Visioni Sarde dopo aver chiuso il 2024 con straordinari risultati, più di 240 spedizioni in ogni angolo del pianeta, si prepara ad aprire un nuovo anno all’insegna della continuità e dell’impegno in nuove sfide.
Dopo le tappe di Mogoro e Albagiara il nuovo anno si apre a San Nicolò D’Arcidano ove la rassegna sarà presentata mercoledì 29 gennaio alle ore 17.00 negli spazi della Sala Conferenze di viale Repubblica, 86.
Per la comunità arcidanese Visioni Sarde non rappresenta solo un’occasione per apprezzare opere di alta qualità artistica, ma offre anche uno spazio di riflessione sulle tematiche contemporanee affrontate dai registi.
La varietà di stili e argomenti permette di raccontare la Sardegna in modo autentico e innovativo, raggiungendo un pubblico sempre più vasto.
Il 29 sarà messo in vetrina, insomma, il meglio del giovane cinema sardo in formato corto.
Oltre alla brevissima sinossi dei film è giusto presentare anche gli autori che hanno fatto la fortuna della rassegna.
“Dalia“. Sara viene ritrovata nel bosco priva di sensi. È il caso più difficile a cui Dalia, psicologa infantile, deve lavorare. Joe Juane Piras ha lavorato come regista in diversi progetti sperimentali, cortometraggi e documentari. Al momento sta lavorando alla produzione del suo primo lungometraggio di cui “Dalia” è uno spin-off. Piras è anche il direttore artistico del ANDARAS Traveling Film Festival.
“Giù con giuali“. Due cugini sono diversissimi tra loro: uno pulito e ordinato, l’altro sporco e irriverente. I due, giocando, trovano un modo per andare oltre le apparenze. Michela Anedda, regista, scrittrice e animatrice stop motion ha studiato a Cagliari e si è specializzata ad Edimburgo. “Giù cun giuali” è il terzo episodio di “Faulas”, una serie tv animata basata sulla saggezza popolare delle lingue minoritarie che nasce da una personale ricerca visuale sui modi di dire della tradizione e sulle figure retoriche con cui il linguaggio popolare si esprime.
“Incappucciati, Foschi“. Clotilde e Mondino stanno guidando verso Nuoro, dove devono consegnare un’auto del datore di lavoro di Mondino. Ma durante il viaggio, lungo strade oscure e insidiose, incontrano un gruppo di banditi e rapitori, trovandosi faccia a faccia con una terrificante realtà. Nicola Camoglio, regista, sceneggiatore e produttore di base a Göteborg in Svezia lavora in ambito cinematografico dal 2019 tra Italia e Svezia. “Incappucciati, Foschi” è la sua produzione più recente mentre sono in preproduzione altri due lavori, tra cui uno in realtà virtuale.
“La punizione del prete“. Un prete avido e un proprietario terriero cieco sono i protagonisti della storia. I due sono impegnati nella compravendita di bestiame. Avviano una lunga trattativa, finché la furbizia di uno non prevale sull’avarizia dell’altro. Un film di Francesco Tomba e Chiara Tesser. Chiara lavora con grandi e piccole produzioni cinematografiche, dividendosi tra vari reparti: regia, location e produzione. In parallelo sviluppa progetti indipendenti come sceneggiatrice e regista. Francesco vive tra la Sardegna e il Piemonte. Ha debuttato sul grande schermo con il docufilm “Dove nasce il vento“. “La punizione del prete” unisce più lingue: italiano, logudorese, lurese e gallurese.
“Quello che è mio“. Quattro malati terminali viaggiano per un paesaggio rurale, armati fino ai denti, compiendo una rapina dietro l’altra. Sono amici, colleghi: ex soldati ammalati in missione. Dovranno superare i loro limiti e le loro paure per riuscire a dare forza e dignità ai loro ultimi giorni. Gianni Cesaraccio lavora in ambito cinematografico da diversi anni e i suoi lavori di regista e sceneggiatore hanno ricevuto riconoscimenti importanti, quali Visioni Italiane e Giffoni Film Festival. “Quello che è mio” è un film che fa riflettere su ciò che lasciamo al mondo.
“Ranas“. Lorenzo è un adolescente irrequieto, suo padre è da poco scomparso. Insieme a Gabriele vive un’avventura nelle campagne vicine al paese. Daniele Arca è un regista professionista. Il suo primo documentario è stato realizzato grazie alla collaborazione con la Film Commission sarda. “Ranas” è il suo ultimo cortometraggio e prende spunto da episodi autobiografici che da tempo desiderava mettere in scena.
“Spiaggia libera“. Su una spiaggia deserta, tra il rumore delle onde e la luce del sole, Roberto e Matilde trascorrono una giornata estiva apparentemente tranquilla tra padre e figlia, finché non inizia un confronto generazionale. Ludovica Zedda è sceneggiatrice e regista. Si appassiona al cinema da bambina e si specializza con il suo percorso scolastico e universitario. “Spiaggia libera” è stato realizzato grazie ad una raccolta fondi.
“Ti aspetto qui”. Un bambino cerca un equilibrio dopo un evento sconvolgente. Durante il cammino tracciato sul sottile filo dei ricordi Andrea si muove nel mondo degli adulti con una leggerezza tale da permettergli di superare la perdita del nonno e ritrovare la serenità. Gabriele Brundu è un giovane regista, inizia la sua carriera nello studio fotografico del padre. Dopo varie esperienze di produzione “Ti aspetto qui” è il suo corto d’esordio.
“Tilipirche”. In un paesino nel cuore della Sardegna avviene una terribile invasione di cavallette. Un allevatore deve affrontare il passaggio di testimone tra padre e figlio. Francesco Piras è un regista professionista. Ha realizzato diversi corti, tra cui “Il nostro concerto” e “Mammarranca” che gli sono valsi riconoscimenti internazionali tra cui la Nomination ai David di Donatello e la selezione ai Nastri d’Argento, entrambi sono stati premiati nelle edizioni precedenti di Visioni sarde. “Tilipirche” offre una riflessione sulla forza della natura e il coraggio dell’uomo.
La rassegna gode del sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, attraverso l’Assessorato del Lavoro, grazie al finanziamento concesso al Circolo G. Dessì di Vercelli nell’ambito del programma annuale per l’emigrazione. Questo contributo ha consentito di portare i cortometraggi sardi in diversi contesti internazionali, consolidando il legame tra la diaspora sarda e la sua terra d’origine.
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