l’infosfera, la comunicazione globale è decisiva, si è creata una vera e propria bolla mediatica che ha cercato di andare oltre le indicazioni realistiche che anche noi abbiamo». In sostanza, il porporato, al Corriere della Sera che è un giornale che non risparmia aspre critiche contro il clero raccontando anche di casi falsi di abuso come spesso fa Vecchi, si lamenta e spiega che c’è chi specula e parla della salute del Papa. È interessante questa strategia (chiamiamola così) comunicativa: mi lamento che c’è chi specula mentre io speculo sulle dimissioni. Se il Papa non ha detto nulla, perché il cardinale Ravasi deve rispondere alle dimissioni al solo fine di apparire su un quotidiano nazionale? È vero che l’ex presidente del Pontificio per la Cultura oltre ad essere affine ad ambienti della massoneria è anche narcisista come pochi, ma almeno la coerenza. Inoltre, continua: «Soprattutto in Rete e nei siti americani c’è una forte corrente anti-Bergoglio: anche se non è mai esplicita, si mostra evidente un’attesa di mutamento che si esprime anche attraverso le fake news. C’è una polarizzazione forte. Del resto, la tensione tra visioni ecclesiali contrapposte non è un fenomeno di oggi. Fin dalle origini cristiane è un elemento abbastanza strutturale, costante». Purtroppo, essendo pieno di sé, il porporato non riesce ad ammettere di aver commesso un grave errore il 13 marzo 2013. Ravasi non ha mai fatto fatica ad ammettere, ad amici e conoscenti, di aver votato Jorge Mario Bergoglio. Ma questo non stupisce perché se questo cardinale è assolutamente apprezzabile (ed invidiabile!) per la sua cultura, allo stesso tempo non lo è per la sua fede. La sua visione di Chiesa non è diversa da un altro porporato, ahi noi ambrosiano, che è stato sulle pagine della cronaca per numerosi scandali: Francesco Coccopalmerio. Per loro la Chiesa è una realtà dove poter esaltare sé stessi. Passati loro, fine. 

Sullo stesso quotidiano ha scelto di apparire anche il Segretario di Stato, Pietro Parolin. Del resto, il porporato veneto è noto per essere una persona intelligente. «Mi sembrano tutte inutili speculazioni. Ora stiamo pensando alla salute del Santo Padre, alla sua ripresa, al suo ritorno in Vaticano: queste sono le uniche cose che contano» ha detto. Giulio Andreotti, sul quale è bene stendere un velo pietoso su tanti argomenti ma la comunicazione era certamente un punto di forza, affermava che: «Una smentita è una notizia data due volte». Quindi, perché Parolin, proprio come Ravasi, ritengono di dover essere ospitati sui giornali al fine di far passare il messaggio: «Chi parla di queste cose specula» ma allo stesso tempo loro ne parlano? Da un lato c’è una incompetenza di fondo e in questi giorni sta emergendo in modo chiaro, dall’altro c’è chi “sta apparecchiando la tavola”, suggerisce un cardinale di curia. 
«Il gioco di Pietro Parolin è quello che ha condotto in tutti questi anni attorno ad un uomo che più volte lo ha messo in imbarazzo. Sappiamo bene come Parolin è ritornato dal Venezuela ed ha capito – da diplomatico – che l’unico modo per sopravvivere era quello di fare lo gnorri. In questi anni ha sempre detto A ma anche B. Anche in merito alle questioni più delicate ha sempre dato ragione al Papa ma ha sempre tenuto aperto ad altre vie. Anche oggi con questa intervista vuole far passare l’idea che lui è il curiale buono, quello che è arrivato grazie a Papa Francesco (peccato che solo i giornali si sono dimenticati dove era e cosa ha fatto Parolin negli anni PreFrancesco), l’uomo della preghiera che si tiene lontano da questi giochi di potere» spiega il porporato che per tanti anni ha avuto a che fare con “don Pietro”. 

In questi anni il rapporto fra il Papa e il suo Segretario di Stato non sono mai stati rosei, lo ha dimostrato anche il caso Sloane Avenue dove Francesco non ha risparmiato neppure “la nuova guardia” della Terza Loggia. 
«Gli ho fatto sapere che sono disponibile a incontrarlo, se lo ritiene necessario, ma finora non c’è stato bisogno. Al riguardo, è meglio che resti protetto e abbia meno visite possibile, per poter riposare e così rendere più efficaci le terapie a cui è sottoposto» 
ha spiegato Parolin. Il giorno in cui si è recata in ospedale Giorgia Meloni, infatti, al Papa era giunto il messaggio del Segretario di Stato che riferiva essere di ritorno dal Burkina Faso e che se lui avesse voluto Parolin avrebbe potuto andare a trovarlo. Richiesta che Francesco ha fatto cadere nel vuoto scegliendo di accogliere piuttosto il Premier Italiano e parlare dei cospirazionismi contro di lui e sulla sua morte. 

Al quotidiano argentino La Nacion ha risposto anche il cardinale Víctor Manuel Fernández il quale ha concesso una intervista alla grande mistificatrice Elisabetta Piqué, giornalista amica di Papa Francesco che lo appella addirittura: “Padre Jorge”. Una donna che ha scritto tante di quelle falsità sul Papa e sulla Chiesa che neppure si contano. Appartiene a quella schiera di giornalai morti di fame che hanno ricevuto le bricioline di interviste, libri e falsi scoop dalla tavola di Santa Marta. 

Anche Fernández interviene per dire la propria e guadagnarsi un po’ di spazio alimentando così la discussione sulle impensabili dimissioni. «Non vale la pena che alcuni gruppi spingano per le dimissioni. Lo hanno già fatto diverse volte negli ultimi anni, e questa può essere solo una decisione completamente libera del Santo Padre, anche perché possa essere valida» ha spiegato. 

C’è da chiedersi, ancora, come mai questi porporati rilasciano interviste a quotidiani che ogni giorno portano sulle proprie pagine insulti e attacchi contro confratelli, contro la Chiesa e contro preti che vengono accusati delle peggio cose? Perché ritengono che con loro non faranno così? Poveri illusi. Javier Martínez-Brocal in queste ore ha pubblicato un libro che parla del Conclave. Questo giornalista è colui che diede, per caso, la notizia del Papa al negozio di dischi. Lo stesso che, sempre per caso, ha scritto libri su Papa Francesco e il suo rapporto con Papa Benedetto XVI al solo fine di attaccare Mons. Georg Ganswein. Il Papa si trova in ospedale e questi avvoltoi già pubblicano libri che lo vedono fuori dai giochi, morto e sepolto. Stupisce? No. Erano dodici anni che aspettavamo questo momento. Coloro che si sono definiti papisti, a favore del Papa e innamorati di Bergoglio ora sono lì che pensano a come fare soldi per il futuro. Questo dimostra quanto stiamo dicendo da anni: i giornalai non hanno amore per la Chiesa e per il Papa. I giornalai hanno il solo fine di fare soldi sulla pelle di una Chiesa che decade perché li rincorre. 

Il bollettino del 22 febbraio 2025

La Sala Stampa della Santa Sede ha comunicato che: «Le condizioni del Santo Padre continuano ad essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo. Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l’applicazione di ossigeno ad alti flussi. Gli esami del sangue odierni hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata ad un’anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua ad essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri. Al momento la prognosi è riservata»

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link