di Giampaolo Mattei
Aveva 5 anni quando ha quasi riempito la piscina di lacrimoni perché proprio non ne voleva sapere di tuffarsi: c’era l’ordine della pediatra (per contrastare la scoliosi) eseguito, da par loro, da mamma e papà. Ma non ha pianto lo scorso 9 agosto — a 29 anni — mancando di appena sei decimi la medaglia olimpica a Parigi dopo 10 chilometri nuotati nella Senna. «Perché lo sport non è solo vittoria o sconfitta e il quarto posto alle Olimpiadi ha un grande valore: ce lo ha ricordato il presidente Sergio Matterella invitando al Quirinale anche chi, come me, ha perso la medaglia per un soffio».
Ecco due istantanee che fotografano la storia di Domenico Acerenza, nuotatore che ha iniziato «controvoglia» nella piscina di Satriano di Lucania (a 10 chilometri dal suo paese Sasso di Certalda, abbarbicato a 950 metri di altitudine) e che è diventato campione del mondo di nuoto, specialista nel mare aperto.
Campione “quasi per caso”, si potrebbe dire. «Da bambino non volevo entrare in acqua, poi non volevo lasciare la Basilicata e… ecco che ho nuotato nei mari e nelle piscine del mondo, conoscendo culture e terre che non avrei mai immaginato di avvicinare».
Davvero… Basilicata coast to coast (per dirla con il regista lucano Rocco Papaleo)!
«Non sono nato con la passione dello sport» confida Domenico. «In piscina ci sono finito su consiglio della pediatra: storia comune a tantissimi bambini! Ho fatto il possibile per non andarci, ma i miei genitori non hanno sentito storie e per prevenire problemi alla schiena si sono sobbarcati l’impegno di accompagnarmi, in auto, nella piscina di un paese vicino al nostro».
I genitori sono decisivi, sempre: «I sacrifici veri li hanno fatti loro, non io! Quante privazioni per portarmi agli allenamenti e alle gare, sempre lontanissimo da casa: anche sportivamente la Basilicata non è certo il centro d’Italia. Mio padre avrà “fatto fuori” tre macchine… Se una gara andava male mi chiudevo in me stesso, ma i miei genitori riuscivano subito a rincuorarmi facendomi capire che vincere non è tutto. E che bisogna sempre dare il meglio di sé ma divertendosi, senza pressioni, rispettando gli avversari».
Domenico nell’ambiente del nuoto si è subito trovato bene: «Allenatore capace di motivare innescando passione, e tanti amici». Cosa vuoi di più? Poi ecco le prime gare, le prime vittorie. Fino alla decisione sofferta di lasciare la propria terra: «Avevo 21 anni e non c’era nessuno con il quale nuotare. Ma non avrei mai voluto andarmene da casa!».
Resta tenacemente fedele a un impegno: «Ho promesso a me stesso che tornerò in Basilicata portando con me, per condividerlo con tutti, ciò che ho imparato nella mia vita sportiva, girando il mondo». E, aggiunge, forse proprio «lo sport potrebbe creare le condizioni giuste, essere un incentivo per i giovani a rimanere in Basilicata o a tornarci dopo aver fatto esperienze fuori». Un progetto condiviso con la moglie Nicoletta, pure lei di Sasso di Certalda: «Abbiamo in comune anche la fede, vengo da una famiglia che me l’ha insegnata». Sono in attesa del loro primo figlio.
Il fatto è che «lo sport è un diritto, ha un valore sociale» insiste Domenico: «Penso ai tanti ragazzi che, nella mia terra, dovrebbero avere l’opportunità di esprimere il loro talento, la loro passione. Non tutti devono andare alle Olimpiadi e lo sport non può ridursi a un cronometro, a vittorie e sconfitte». E poi da buon lucano «mi porto dentro lo spirito di rivalsa».
Ed ecco la scelta di andare ad allenarsi prima a Napoli e poi a Roma: «La mia vita è cambiata radicalmente. Ho imparato tantissimo nuotando accanto a campioni immensi come Gregorio Paltrinieri — mio testimone di nozze — e Gabriele Detti». Dal 2018 riferimento per i suoi allenamenti è il Polo natatorio di Ostia, una “casa” per gli atleti. Insomma, «il talento serve, ma vince chi si allena meglio».
Il nuoto è sport individuale, «ma è fondamentale far parte di una squadra, di un gruppo per condividere gli allenamenti». E poi ci sono le staffette miste (due donne e due uomini) «che non ti fanno sentire un atleta solitario ma comunità sportiva, quasi una famiglia».
Per Domenico è stato decisivo il passaggio dalla piscina al mare: «Il nuoto in acque libere, come si dice, e cioè il mare l’ho scoperto “solo” nel 2019. Ogni volta che nuoto in mare provo la sensazione di volare, come in un mondo capovolto». Cosa cambia rispetto alla piscina? «In mare devi avere più spirito di adattamento per fronteggiare correnti e onde e anche per nuotare spalla a spalla con gli altri, non ci sono le corsie».
Proprio in mare Domenico ha raccolto le soddisfazioni maggiori, titoli mondiali ed europei a raffica: «Ai Giochi di Parigi sono arrivato quarto per pochi centimetri dopo 10 chilometri! Certo, a caldo ero rammaricato. Adesso sono sereno perché ho la certezza di aver dato tutto. E poi diciamocelo: qualche anno fa avrei messo la firma per un quarto posto alle Olimpiadi!».
Comunque «aver mancato il podio a Parigi per così poco è uno spunto per continuare a nuotare di più e meglio». Per un atleta la medaglia non può essere tutto: «Il vero spirito dello sport non è creare campioni ma persone con ideali e valori che contribuiscano a costruire una società migliore».
Da un borgo lucano alle olimpiadi
Domenico Acerenza — nato a Potenza il 19 gennaio 1995 — è originario di Sasso di Castalda, piccolo paese lucano dove il 28 dicembre 2022 ha sposato Nicoletta Cerrone. È campione del mondo di nuoto in acque libere e anche specialista nelle lunghe distanza in piscina. Nel 2016 ha lasciato la Basilicata per trasferirsi prima a Napoli e poi a Roma. Fa parte del Gruppo sportivo Fiamme Oro. Nel 2018 ha conquistato due medaglie d’argento ai Giochi del Mediterraneo (400 e 1500 metri stile libero) e l’anno successivo è stato secondo ai Mondiali in Corea del Sud nella 5km a squadre in acque libere. Nel 2021 ha vinto l’oro nella stessa specialità agli Europei, oltre al bronzo individuale sui 1500 stile libero. Nel 2021 ha partecipato ai Giochi di Tokyo nei 1500 metri, arrivando poi quinto ai Mondiali in vasca corta.
Nel 2022, agli Europei di Roma, ha vinto due ori nella gara nel mare di Ostia (10km e staffetta 5km) e un argento (5km), con un quarto posto in vasca nei 1500 stile libero. E ai Mondiali ha conquistato un argento (10km), un bronzo (staffetta 6km) e un quarto posto (5km). Nel 2023 si è ripetuto ai Mondiali in acque libere in Giappone con un oro (staffetta 6km), un bronzo (5km) e un quarto posto (10km) e nel 2024 ai Mondiali con un argento (staffetta 5km) e un bronzo (5km). Alle Olimpiadi di Parigi si è classificato al quarto posto ad appena sei decimi dal podio.
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