Ma cos’è successo!? Vanno sopra 4-1, vengono ribaltati e fanno 3 gol in 3 minuti per vincere

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Se fosse il primo capitolo di un manga d’avventura potrebbe passare anche per qualcosa di normale, ma quando si tratta di realtà normale diventa strabuzzare gli occhi e chiedersi cosa sia appena successo. Sì perché quella che sembrava una partita decisa dopo neanche un tempo diventa un racconto da brividi, quelli fatti venire sulla pelle dalla Gear FC, che sopra di tre gol va sul 4-1, viene ribaltata e infine vince segnando altre tre reti in tre minuti.

GELSI D. ROGER, MA I BOOMERS CI SONO

«Tutti all’arrembaggio!». Sì, è la storica sigla di Giorgio Vanni, ma anche la colonna sonora del travolgente inizio di primo tempo della Gear FC all’esordio con i Boomers. La banda di pirati riunita da Manuuxo approccia benissimo la sfida contro la squadra di Fedez e Luciano Moggi, presenti in una Fonzies Arena che finisce ben presto sotto la bandiera di Gelsi e compagni. Lui che, dopo l’esperienza nel Mondiale con l’Italia, nel giro di due minuti indirizza il match prima vincendo l’uno contro uno iniziale con l’avversario e poi mettendo a sedere il portiere sul geniale assist di tacco di un Hernández d’altra categoria.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Un doppio svantaggio che i Boomers provano ad accorciare con la discesa a destra di Sberna, ma il tiro di Bonasso finisce a lato (3’). Segnale a cui i Pirati rispondono senza pietà: dribbling secco di Cosenza, mancino tagliato sul primo palo e 3-0 in cinque minuti. L’inizio perfetto contro un avversario che vanta tra le sue fila un certo Diego Perotti, ma in cui a spiccare è Giannace, che, dopo aver concluso a lato un’occasione nata da un bello spunto sulla sinistra (14’), riapre tutto con una punizione dalla distanza deviata (14’).

Un 3-1 che resiste fino al 18’, quando il dado opta per un tre contro tre che rimette tutto in discussione, in pieno stile Kings League. Se infatti Hernandez sembra segnare il poker della condanna, i Boomers in pochi secondi rispondono con una doppietta di Santoro, bravo prima a concludere l’azione orchestrata della squadra di Fedez e poi a sfrecciare in contropiede valorizzando la parata di piede di D’Ippolito.

PEROTTI LA RIMONTA, GELSI E MANUUXO RISCRIVONO UN ANIME FOLLE

Accorciato sul 4-3, il vento della partita cambia direzione in apertura di secondo tempo, facendo sbandare a sorpresa una Gear bellissima da vedere e con tanta qualità, ma poco forse poco sostanziosa. I Boomers, invece, vanno dritto al sodo: primo minuto, carta shootout, tripletta di Santoro e 4-4. Una rimonta impressionante, ma la ripresa è appena iniziata. Sì perché se Gelsi sventaglia per Cosenza obbligando D’Ippolito all’uscita (6′), tre minuti più tardi arriva il gol più atteso di tutti: un Giannace in grande forma filtra benissimo per Perotti, che taglia il campo, salta il portiere col primo controllo e completa un incredibile ribaltone.

È un cannonata inattesa per la Gear, che da padrona dei primi minuti del match si ritrova in svantaggio e con il rischio di incagliarsi sul 6-4 quando i Boomers trasformano il rigore presidenziale in uno shootout, quello però che Leka para a Santoro causando un vero e proprio maremoto. Sì perché è il momento in cui la partita subisce l’ennesima svolta, l’ultima, quella decisiva. Tappati i buchi, infatti, gli uomini di Pol Font aprono le vele e tornano a solcare le onde, trascinati da un Gelsi impeccabile. Dopo aver tentato un destro di poco alto accentrandosi su tre avversari (10′), infatti, il centrocampista della Fucina in un minuto ribalta il match segnando il gol del pareggio sull’assist pulitissimo di Cogi (15′) e ispirando la rete del controsorpasso con un filtrante millimetrico proprio per il numero 17, murato da D’Ippolito, ma vendicato dal tap in di Sánchez, quello che vuol dire 6-5 (16′).

Con una sola rete di vantaggio e l’incombere dei due minuti da vivere con la regola del gol doppio la mareggiata non può dirsi passata, così a entrare in scena è chi più rappresenta la propria nave: il suo Capitano, Emanuele Nocera. Sceso dall’albero maestro, Manuuxo entra in campo per il rigore presidenziale e non si limita a segnarlo, ma lo incastona all’incrocio dei pali: è 7-5 (18′). Un doppio vantaggio più rassicurante, da difendere negli ultimi 120 secondi, o meglio, da provare ad ampliare, perché la musica è sempre quella: tutti all’arrembaggio, con la testa. E le gambe, quelle con cui la Gear gestisce bene la sfera e sfiora il colpo di grazia prima con il mancino a lato di Cogi (20′), poi costringendo D’Ippolito alla parata sul tiro dalla distanza di Donzelli (21′). Il 9-5, dunque, non arriva, ma il triplice fischio sì e permette alla formazione più internazionale del torneo di levare l’ancora verso la prossima tappa del proprio viaggio in direzione One Piece.

L’esultanza della squadra di Manuuxo (Foto di Luca Dariol)

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