Indubbiamente, la Destra in tutti i paesi del mondo fonda la sua propaganda sulla paura degli immigrati, cercando di farne la questione principale che nasconda la “questione sociale”.
La crescita della Destra xenofoba ed eversiva, il cui obiettivo strategico è quello di trasformare la democrazia liberale in “democratura”, ha elevato questo problema a tema fondamentale che trascina tutti gli altri temi classici della sua propaganda fondata sull’odio per il diverso, il povero, il lavoratore consentendogli a livello elettorale di unire il ceto popolare ai miliardari.
L’ululato continuo contro l'”invasione” dei poveri cristi, aiutata dagli strumenti social e non social nelle sue mani, è un tratto fondamentale della politica della Destra post fascista.
Il diffondere e cavalcare la paura per il diverso non è una storia nuova fu, mutatis mutandis (fatti i debiti cambiamenti), una delle componenti fondamentali del nazismo e del fascismo colonialista negli anni ’30 del secolo scorso.
Come contrastarlo?
Finora, la sinistra mondiale frammentata e quasi inesistente e quella italiana, persasi nei meandri del PD, non l’ha saputo fare con efficacia. La mia opinione è che anche questa debolezza è stata la conseguenza di quella “rottura della connessione sentimentale” con i ceti popolari.
Il tema immigrazione è complesso, non può essere trattato solo a livello nazionale ma continentale. Per quello che ci riguarda il fatto che l’Europa tenda ad affrontarlo sostanzialmente a livello nazionale, che diventa inevitabilmente nazionalistico, Trump docet, favorisce la propaganda della Destra eversiva.
In Germania, che è divenuto il prossimo bersaglio grosso della Destra turbocapitalistica per atterrare definitivamente ogni europeismo, già eleggere l’immigrazione a fulcro dell’attuale campagna elettorale, per responsabilità soprattutto della Csu-Cdu, è un favore all’Afd neonazista appoggiata da Musk.
La radice della debolezza della sinistra sta essenzialmente in due cose: a) fatica a mettere in evidenza la necessità che abbiamo degli immigrati per il futuro nostro (pensioni, badanti, lavori che gli italiani non fanno più, ecc.) e della nostra economia (vedesi le richieste della Confindustria); b) non riesce a farsi carico dei timori legittimi per la sicurezza dei cittadini tutti. Italiani e non.
Da qui derivano la scarsa efficacia di ogni altra posizione sacrosanta a cominciare dal diritto allo “ius soli“, di cui lo “ius culturae” sarebbe solo un limitato, ma auspicabile, passo avanti.
Farsi schiacciare continuamente dalla Destra xenofoba su posizioni cosiddette “buoniste” è qualcosa di deleterio per la sinistra e per i progressisti.
I salvataggi degli immigrati in mare aperto da parte delle Ong come ogni altro empito umanitario diventa comprensibile all’opinione pubblica se si chiarisce alla radice, ribaltando la propaganda della Destra, che di quelle persone, debitamente integrate, abbiamo bisogno come il pane per il nostro futuro e per quello dei nostri figli e nipoti e che il rispetto della nostra Costituzione, dei suoi princìpi, delle sue norme e delle leggi, ad essa coerenti, vale per tutti, anche per gli immigrati.
Ad una parte della Destra, quella legata ideologicamente al post fascismo, se si colpiscono le Ong che salvano vite o si rispedisce un torturatore, stupratore e trafficante di esseri umani in Libia, come Almasri, per tenere chiusi i rubinetti dell’immigrazione, in cuor suo gioisce.
Per la Destra post fascista tutto è lecito pur di non avere gli immigrati qui in Italia perché essi vengono considerati un pericolo per l’ordine pubblico, una contaminazione della “razza italiana” o addirittura, nelle più allucinate paure insufflate dai post fascisti, una “sostituzione etnica”.
Compito della sinistra e dei progressisti sarebbe quello di abbattere questa narrazione inumana, facendola emergere nell’opinione pubblica cominciando dal fatto che di quelle persone abbiamo necessità e bisogno.
Aldo Pirone
editorialista e scrittore
facebook.com/aldo.pirone.7
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