Quarto (Fratelli d’Italia): Cambio di passo della Sanità in Basilicata determinati da opportuni interventi dell’assessore regionale Latronico. Di seguito la nota integrale.
Da sempre il mondo della sanità costituisce un settore complesso con innumerevoli criticità da attenzionare e molteplici lamentele da considerare. In Basilicata la sanità, come del resto in tutte le altre regioni italiane, costituisce un assessorato nell’ occhio del ciclone per le ripetute e giustificate doglianze provenienti dall’ opinione pubblica, dai tanti cittadini imbattutisi in prima persona in casi di malasanità. Oggi, in Basilicata – afferma Piergiorgio Quarto, segretario regionale di Fratelli d’Italia – assistiamo ad un deciso cambio di rotta determinato dalla sapiente gestione dell’ assessorato ad opera dell’ on.Cosimo Latronico, uomo politico di spicco di FDI. Il sistema sanitario lucano lo dimostrano dati certi e validati, presenta programmi futuri abbinati alla contezza delle risorse a disposizione. Le altre regioni meridionali invece sono tutte sottoposte nel settore sanitario a commissariamento. Al bilancio lucano bisogna valutare, mancano dieci milioni di euro provenienti dalla Calabria, ossia dai servizi resi dagli ospedali lucani ai cittadini calabresi. E’ stata portata avanti un’ottima razionalizzazione degli acquisti. Vi è stato l’ingresso al lavoro di tanti giovani, ragazzi, questo non avveniva da tanto tempo, purtroppo per tutti. Infatti circa 1400 persone dovrebbero prendere servizio negli organici sanitari della Basilicata. Sono state trovate forme di finanziamento opportune per portare avanti il programma per la costruzione di nuove strutture, per realizzare quindi la medicina territoriale, le case di comunità. Si darà alla comunità più medicina di territorio, più territorio e meno carichi per gli ospedali”. Per Quarto ” è importante la delibera sulla razionalizzazione della spesa, per monitorare i flussi di spesa, la produttività delle aziende ospedaliere, occorre introdurre la interoperabilità delle spese tra le stesse.La sanità non dimentichiamolo riguarda la vita delle persone, persone vere, costituisce pertanto un problema etico. Occorre allargare perciò l’ offerta dei servizi con il potenziamento delle strutture, ma anche con maggiore formazione e competenza del personale. Le modalità operative sono sostanzialmente cambiate, con la telemedicina le persone vanno curate a domicilio. L’umanizzazione della sanità non è una retorica lontana dal realizzarsi. La tecnologia deve assumere sempre maggior importanza. A Matera poi si stanno facendo investimenti significativi con 106 assunzioni di medici. Il Crob sarà poi il destinatario di un progetto per 80 milioni di euro, questo per valorizzare la rete oncologica della Basilicata. La facoltà di Medicina presenta piccoli numeri, ma risulta qualificata, occorrono però docenti e risorse, la Regione Basilicata ha dato in tal senso il suo apporto, siamo al quarto anno tra due anni avremo i primi laureati. Le scuole di specializzazione rappresentano poi, vedi quella infermieristica una ricchezza straordinaria, anche questa finanziata adeguatamente dalla Regione. Oggi grazie all’ assessore Latronico abbiamo un crono programma con strutture tecniche che svilupperanno un fabbisogno di risorse necessarie, cronoprogramma con chiarezza di tempi. Sia ben chiaro non si può promuovere e dare tutto a tutti. Le difficoltà comunque rimangono tante. La sanità non è più oggi solo un luogo di gestione. Abbiamo un miliardo e 200 milioni da utilizzare combattendo sprechi, cercheremo di valorizzare tutti. La Basilicata merita veramente una sanità migliore, la stessa rappresenta una questione sociale. Con il riparto del Fondo nazionale la Basilicata deve utilizzare nel miglior modo possibile questo miliardo e 200 milioni, ripartiti tra le varie aziende sanitarie. Le stesse hanno apprestato i conti economici del IV trimestre che presenta una perdita di trenta milioni, siamo abbondantemente sotto la cifra di salvaguardia che determinerebbe il Commissariamento come oggi avviene, già detto, per tutte le regioni del sud. La spesa in sé viene molto condizionata dalla spesa farmaceutica, dove dovrà essere introdotta una fase di miglior razionalizzazione, con l’introduzione di strumenti che portino ad un maggior risparmio, si auspica una compressione delle spese stesse. Pesa molto anche la spesa dei dispositivi con un incremento di 800.000 euro. La Basilicata ha un saldo di mobilità passiva di 81 milioni di euro, determinato da cittadini lucani che vanno a curarsi in altre regioni. La Basilicata fa anche migrazione attiva come l’ospedale San Carlo con 30 milioni di euro e il Crob con 14 milioni, siamo una regione attrattiva, di confine. I cittadini che si servono della sanità lucana provengono soprattutto dalla Campania, abbiamo invece una mobilità passiva verso la Puglia di 46 milioni di euro, vedi soprattutto Acquaviva con 5 milioni di euro. Nei mesi scorsi sono stati approvati i piani aziendali, con i piani assunzionali, a questi vanno sommati i fondi del PNR che prevedono l’assunzione di altre 750 unità. Persiste grande disuguaglianza tra Nord e Sud , il Nord ha costruito da tempo un’ottima offerta attrattiva sanitaria. Occorre poi potenziare le prestazioni ambulatoriali, per dare una scossa alle liste di attesa. Tema molto importante quello della prevenzione con gli screening oncologici , vedi quello delle mammografie con adesione in percentuale al di sopra delle altre Regioni del sud. Bisogna comunque allargare gli screening con il tumore del polmone e quello della prostata. Si è anche insistito sulle campagne vaccinali. Importante anche il funzionamento dell’app sanità per la prenotazione delle visite mediche dove più conviene, temporalmente parlando e si ha anche la possibilità di pagare. Investimenti anche sulla sanità digitale che servono a potenziare il fascicolo elettronico, strumento importantissimo. La sanità lucana – conclude Quarto – come si può obiettivamente vedere è in buone mani, tutto questo per dare risposte risolutive e concrete ai cittadini lucani.
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