come fare ricorso contro le multe?



Il nuovo Codice della Strada, come ormai sappiamo, prevede sanzioni più rigide, ma è sempre possibile presentare un ricorso qualora si ritenga che le multe siano state emesse ingiustamente: ecco una guida completa.


Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada il 14 dicembre 2024, sono state introdotte norme più severe sulle infrazioni relative all’uso di dispositivi elettronici alla guida, alla guida in stato di ebbrezza e al superamento dei limiti di velocità.

Misure che fanno discutere tanto e che, nelle ultime settimane, sono state spesso tacciate di incostituzionalità. E a confermare le controversie ci sono anche alcuni pronunciamenti giuridici come in particolare uno recente della Cassazione che ne smonterebbe l’impianto complessivo.

In questo contesto molti automobilisti potrebbero pertanto trovarsi a dover contestare una sanzione che ritengono ingiusta. Ecco qui di seguito una guida per comprendere come fare ricorso.

Nuovo Codice della Strada: ecco come fare ricorso contro le multe

Spieghiamo in questo approfondimento, passo dopo passo, come presentare un ricorso qualora si ritenga che la multa sia stata emessa ingiustamente. È fondamentale ovviamente rispettare i tempi e le procedure previste per massimizzare le possibilità di successo.

Quali sono le opzioni per contestare una multa?

Se si ritiene di aver ricevuto una multa ingiustamente, è possibile scegliere tra due principali percorsi:

  1. Ricorso al Prefetto
  2. Ricorso al Giudice di Pace

Ricorso al Prefetto

Il ricorso al Prefetto è un’opzione gratuita per contestare una multa ed è particolarmente indicato per chi ha prove documentali o testimonianze che dimostrano l’erroneità della sanzione.

Presentazione del ricorso

Il ricorso va presentato entro 60 giorni dalla notifica della multa e può essere inviato:

  • All’organo accertatore che ha emesso la sanzione (ad esempio, Polizia Municipale o Carabinieri), che provvederà a trasmetterlo alla Prefettura.
  • Direttamente alla Prefettura competente, tramite:
    • Raccomandata A/R, conservando la ricevuta di spedizione come prova dell’invio.
    • Posta elettronica certificata (PEC), per chi dispone di un indirizzo PEC.

Contenuto del ricorso

Il ricorso deve contenere:

  • I dati personali del ricorrente (nome, cognome, indirizzo, codice fiscale).
  • Gli estremi della multa contestata (numero del verbale, data e luogo dell’infrazione).
  • Le motivazioni della contestazione, corredate da eventuali documenti giustificativi (foto, testimonianze, certificati, ecc.).
  • La richiesta esplicita di annullamento della multa.
  • Copia di un documento di identità valido.

Esito del ricorso

Dopo aver ricevuto il ricorso, la Prefettura ha 120 giorni di tempo per esaminare la richiesta e decidere se accoglierla o respingerla. Il possibile esito è:

  • Accoglimento del ricorso: la multa viene annullata e il cittadino non deve pagare nulla.
  • Rigetto del ricorso: il Prefetto emette un’ordinanza-ingiunzione che raddoppia l’importo della sanzione. In questo caso, il cittadino può fare ulteriore appello al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza.

Ricorso al Giudice di Pace

Il ricorso al Giudice di Pace è una procedura alternativa al Prefetto e consente di avere una valutazione giudiziaria sulla validità della sanzione. È una strada più formale e può comportare costi.

Presentazione del ricorso

Il ricorso deve essere presentato entro 30 giorni dalla notifica della multa (o 60 giorni se il ricorrente risiede all’estero). La domanda va depositata presso l’ufficio del Giudice di Pace competente per il luogo in cui è stata commessa l’infrazione.

Documenti necessari

Per presentare ricorso, bisogna allegare:

  • Un’istanza scritta contenente le motivazioni della contestazione.
  • Copia del verbale della multa.
  • Eventuali prove a sostegno della propria posizione (foto, video, testimonianze scritte, relazioni tecniche, ecc.).
  • Documento di identità.
  • Ricevuta del pagamento del contributo unificato.

Costi e procedura

A differenza del ricorso al Prefetto, quello al Giudice di Pace comporta dei costi amministrativi, tra cui:

  • Contributo unificato: il suo importo varia in base alla sanzione contestata, ma generalmente parte da circa 43 euro per multe fino a 1.100 euro.
  • Marca da bollo: solitamente richiesta per atti giudiziari.
  • Eventuali spese legali, se si decide di farsi assistere da un avvocato (non obbligatorio, ma consigliato in casi complessi).

Esito del ricorso

  • Accoglimento del ricorso: il Giudice di Pace annulla la multa, e il cittadino non deve pagare nulla.
  • Rigetto del ricorso: la sanzione rimane valida e il ricorrente potrebbe dover pagare anche eventuali spese processuali.

Casi in cui non si può richiedere il pagamento ridotto della multa

Infine si ricorda che alcune infrazioni non consentono il pagamento in misura ridotta e obbligano il conducente a contestare la multa in sede amministrativa o giudiziaria. Tra queste:

  • Mancata ottemperanza all’alt delle forze dell’ordine.
  • Rifiuto di esibire patente o documenti del veicolo.
  • Violazioni legate al trasporto di merci pericolose.
  • Uso di targhe contraffatte o appartenenti a un altro veicolo.
  • Inversione di marcia in autostrada.



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