cresce la domanda di prestiti di imprese e famiglie, ma la Sicilia resta in affanno

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Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


Nel primo semestre del 2024, il mercato del credito in Italia ha mostrato segnali contrastanti. Da un lato, la domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie ha registrato una timida crescita; dall’altro, le banche hanno mantenuto criteri di selezione rigidi, soprattutto nelle aree economicamente più fragili. È quanto emerge dall’ultimo rapporto della Banca d’Italia, che analizza le dinamiche territoriali della domanda e dell’offerta di credito nel Paese.

L’indagine Regional Bank Lending Survey (pubblicata a fine gennaio 2024) e condotta dalle Filiali regionali della Banca d’Italia su un campione di 240 banche e relativa al primo semestre del 2024 fornisce indicazioni sulla domanda di finanziamenti di imprese e famiglie e sulle politiche di offerta adottate dalle banche; l’analisi è disaggregata per area geografica e settore economico.

Al Sud e in Sicilia  la situazione resta complicata. Le banche continuano a percepire un rischio elevato e mantengono un atteggiamento prudente, rendendo difficile l’accesso al credito sia per le imprese che per le famiglie.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

 

I DATI

 

Le imprese tra cautela e necessità di finanziamenti

 

A livello nazionale, la richiesta di credito da parte delle imprese è rimasta stabile, ma con importanti differenze tra le diverse aree geografiche. Al Nord, le aziende hanno mostrato una maggiore propensione a chiedere finanziamenti, sia per investire sia per ristrutturare il debito accumulato negli anni precedenti. Al Centro, invece, la domanda è scesa in tutti i settori, segnalando una fase di rallentamento.

Nel Mezzogiorno, la situazione è più sfaccettata. Qui, la richiesta di prestiti è leggermente aumentata, ma non per nuove iniziative imprenditoriali: molte aziende hanno cercato credito soprattutto per rinegoziare o consolidare debiti preesistenti.

Gli investimenti sono ancora timidi e concentrati in settori specifici, come la manifattura e i servizi. Inoltre, in tutto il Sud si è registrata una contrazione della domanda di finanziamenti per il capitale circolante, segnale di una crescita ancora incerta.

Sul fronte dell’offerta, le banche si sono mostrate prudenti ovunque, ma con un’attenzione particolare alle imprese del Mezzogiorno. La percezione del rischio è più alta rispetto al resto del Paese, e gli istituti di credito hanno applicato criteri più restrittivi, richiedendo garanzie aggiuntive e valutando con maggiore cautela la concessione di prestiti.

 

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Il “ddl investimenti” all’Ars  e il “Basket Bond Sicilia”: un segnale di svolta per le imprese del territorio?

 

Ddl investimenti

 

Per rispondere alle difficoltà di accesso al credito e stimolare nuovi investimenti, in Sicilia sono stati avviati nell’ultimo periodo due interventi significativi.

Giorgio Assenza

Da un lato, il “disegno di legge sugli investimenti” promosso dal capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars Giorgio Assenza, che mira a incentivare la crescita economica attraverso reti di impresa, energia sostenibile e innovazione tecnologica e che potrebbe rappresentare una svolta per le imprese locali

Il testo prevede una serie di misure per incentivare la crescita economica dell’Isola attraverso tre pilastri: la creazione di reti di impresa, lo sviluppo dell’energia sostenibile e la promozione dell’innovazione tecnologica.

 

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

 

Agevolazioni fiscali, innovazione e un nuovo Cts: all’Ars il ddl sulla promozione degli investimenti in Sicilia

Tra le novità più rilevanti c’è l’istituzione degli” Accordi per l’insediamento e lo sviluppo”, strumenti che permetterebbero alla Regione, agli enti locali e alle imprese di definire impegni reciproci e agevolazioni per favorire nuovi investimenti. Particolarmente significativa è anche la norma sulla prevenzione del consumo di suolo, che prevede incentivi per le aziende che scelgono di riqualificare aree industriali dismesse invece di consumare nuovo territorio.

Il disegno di legge include inoltre il progetto “Sicilia Valuta”, un comitato tecnico-scientifico incaricato di monitorare gli investimenti e valutarne l’impatto economico. Sul fronte finanziario, sono previste agevolazioni fiscali IRAP per le imprese innovative, contributi sugli interessi di finanziamento e misure di sostegno per i consorzi di credito. Sono previsti anche incentivi per le aziende che evitano la delocalizzazione e un premio regionale per la responsabilità sociale d’impresa.

Con l’obiettivo ambizioso di rendere la Sicilia più attrattiva per gli investimenti nazionali ed esteri, potenziando le infrastrutture digitali e incentivando la transizione ecologica. Tuttavia, resta da vedere se queste misure saranno sufficienti per superare le storiche difficoltà di accesso al credito che caratterizzano la regione.

 

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Protocollo d’Intesa “Basket Bond Sicilia”

Dall’altro, è stato recentemente firmato a Palermo il Protocollo d’Intesa “Basket Bond Sicilia”. Uno strumento finanziario innovativo prevede la creazione di un fondo di garanzie di 15 milioni di euro e 4 milioni per agevolazioni a fondo perduto, destinati ad abbattere il costo di emissione dei minibond da parte delle imprese siciliane.

Il programma, che coinvolge la Regione Siciliana, l’Irfis, Mediocredito Centrale e Cassa depositi e prestiti, punta a offrire un accesso alternativo e più agevole al credito, stimolando le piccole e medie imprese locali attraverso l’emissione di obbligazioni garantite da fondi europei.

Palermo, firmato il Protocollo d’Intesa ‘Basket Bond Sicilia’. Tamajo: “Un vero e proprio stimolo per le imprese” CLICCA PER IL VIDEO

 

Presentazione del Protocollo “Basket Bond Sicilia”

“Si tratta di circa 18 milioni che produrranno un effetto moltiplicatore fino a circa 60 milioni,” ha dichiarato l’assessore regionale alle Attività Produttive, Edy Tamajo. Stiamo stimolando le imprese siciliane, attraverso le emissioni di obbligazioni, a contribuire ad una finanza alternativa. Oggi abbiamo sottoscritto questo protocollo e poi ci metteremo subito a lavoro per la pubblicazione del bando“. Un’iniziativa che rappresenta un vero stimolo per le imprese siciliane” aggiunge l’assessore Tamajo.

Questo strumento, ispirato da esperienze simili in altre regioni italiane, intende sostenere le imprese nella transizione verso la green economy e la digitalizzazione, due ambiti cruciali per la competitività futura della Sicilia.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

 

Renato Schifani

La firma di questo protocollo – ha commentato alla presentazione il presidente della Regione SicilianaRenato Schifani – conferma la grande attenzione del mio governo per il sostegno alle piccole e medie imprese. Offriamo alle aziende un accesso al credito alternativo e più agevole, mettiamo a disposizione risorse strategiche per favorire investimenti e crescita che produrranno ricadute positive su tutta l’economia del nostro territorio“.

Una misura che sarà resa pubblica nel minor tempo possibile. Un bonus che va oltre i fondi per le imprese, in aggiunta a quelle già esistenti, al servizio della Sicilia.

 

Famiglie e credito: una ripresa a due velocità

 

Se le imprese faticano ad accedere al credito, le famiglie sembrano più inclini a indebitarsi. Nel primo semestre del 2024, la domanda di prestiti per l’acquisto di abitazioni e per il consumo è aumentata in tutta Italia, segnalando una maggiore fiducia nel futuro economico.

Anche qui, però, emergono importanti differenze regionali. Al Nord, la richiesta di mutui è cresciuta in modo deciso, sostenuta da un mercato immobiliare più dinamico e da condizioni economiche più solide. Al Centro, l’incremento è stato più contenuto, mentre nel Mezzogiorno la crescita è stata significativa ma con un importante ostacolo: le banche hanno imposto criteri di selezione molto rigidi, rendendo più difficile l’accesso ai finanziamenti.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Lo stesso vale per i prestiti al consumo, utilizzati principalmente per affrontare spese impreviste o acquistare beni durevoli. Anche in questo caso, la domanda è aumentata su tutto il territorio nazionale, ma nel Sud le condizioni di accesso sono risultate più stringenti rispetto al Nord.

 

Calo dei depositi: le famiglie cercano alternative

 

Un altro aspetto interessante del rapporto riguarda la raccolta bancaria. Nei primi sei mesi del 2024, molte famiglie italiane hanno ridotto i depositi in banca, preferendo investire in strumenti finanziari più redditizi, come titoli di Stato, azioni e fondi comuni.

I depositi bancari di imprese e famiglie continuano a subire una diminuzione costante a partire dal 2023. Un quadro allarmante che, per la Sicilia, era già uscito evidente dal report sul credito prodotto da Assoesercenti Sicilia sui dati 2023 dell’economia regionale pubblicati da Banca d’Italia e che avevamo trattato in un precedente articolo.

Crollo dei depositi bancari in Sicilia: crisi, covid e inflazione “frenano” famiglie e imprese

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Procedura celere

 

Le cause principali di questa flessione sono l’inflazione galoppante, le difficoltà occupazionali nel territorio che portano a redditi bassi e gli effetti a lungo termine del periodo post-Covid.

Questo fenomeno si è verificato in tutto il Paese, ma con alcune differenze territoriali: nel Nord, la diminuzione è stata meno marcata, mentre nel Mezzogiorno il calo è stato più evidente, segno di una minore disponibilità di risparmi e di una crescente difficoltà a mantenere liquidità in banca.

Un Mezzogiorno ancora in difficoltà

 

Il quadro che emerge dal rapporto della Banca d’Italia conferma ancora una volta il divario tra Nord e Sud nella capacità di accesso al credito. Se nel Settentrione le imprese possono contare su una maggiore flessibilità nell’ottenere finanziamenti e le famiglie hanno condizioni più favorevoli per i mutui e i prestiti al consumo, nel Mezzogiorno la situazione resta complicata.

Le banche continuano a percepire un rischio elevato e mantengono un atteggiamento prudente, rendendo difficile l’accesso al credito sia per le imprese che per i privati.

 

Fonte Dati: Banca d’Italia – N. 43 – La domanda e l’offerta di credito a livello territoriale – dicembre 2024 

I risultati dell’indagine RBLS



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