L’errore giudiziario è ineliminabile: proposta di legge Zuncheddu va approvata – Parola d Autore

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La speranza è che, anche in questo paese, si arrivi infine a comprendere che la giustizia dell’uomo è fragile



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Sull’onda dell’arcinoto caso Zuncheddu, è stata depositata dal partito Radicale la cosiddetta proposta di legge Zuncheddu.
A venire qui in rilievo, più precisamente, è una proposta di legge di iniziativa popolare – in vista dell’approvazione della quale dovranno essere raccolte almeno cinquantamila firme tramite SPID, CIE o CNS – finalizzata a garantire dignitose condizioni di vita a chi, vittima di un errore giudiziario, ancora oggi, si vede sovente costretto ad attendere anni prima di poter ottenere il doveroso ristoro pecuniario.
Come era prevedibile, l’intervenuta presentazione da parte del partito Radicale della cosiddetta proposta di legge Zuncheddu ha riacceso il dibattito in materia di errore giudiziario.
La sensazione che ne è derivata è che, ancora oggi, in questo paese, non si voglia comprendere – davvero non lo si vuole comprendere – che l’errore giudiziario è ineliminabile.

Quando si ragiona di processo penale, infatti, si ragiona, per questo solo, di uno strumento imperfetto, frutto della giustizia dell’uomo.
Ma l’uomo – insegnava Voltaire – è fallace.
E, per questa semplice ragione, sempre incline all’errore.
Quando si pensa all’errore giudiziario, si pensa ad un errore del giudice.
Si pensa, cioè, ad un errore che, nel giudicare, il giudice abbia commesso per colpa.
Diciamolo chiaramente: si pensa ad un errore che, nel giudicare, il giudice abbia commesso per incuria.
Questa prima tipologia di errore giudiziario – che potremmo definire patologica – certamente esiste – spesso, anzi, affonda le proprie radici nelle falle investigative che hanno caratterizzato, in negativo, le indagini preliminari, conducendo gli investigatori a validare tesi accusatorie che non avrebbero dovuto essere validate siccome infondate e, per tale via, a fuorviare il giudice del futuro giudizio –. Ma esiste anche un’altra tipologia di errore giudiziario, che potremmo definire appunto fisiologica siccome non imputabile a colpa del giudice, ma, più semplicemente, all’ineliminabile fallacia umana.
Si prenda il caso – drammatico, ma realmente accaduto – di chi, vittima di violenza sessuale, abbia errato nel riconoscere a livello fotografico il proprio aggressore, con ciò cagionandone l’ingiusta condanna e la conseguente ingiusta detenzione.
Qui nessuno dubita che l’errore commesso in sede di ricognizione fotografica da parte della vittima della violenza sessuale sia stato errore commesso in assoluta buona fede – avendo mal memorizzato le sembianze proprie dell’aggressore, probabilmente anche a causa della congerie di sentimenti che hanno scandito la dinamicità dell’azione criminosa, la stessa, semplicemente, le ha mal riferite agli investigatori e, soprattutto, le ha mal attribuite ad una persona innocente –, ma ciò non toglie che detto errore abbia comunque condotto il giudice a mal giudicare e, dunque, ad errare nel giudizio, seppur non per (sua) colpa.
Quanto precede, se, da un lato, dà immediatamente la misura di quanto importante dovrebbe sempre essere la prudenza nel giudizio e, più in generale, il rispetto delle regole processuali – se, infatti, è ben possibile che il giudice erri già quando vengono rispettate le regole del gioco, qual importante rischio di errare ci si accolla laddove si decida deliberatamente di obliterare le stesse? –, dall’altro lato, spiega la ragione per la quale, in questi casi, appare finanche doveroso che lo Stato faccia tutto ciò che è in suo potere fare per ristorare, per quanto possibile, il pregiudizio – infinito – patito da chi si è visto “rapinare” un’intera vita a causa di un drammatico errore giudiziario.
La cosiddetta proposta di legge Zuncheddu, sotto questo profilo, prende il nome appunto da chi, Beniamino Zuncheddu, proprio a causa di un drammatico errore giudiziario, ha dovuto scontare ben trentatre anni di carcere.
Infine liberato unicamente grazie alla straordinaria opera professionale dell’amico e collega Mauro Trogu, Beniamino Zuncheddu ha potuto portare la propria esperienza di (non) vita anche a Modena, in occasione del nostro Festival della giustizia penale.
E devo dire, avendo avuto l’onore di essere stato personalmente presente, che è stato davvero struggente udire Beniamino Zuncheddu ragionare con amara pacatezza – mai dalla sua bocca è uscita mezza-parola fuori luogo nei confronti di chicchessia – di Vita e morte nella giustizia penale – questo il titolo della scorsa edizione del Festival – insieme a Mauro Trogu e agli amici Benedetto Maimone e Valentino Lattanzi – fondatori di errorigiudiziari.com – con la consapevolezza di chi è perfettamente conscio del fatto che l’unica vita vera a propria disposizione è andata irrimediabilmente in mille pezzi nell’esatto istante in cui è stata a sua volta sacrificata sull’altare dell’ineliminabile errore giudiziario che ne ha decretato anzitempo – nel caso di specie, davvero troppo anzitempo – l’ingiusta fine.
Trentatrè anni di carcere sono una “storia infinita” per chiunque. Che più infinita ancora diventa quando ci si trovi costretti a “sopravviverli” sapendosi assolutamente innocenti.
La speranza, alla luce di quanto precede, è davvero quella che la cosiddetta proposta di legge Zuncheddu possa infine diventare presto legge.
La speranza, in altre parole, è che, anche in questo paese, si arrivi infine a comprendere che la giustizia dell’uomo – quella che, quotidianamente, viene amministrata in nome del popolo Italiano nelle nostre aule di giustizia – non è la giustizia bendata che, impugnando la spada e reggendo la bilancia, scevera torti e ragioni.
Ma è una giustizia appunto umana, che, proprio in quanto tale, sa essere sovente forte e nello stesso tempo debole.
In una parola, fragile. Così fragile da disintegrare in un batter d’occhio tutta una vita vera di una persona vera.
Guido Sola

Redazione Pressa

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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>



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