Maxi-rata impossibile da pagare! Svelate le trappole del finanziamento auto con maxi-rata finale

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Se ti sei recato in concessionaria per acquistare una nuova auto, avrai notato che ormai quasi tutti i rivenditori propongono un contratto di finanziamento che prevede il versamento di un anticipo piuttosto contenuto, un piano di rate mensili, il cui importo è tendenzialmente molto basso e la cui durata è in genere di 24 o 48 mesi, ed infine il pagamento di un’ingente maxi-rata finale
Molti consumatori, attratti dall’importo delle rate particolarmente basso, sono convinti di concludere un affare che permetterà loro di acquistare con poco sforzo una nuova auto, che altrimenti non potrebbero permettersi. Non sono, tuttavia, consapevoli del rischio concreto di pagare una cifra che potrebbe risultare molto più alta rispetto al valore del veicolo
Continua a leggere se vuoi difenderti da un contratto che rischia di essere ben più oneroso di quanto ti aspetti.

In sostanza, si tratta di un contratto finanziario con opzione di riscatto, assimilabile a un contratto di leasing e ben diverso dai finanziamenti tradizionali di lunga durata.
Oltre al versamento della maxi-rata per l’acquisto a titolo definitivo dell’auto, sono spesso previste altre opzioni, ossia la restituzione dell’auto al rivenditore o la restituzione dell’auto e la contestuale sottoscrizione di un nuovo finanziamento per l’acquisto di un nuovo modello.
Il numero di coloro che optano per il finanziamento a maxi-rata è sempre crescente per diverse ragioni.

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Da una parte, i rivenditori sono molto persuasivi e inducono a scegliere questo tipo di contratto esaltandone l’importo contenuto delle rate, ma trascurando del tutto di sottolineare il valore ingente della maxi-rata finale. D’altra parte, la formula con maxi-rata rappresenta spesso l’unica proposta attraverso cui beneficiare del prezzo promo e dunque ottenere uno sconto sul prezzo di listino del veicolo o l’unica proposta che non comprende ulteriori oneri finanziari o spese
Tuttavia, molteplici sono i rischi associati a questo tipo di finanziamento.
La peculiarità consiste nel fatto che la spesa maggiore è spostata al termine del finanziamento. Il cliente, avendo versato rate molto contenute per un breve periodo di tempo, scoprirà di aver coperto i costi dei vari servizi aggiuntivi che sono stati inclusi nel finanziamento (come la manutenzione ordinaria, l’estensione di garanzia, la polizza incendio e furto, l’assicurazione sulla protezione del credito ecc.) e soltanto una minima quota del valore del bene, che rimane da saldare attraverso un unico versamento.
Ciò comporta che, se il cliente non è stato in grado di risparmiare l’importo finale della maxi-rata, alla scadenza del contratto si trova costretto a versare una cifra che difficilmente riuscirà a sostenere, con un rischio di indebitamento molto alto.

Tipicamente, in mancanza di liquidità, il consumatore sarà allora indotto a rifinanziare il prestito e a pagare ulteriori interessi, che potrebbero essere soggetti a un tasso superiore rispetto al precedente. Anziché ridurre il debito, il rischio è che questo cresca nel tempo e che l’acquisto dell’auto diventi ben più oneroso rispetto a quanto il cliente si sarebbe aspettato al momento della conclusione del contratto.
Inoltre, dal momento che l’auto è un bene di consumo che tende a deprezzarsi molto velocemente, il valore residuo da pagare potrebbe essere di molto superiore al valore di mercato dell’auto.  

Infatti, la formula “prezzo futuro garantito” significa che al consumatore è offerta la garanzia del ritiro dell’auto usata da parte del concessionario, ma non che la maxi-rata corrisponde necessariamente al valore di mercato del veicolo al termine del finanziamento. Così, in caso di difficoltà economica sarà sconveniente saldare il debito, pagando la maxi-rata, e vendere l’auto sul mercato dell’usato: l’importo che si otterrà dalla vendita non permetterà, infatti, di coprire il costo versato per la maxi-rata. Ne consegue che il consumatore che non intende trattenere l’auto nel lungo periodo opterà, preferibilmente, per la restituzione dell’auto al rivenditore
In questa ipotesi, il rischio è quello di dover pagare spese extra. Il veicolo al momento della restituzione deve presentarsi in condizioni di normale usura, pena il pagamento dei danni secondo un tariffario molto salato. Peraltro, a valutare se l’auto presenta danni superiori è incaricato un perito nominato dalla concessionaria e, se si intende fare opposizione alla valutazione, si dovranno sopportare i costi per la perizia di un professionista. Inoltre, generalmente, è imposto un chilometraggio massimo di percorrenza, pena il pagamento di un costo aggiuntivo per ogni chilometro percorso oltre al limite fissato. 

Se, poi, il cliente, deciderà di sostituire l’auto restituita con un altro veicolo, spesso di un modello superiore, la concessionaria attiverà un nuovo finanziamento dai tratti esattamente uguali a quelli che abbiamo fin qua descritto. L’obiettivo del rivenditore è chiaro e consiste nella fidelizzazione del cliente, ma altrettanto chiaro è il rischio che tutto ciò si trasformi in un ciclo di finanziamenti e debiti senza fine, che porterà il consumatore a continuare a versare rate senza mai acquistare in proprietà un’auto.

Ora che abbiamo svelato tutti i rischi che si celano dietro al finanziamento con maxi-rata finale, se vorrai ugualmente acquistare una nuova auto con queste modalità, il suggerimento è di ottenere una piena consapevolezza di ogni elemento del contratto, con particolare riguardo all’impegno finanziario richiesto per saldare la maxi-rata finale. È, infatti, fondamentale valutare la compatibilità della spesa con i propri redditi e con la propria capacità di risparmio e, così, pianificare attentamente il pagamento della maxi-rata. In caso contrario, il rischio di indebitamento è molto alto!



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