Unioncamere Sicilia su caro energia: “Poche rinnovabili, urge costituire le Cer” – il Fatto Nisseno

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La nuova impennata dei prezzi dell’energia elettrica rende ancora più urgente potenziare anche in Sicilia la copertura a basso costo del fabbisogno di elettricità attraverso una maggiore generazione da fonti rinnovabili, ma nell’Isola l’energia “green” oggi copre solo un terzo dei consumi e i tempi lunghi di realizzazione di nuovi impianti di medie e grandi dimensioni allontanano il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. Serve, quindi, incentivare rapidamente l’installazione di piccoli impianti in abitazioni e aziende e in questo senso la soluzione più veloce ed economicamente più vantaggiosa è rappresentata dalle Comunità energetiche rinnovabili, nelle quali i Comuni, le parrocchie e gli enti pubblici aggregano privati e imprese attorno alla realizzazione e
gestione di impianti fotovoltaici comuni, fino a 1 MW di potenza, per
autoconsumo, vendita e lotta alla povertà energetica.
Unioncamere Sicilia, con il progetto “Transizione energetica” finanziato
dal Fondo perequativo 2023-2024 di Unioncamere nazionale, intende
promuovere questo strumento, che beneficia di incentivi erogati da Mase,
Gse e Regione siciliana, e per questo invita sindaci, amministratori di
enti pubblici e di distretti industriali, parroci, fondazioni, imprese e
associazioni di categoria, tecnici e semplici cittadini a partecipare al
convegno “Transizione energetica e Cer in Sicilia”, che si svolgerà il
prossimo mercoledì 29 gennaio, alle ore 10, a Palermo, presso la sede di
Unioncamere Sicilia, in via Emerico Amari, 11, all’undicesimo piano. Qui
troveranno anche un desk che fornirà informazioni e assistenza per la
costituzione di una Cer. Per partecipare all’evento è necessario
iscriversi al link https://forms.gle/UxUT7cC6WtCDhM627 oppure inviare
una mail all’indirizzo energia@unioncameresicilia.it .
All’evento, organizzato assieme alla rete delle Camere di commercio
dell’Isola, all’Ordine degli ingegneri della provincia di Palermo e al
consorzio per l’innovazione tecnologica Dintec di Unioncamere,
interverranno Vincenzo Di Dio, presidente dell’Ordine degli ingegneri
della provincia di Palermo; Santa Vaccaro, segretario generale di
Unioncamere Sicilia; Roberto Sannasardo, Energy manager della Regione
siciliana; Mirco Alvano, amministratore delegato della Macs; Francesco
Colli, esperto di finanza agevolata del Dintec; Antonio Cimò,
coordinatore del gruppo di lavoro “Energia e ambiente” dell’Ordine degli
ingegneri di Palermo.
I DATI
In Sicilia le Cer finora costituite sono circa 15. Ma è necessario fare
molto di più e presto, considerato che circa 330 Comuni hanno richiesto
i fondi messi a disposizione dal Dipartimento regionale Energia per
finanziare gli studi di fattibilità e che solo 5 di questi hanno
completato l’iter per passare alla costituzione formale delle Cer. Lo
strumento serve anche a rilanciare il settore delle imprese di
installazione di impianti fotovoltaici, che oggi in Sicilia conta 5.156
imprese con 19.201 occupati diretti, oltre ai tecnici e progettisti
esterni.
Secondo gli ultimi dati di Terna, nel 2024 in Sicilia famiglie e imprese
hanno consumato 19 TWh di elettricità, in aumento di oltre 200 GWh
rispetto al 2023, con un prezzo zonale medio che a dicembre è stato di
131 euro a MWh e con un picco di 264 euro.
Secondo il Sicily Solar Report del Cnr di Palermo, il fabbisogno
energetico dell’Isola è stato coperto solo per un terzo dalle
rinnovabili e per due terzi da generazione termica con combustibili
fossili. Eppure la potenza rinnovabile installata ad oggi è salita a
poco più di 5 GW. Terna evidenzia che la crescita maggiore si è avuta
fra il 2021 e il 2024, con un incremento di 1,77 GW, di cui ben 166 MW
di fotovoltaico nel solo 2024.
“Sono aumentati anche gli accumuli con batterie per dare stabilità alla
rete – commenta Pino Pace, presidente di Unioncamere Sicilia – . Però è
noto che spesso gli impianti rinnovabili vengono scollegati dalla rete
per eccesso di produzione rispetto alla domanda, soprattutto nei
prefestivi e festivi, vanificando l’effetto ‘green’ sul prezzo finale
perché le centrali termoelettriche devono continuare a ‘pompare’ per
tenere la rete in equilibrio. A questo si è aggiunto il calo
dell’idroelettrico dovuto alla siccità. Ecco perché l’incremento dei
medi e grandi impianti di eolico e fotovoltaico da solo non basta a
risolvere il problema del caro-energia: deve essere accompagnato anche
da una graduale riduzione della richiesta di elettricità dalla rete, e
questo sarà possibile solo se sempre più famiglie e imprese
autoprodurranno l’energia di cui hanno bisogno, con il vantaggio di
abbattere la bolletta e, nel caso delle imprese, di recuperare
competitività”.





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