Agricoltura, Italia prima in Ue27 per valore aggiunto (42,4 mld). Cresce la produzione, +1,4%. I DATI ISTAT

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RomaNel 2024 aumentano la produzione e il valore aggiunto dell’agricoltura (in volume, rispettivamente, +1,4% e +3,5%).

I volumi prodotti aumentano soprattutto nelle coltivazioni (+1,5%) e nel comparto zootecnico (+0,6%), in calo invece le attività dei servizi agricoli (-1,5%). Prosegue il trend positivo delle attività secondarie (+5,2%). Annata favorevole per frutta(+5,4%), ortaggi freschi (+3,8%) e vino (+3,5%); in flessione cereali (-7,1%), olio d’oliva (-5%) e foraggi (-2,5%).

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In aumento i prezzi dei prodotti delle coltivazioni (+2,9%), mentre sono calati quelli del comparto zootecnico (-2,2%). Significativa anche la diminuzione dei prezzi dei beni e servizi impiegati nel settore (-4,5%).

Il calo dell’input di lavoro impiegato nel settore agricolo (-2,6%) è risultato più significativo rispetto alla media (-0,9%) degli altri Paesi Ue27.

Nella Ue27 lieve aumento del volume della produzione (+0,5%) e del valore aggiunto (+0,2%): l’Italia è il Paese con il più alto valore aggiunto agricolo.

CRESCE LA PRODUZIONE IN VALORE E IN VOLUME, COSTI INTERMEDI IN CALO

L’Istat diffonde la stima preliminare dell’andamento economico del settore agricolo per il 2024. I dati di questo report si riferiscono ai Conti economici dell’agricoltura (CEA) che differiscono, per alcuni aspetti, dal quadro centrale dei Conti Nazionali (per i dettagli sirimanda alla “Nota metodologica”).

Le stime per il 2024 hanno evidenziato un incremento dell’1,4% dei volumi dei beni prodotti dal settore agricolo e una crescita dello 0,8% dei relativi prezzi di vendita. Pertanto, il valore a prezzi correnti della produzione complessiva del settore è aumentato del 2,2%, raggiungendo 74,6 miliardi di euro
(era 73,0 miliardi di euro nel 2023).

Il ridimensionamento dei costi intermedi (-1,0% in volume), associatoad una significativa contrazione dei prezzi dei beni e servizi impiegati(-4,5%), ha rafforzato l’andamento positivo del valore aggiunto aiprezzi base del settore, che è aumentato del 3,5% in volume e del 9,0% in valore, portandosi nel 2024 a 42,4 miliardi di euro, dai 38,9miliardi dell’anno precedente.

Le unità di lavoro occupate in agricoltura si sono ridotte del 2,6% a causa di una marcata flessione
(-4,4%) dei lavoratori indipendenti non compensata dal lieve aumento di quelli dipendenti (+0,9%).

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Con l’aumento dei contributi alla produzione ricevuti dal settore(+2,5%) e la sostanziale stabilità degli ammortamenti (-0,1%), il reddito dei fattori in valore ha mostrato nel 2024 un incrementodell’11,3% e, conseguentemente, l’indicatore di reddito agricolo ha registrato un notevole incremento (+12,5%).

COLTIVAZIONI: ANNATA FAVOREVOLE PER FRUTTA, ORTAGGI E VINO

Le stime del 2024 delineano un’annata positiva per il complesso delle coltivazioni (+1,5% in volume).

In aumento sono risultati i volumi prodotti di patate (+13,0%), frutta (+5,4%; in particolare, +11,5% la frutta fresca), ortaggi freschi (+3,8%) e vino (+3,5%); in forte contrazione i quantitativi prodotti di cereali (-7,1%) e olio d’oliva (-5,0%), più modesto il calo di foraggi (-2,5%).

I prezzi dei prodotti delle coltivazioni hanno evidenziato un incremento medio del 2,9%. Consistenti rialzi si sono registrati per patate, olio d’oliva e vino, mentre in notevole contrazione sono stati i prezzi di cereali e foraggi.

COMPARTO ZOOTECNICO: LIEVE CRESCITA DELLA PRODUZIONE CON PREZZI IN DIMINUZIONE

Sostanzialmente stabile è stata l’attività nel settore zootecnicoche nel 2024 ha registrato un lieve incremento dei volumi complessivamente prodotti (+0,6% rispetto all’anno precedente). In particolare, risultati positivi hanno interessato le carni bovine (+1,5%in volume) e, tra i prodotti zootecnici derivati, il latte (+1,1%) e le uova (+0,5%). Con i prezzi del comparto in flessione (-2,2%), la produzione in valore del comparto si è ridotta dell’1,6%.

ANCORA IN CRESCITA LE ATTIVITÀ SECONDARIE MENTRE RALLENTANO I SERVIZI AGRICOLI

Le stime relative al 2024 indicano un incremento della produzione in volume per le attività secondarie non agricole del 5,2% (+2,6% in valore, in presenza di una riduzione dei prezzi del 2,5%). Il settore è stato trainato principalmente dalle attività di agriturismo e dalla produzione di energia rinnovabile. Si osserva, invece, un andamento negativo per le attività dei servizi agricoli, la cui produzione in volume si è ridotta dell’1,5%, mentre quella in valore è aumentata dell’1,0%,in conseguenza di un aumento del 2,5% dei prezzi dei servizi prodotti.

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CONSUMI INTERMEDI: DIMINUISCONO LE QUANTITÀ E I PREZZI DEGLI INPUT

Nel 2024 le stime hanno evidenziato una diminuzione delle quantità dei beni e servizi utilizzati nel settore agricolo (-1,0%) e, grazie a una contrazione del 4,5% dei prezzi dei beni e servizi acquistati, una significativa riduzione della spesa sostenuta per i consumi intermedi(-5,5%), che è scesa a 32,2 miliardi di euro, dai 34,0 dell’anno precedente. I maggiori risparmi si sono registrati nelle spese sostenute per mangimi e prodotti energetici.

L’andamento congiunto dei prezzi dei prodotti venduti (output) e di quelli acquistati (input) ha determinato per il settore agricolo un miglioramento della ragione di scambio, definita dal rapporto tra l’indice di prezzo dell’output (+0,8%) e quello dell’input (-4,5%).

L’ITALIA CONQUISTA LA LEADERSHIP EUROPEA DEL VALORE AGGIUNTO AGRICOLO

In base alle stime preliminari, nel 2024 la produzione del comparto agricolo dei paesi Ue27 ha mostrato un incremento in volume dello 0,5% ma, per la diminuzione dei prezzi dei prodotti venduti, si è registrata una riduzione in valore dell’1,5%, scendendo a 529 miliardi di euro rispetto ai 536,9 miliardi raggiunti nell’anno precedente. Dopo i rialzi degli ultimi tre anni, nel 2024 si stima a livello europeo una diminuzione del 2,0% dei prezzi alla produzione (misurati in termini di prezzo base) e una flessione più marcata dei prezzi dei beni e servizi acquistati (-6.4%). I consumi intermedi sono diminuiti in valore del 5,7%, mentre si è osservato un modesto incremento dello 0,8% in volume. Di conseguenza, il valore aggiunto lordo è aumentatorispetto all’anno precedente dello 0,2% in volume e del 4,4% in valore, passando da 223,7 miliardi di euro del 2023 a 233,6 miliardi nel 2024.

Nella crescita dei volumi prodotti nell’Ue nel 2024, spiccano le performance positive di Spagna (+10,6%), Portogallo (+4,4%), Polonia (+1,6%) e Italia (+1,4%); i risultati peggiori si registrano, invece, in Ungheria (-4,4%), Romania (-4,3%) e Francia (-3,5%).

La graduatoria 2024 del valore della produzione a prezzi correnti conferma la Francia in prima posizione (88,4 miliardi di euro, -7,7% rispetto al 2023), seguita da Germania (75,4 miliardi di euro, -0,9%), Italia (74,6 miliardi di euro, +2,2%) e Spagna (68,4 miliardi di euro, +4,3%).

In termini di valore aggiunto, invece, l’Italia conquista nel 2024 la leadership europea (42,4 miliardi di euro, +9,0% rispetto al 2023),seguita da Spagna (39,5 miliardi di euro, +16,2%) e Francia (35,1 miliardi di euro, -7,2%), che nel 2023 deteneva il primato.

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Riguardo ai principali comparti, le stime indicano per il 2024 unannata positiva nella Ue27 per l’olio d’oliva (+9,1% in volume), con una produzione in forte espansione in Spagna (+22,6%) e Grecia (+5,9%). Buone performance si sono registrate anche per patate (+7,8%), foraggi (+7,2%), frutta (+4,5%) e ortaggi freschi (+2,1). In sensibile riduzione, invece, sono stati i volumi prodotti di vino
(-10,2%), principalmente a causa del crollo registrato in Francia (-22,8%). Andamenti negativi si osservano anche per il comparto florovivaistico (-4,2%) e per i cereali (-3,1%).

Risultati soddisfacenti si hanno nelle produzioni zootecniche (+0,9% in volume) e, in particolare, per le carni (+1,4%). Le attività secondarie e quelle dei servizi hanno invece subìto una leggera flessione della produzione (-0,5%).

I maggiori decrementi nei prezzi alla produzione si sono registrati in Spagna (-5,7%), Danimarca
(-5,3%), Portogallo (-4,7%), Polonia (-4,3%) e Francia (-4,3%),mentre sono risultati in aumento in Grecia (+7,8%), Irlanda (+4,9%) e Italia (+0,8%).

Nel 2024, la riduzione della spesa per consumi intermedi per il complesso Ue27 (-5,7% in valore rispetto all’anno precedente) è stata generalizzata, ma più consistente in Spagna (-8,5%), Francia (-8,0%), Romania (-7,7%) e Danimarca (-7,2%). I prezzi dei beni e servizi impiegati si sono ridotti mediamente per l’Ue27 del 6,4%, con le diminuzioni più consistenti in Spagna e Francia.

Si è ridotta nell’anno l’incidenza dei consumi intermedi sul valore della produzione che, per il complesso Ue27, è scesa al 55,8% dal 58,3% nel 2023 (-2,5 punti percentuali). Le maggiori incidenze sono state rilevate in Danimarca, Ungheria, Polonia, Portogallo e Francia,mentre si sono poste al di sotto della media Ue27 per Italia, Spagna, Grecia e Romania.

L’andamento dell’indicatore di reddito agricolo, che misura la produttività del lavoro in agricoltura, evidenzia per il 2024 un incremento positivo per lUe27 (+1,6%). Un andamento particolarmente positivo si osserva in Portogallo (+14,7%), Italia (+12,5%), Grecia (+11%) e Spagna (+9,2%) mentre le diminuzioni più significative si sono registrate in Romania (-16,8%), Polonia (-12,5%), Francia (-8,9%).

 

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