“I miei 50 anni con Rtv38”. Boris Mugnai e la sua “creatura”. Mezzo secolo di storia. Da Figline alla “conquista” della Toscana

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Festeggia il mezzo secolo di vita una storica emittente locale della Toscana, Rtv38. 50 anni, per giunta, con a capo un unico proprietario, e anche questo è un record. Boris Mugnai, figlinese, uno dei pochi editori puri d’Italia, autentico pioniere del mondo dell’emittenza regionale, è ancora a fianco della sua creatura e ne parla con un entusiasmo contagioso, come quando da giovane, insieme al fratello Giuliano, decise di intraprendere questa straordinaria avventura. Una storia che parte da Figline nel lontano 1975. “Io lavoravo all’Enel ma sono sempre stato un amante della fotografia -ricorda Boris – mentre mio fratello aveva un’azienda di impianti elettrici. Quando tornò da un viaggio di lavoro in Arabia Saudita mi raccontò quello che aveva visto: un signore con una cinepresa e una valigia a tracolla che registrava immagini e poi le cancellava. Parlarne oggi, con tutti i mezzi che ci sono a disposizione, sembra quasi una barzelletta, ma a quel tempo era un qualcosa di rivoluzionario. Approfondimmo così la questione e scoprimmo che si trattava di un videoregistratore Akai, a bobine, su nastro magnetico. Decidemmo di acquistarlo. Giuliano, che era uno smanettone, iniziò a lavorarci e scoprimmo che questo registratore aveva anche un’uscita con una conversione e un piccolo amplificatore che andava sul canale 36. Mio fratello prese questo segnale e lo collegò a due amplificatori d’antenna per capire fin dove arrivava. I risultati furono sorprendenti!”

Il primo grande esperimento furono le feste del Perdono di Figline, che ancora oggi si tengono la prima domenica di settembre. “Utilizzammo gli amplificatori d’antenna che mio fratello aveva realizzato e tramite un cavo riuscimmo praticamente a collegare tutto il centro storico portando il segnale a chi lo voleva. I figlinesi potevano quindi vedere in televisione quello che accadeva nel cuore della loro città. Un fatto straordiinario se consideriamo che eravamo a metà degli anni settanta”. Per Giuliano e Boris Mugnai, inizialmente, questa avventura era solo un “balocco”, ma quando si presentò un cliente di una nota azienda per chiedere di pubblicizzare il suo marchio attraverso il piccolo schermo capirono che quella poteva diventare anche un’attività professionale. E così fu. Partì quindi l’avventura di Televaldarno Rtv38 con i primi notiziari.

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Tanti gli aneddoti. L’intervista alla contessa Serristori, gli incontri con Renato Zero, che a Figline era di casa e con Giuliano Taddei, un noto presentatore all’epoca molto conosciuto. E poi una storia famosa, che riempi le pagine dei giornali nazionali. Eravamo sempre negli anni settanta e Rtv38 si era evoluta, con il segnale che partiva dal Monte San Michele e la sede che era stata ricavata in alcuni locali di un convento dei frati, poco sopra la città di Figline. “Per riempire il palinsesto andammo a Roma e acquistammo le pellicole di film, diciamo un po’ osé, che ebbero un successo clamoroso con la gente che ci telefonava continuamente per chiedere informazioni – ricorda Boris – Ma naturalmente eravamo in un convento e quindi scoppiò la bomba. Vennero a Figline molti giornalisti nazionali e finimmo in tutti i quotidiani. Il diavolo e l’acquasanta, furono i titoli dell’epoca”.

L’emittente, intanto cresceva, così come la copertura, che sarebbe diventata regionale. “Acquistammo una serie di cartoni animati e inventammo uno spazio televisivo, la “sveglia dei ragazzi”. Fu un autentico boom –spiega l’editore valdarnese – Facevamo, in Toscana ascolti record, oltre 350.000 telespettatori”. Gli anni 80 furono quelli più importanti a livello commerciale e Rtv38 creò una sua concessionaria di pubblicità, Studio 80, con sede a Firenze poi, nel 1990, arrivò la legge Mammì in materia radiotelevisiva. Mugnai cedette il 51% dell’emittente a Parretti, che grazie ad un’Opa era diventato proprietario e presidente del gruppo Pathe-Metro-Goldwyn Mayer-United Artists. “Prendemmo una montagna di miliardi – ricorda Mugnai – e avevamo comunque mantenuto la gestione della tv e il controllo della pubblicità. Quindi per noi era stato un doppio affare. Poi il gruppo Parretti ebbe grosse difficoltà economiche e io riacquistai il 51% delle quote per un miliardo di lire con tutti i dipendenti che c’erano allora. L’atto ufficiale fu fatto dal notaio Pisapia a Montevarchi”.

Nel frattempo il patron di Rtv38 aveva acquistato uno stabile in via Fiorentina, zona Lagaccioni, a Figline, al confine con Incisa. “A quel punto dissi tra me e me. Adesso ci si rimette a fare la televisione seriamente. E allestii quella che è adesso la sede attuale”. Una sede da 2.000 mq che, negli anni, è notevolmente cambiata, grazie a milioni di euro di investimenti in tecnologia, con un sistema informatico all’avanguardia. “La nostra missione è sempre stata quella di essere territoriali. Oggi abbiamo una informazione capillare, con una redazione di bravi giornalisti in sede e corrispondenti in tutta la Toscana che sono in grado di collegarsi in diretta in qualsiasi momento – ha aggiunto Boris Mugnai – E i numeri ci premiano. Come ascolti, se prendiamo in esame i nostri notiziari principali siamo sempre avanti, in Toscana, alle all news di Sky Tg24, Tgcom e Rai News. Oltre a ciò abbiamo fatto accordi per i diritti di alcuni film da trasmettere in prima serata”.

E qui c’è un nuovo aneddoto…“Una sera mandammo in onda “L’anonimo veneziano” e il giorno dopo ci chiamarono dodici avvocati del gruppo Cecchi Gori, che deteneva i diritti della produzione. Cosa facemmo? Semplice. Andammo da Mario, il capostipite e ci presentammo nel suo ufficio con un cesto di salame, prosciutto, finocchiona e formaggi. Quando ci  vide si mise a ridere e la cosa finì lì. Tornammo a casa tranquilli e beati. Ci eravamo tolti un problema”. Mugnai parla poi, con orgoglio, delle produzione attuali: da Tadà, magazine pomeridiano, alle trasmissioni sportive legate alla Fiorentina. “La nostra è un’azienda sana che macina utili e che ci permette di investire. Con un palinsesto molto importante. E questo non è solo grazie a Boris Mugnai, ma a tutta la squadra di Rtv38 – ha puntualizzato l’editore – In questo 2025, tra l’altro, realizzeremo, sempre qui, nella nostra sede di Figline, un secondo studio televisivo”. C’è poi un altro aspetto da sottolineare. In questi 50 anni Mugnai, prima con il fratello e poi da solo – c’è anche il figlio Filippo in società – è sempre stato proprietario di questa emittente.

 

 

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Per il cinquantesimo sono allo studio molti appuntamenti celebrativi. “Non sarà la festa di Boris, ma la festa dell’azienda – ha detto l’editore valdarnese – e tutti nostri dipendenti saranno coinvolti nei vari eventi, molti dei quali saranno programmati in estate. Stiamo pensando anche ad iniziative di carattere sociale. Inoltre i telespettatori, prenotandosi, potranno venire qui in sede a vedere come si fa una televisione, ad assistere alle varie trasmissioni e a girare tra gli studi”. “Sopravvive chi ha fantasia e lucidità commerciale”, ha concluso Boris Mugnai, che dal suo grande ufficio ammira, compiaciuto, la sua creatura crescere…


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