QDCA, i nuovi obblighi di compilazione – Agricoltura digitale

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Ha suscitato un certo clamore la richiesta della Commissione Europea di avere, a partire dal 2026, una lunga serie di dati relativi alle attività svolte dagli agricoltori in campagna (eventi colturali, trattamenti fitosanitari, fertilizzazioni, eccetera). Dati che dovranno essere forniti dagli agricoltori in modalità digitale e con tempistiche abbastanza serrate. Agea Coordinamento, interlocutrice di Bruxelles in Italia, si è mossa velocemente per organizzare l’infrastruttura informatica per raccogliere e comunicare i dati. Ma tra gli agricoltori non mancano dubbi su tempistiche e modalità di condivisione delle informazioni.

 

Per cercare di fare chiarezza, durante Fieragricola TECH 2025, Veronafiere, in collaborazione con Image Line® e Accademia dei Georgofili, ha organizzato lo scorso 30 gennaio un convegno dal titolo “I dati del QDCA – Quaderno Di Campagna dell’Agricoltore nel fascicolo aziendale: implicazioni pratiche”, al quale hanno partecipato Ivano Valmori, ceo di Image Line® e direttore responsabile di AgroNotizie®, Angelo Frascarelli, professore presso l’Università degli Studi di Perugia, e Salvatore Carfì, direttore di Agea Coordinamento.

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I nuovi obblighi relativi alla compilazione del Quaderno di Campagna dell’Agricoltore

 

La digitalizzazione dell’agricoltura: tra burocrazia e necessità di controllo

Frascarelli ha aperto il convegno con una riflessione provocatoria: “la burocrazia non è un problema, è una necessità”. Secondo il professore, infatti, gli agricoltori sono i primi a richiedere regole e controlli, specialmente per evitare concorrenza sleale e garantire equità nell’accesso ai fondi pubblici. La Politica Agricola Comune (Pac), infatti, prevede sistemi di monitoraggio e controllo rigorosi per assicurare la corretta gestione dei finanziamenti europei, che devono essere destinati solo ai beneficiari che rispettano i criteri stabiliti.

 

L’Unione Europea impone un livello minimo di controlli obbligatori per ridurre errori e frodi, spingendo i singoli Stati membri a dotarsi di strumenti adeguati. In questo contesto, il Quaderno di Campagna dell’Agricoltore (QDCA) si inserisce come strumento centrale per la raccolta e l’elaborazione di dati essenziali alla verifica delle attività agricole.

 

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Un momento di dibattito durante il convegno organizzato nell’ambito di Fieragricola TECH 2025

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani – AgroNotizie®)

 

A livello pratico, oggi il monitoraggio delle superfici agricole avviene con l’ausilio di dati satellitari aggiornati ogni sei giorni, grazie al sistema Sentinel, e a modelli di intelligenza artificiale in grado di migliorare la risoluzione delle immagini fino a 2,5 metri. Secondo Carfì, questo garantisce controlli più precisi e tempestivi, riducendo la necessità di verifiche in loco.

 

Un sistema perfetto? I controlli e il rischio di sanzioni

Ma un sistema interamente digitalizzato è davvero infallibile? Secondo Salvatore Carfì, l’automazione non elimina completamente gli errori, ma li riduce a meno del 2%, soglia che la Corte dei Conti Europea considera accettabile per definire un sistema perfetto. Tuttavia, i margini di errore, anche se ridotti, possono avere conseguenze pesanti per gli agricoltori. Per questo è stato costituito un team all’interno di Agea Coordinamento per gestirli.

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Non bisogna però dimenticare che dal 2020 al 2024, l’Italia ha subìto rettifiche finanziarie per 378 milioni di euro a causa di carenze nei controlli. E il rischio non è finito: la Commissione Europea sta attualmente valutando una sanzione da 1,2 miliardi di euro, legata all’uso del catasto per la verifica delle superfici agricole, ritenuto non abbastanza preciso.

 

Carfì ha ribadito che queste perdite ricadono sui contribuenti italiani, indipendentemente dal fatto che siano agricoltori o meno, rendendo essenziale un miglioramento dei sistemi di controllo. La soluzione, secondo Agea, sta proprio nella digitalizzazione dei dati e nella loro integrazione con il fascicolo aziendale.

 

Il QDCA diventa obbligatorio: tempistiche e vantaggi

Dal 1° gennaio 2026, l’Unione Europea ha stabilito che gli agricoltori dovranno fornire tutta una serie di informazioni sulle proprie attività in campo. Queste informazioni saranno raccolte all’interno del Quaderno di Campagna dell’Agricoltore, parte del fascicolo aziendale nel Sian, la cui compilazione digitale diventerà obbligatoria per tutte le aziende agricole (non solo quelle che aderiscono alla Pac). L’obiettivo è garantire trasparenza e tracciabilità nelle attività agricole, con particolare attenzione all’uso di fertilizzanti e fitofarmaci, ma non solo.

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Tuttavia, chi sceglie di aderire già dal 2025 alla fase di test potrà beneficiare di una esenzione dai controlli secondo il principio del “controllo di plausibilità”. In pratica, se un’azienda fornisce volontariamente i propri dati in formato digitale, questi vengono fatti oggetto di controlli automatici e quindi si escludono ispezioni in loco, riducendo quindi il carico burocratico e i rischi per l’agricoltore.

 

Qui bisogna fare una precisazione. Perché oltre ai set di dati richiesti dalla Commissione Ue, Agea Coordinamento ha deciso di richiedere anche altre informazioni, in modo da avere un quadro chiaro e completo dell’attività agricola. Carfì ha però chiarito che chi continuerà a fornire i dati, sia quelli richiesti dall’Ue che da Agea, anche dopo il 2025, potrà beneficiare dell’esonero dai controlli per sempre.

 

Carfì ha fatto un paragone calzante per comprendere meglio questo approccio: i contribuenti che accettano il 730 precompilato sono esonerati da ulteriori controlli, in quanto lo Stato ritiene quanto dichiarato soddisfacente. Allo stesso modo, chi fornisce i dati volontariamente non subirà ulteriori verifiche, sempre che i controlli formali non segnalino errori.

 

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Dati digitali: un vantaggio anche per le imprese agricole

Oltre agli aspetti normativi, i relatori hanno evidenziato i vantaggi concreti della digitalizzazione per gli agricoltori. Secondo Frascarelli, i dati raccolti nel QDCA possono essere utilizzati per ottimizzare la gestione aziendale, migliorando la redditività e la sostenibilità delle attività agricole.

 

“I dati non sono solo un obbligo, ma un’opportunità, ha sottolineato il professore. Strumenti digitali come il fascicolo aziendale permettono agli agricoltori di monitorare le operazioni svolte, gestire il magazzino, pianificare gli investimenti e migliorare la qualità dei prodotti. Inoltre, un’agricoltura più trasparente e certificata può rafforzare la fiducia dei consumatori e valorizzare il made in Italy rispetto alla concorrenza estera.

 

Il giro dei dati, dall’agricoltore ad Agea

Ma come fa l’agricoltore a fornire i dati ad Agea Coordinamento? Anche questo aspetto è stato chiarito durante il convegno, molto partecipato. L’agricoltore può usare software gestionali come QdC® – Quaderno di Campagna®, sviluppato da Image Line®, per registrare tutti i dati di campo. Questi dati vengono recepiti direttamente dal Caa di riferimento, che a sua volta li utilizza per aggiornare il fascicolo aziendale, che è accessibile da Agea Coordinamento.

 

Gli agricoltori più smart possono gestire i propri registri, oppure possono farsi assistere da consulenti, rivenditori, tecnici e altre figure professionali. Ma attenzione, perché la titolarità dei dati e la responsabilità di quanto dichiarato è sempre e solo dell’agricoltore.

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Come sottolineato da Ivano Valmori, è importante usare software come QdC® – Quaderno di Campagna®, perché eseguendo controlli preventivi sulle informazioni inserite dall’agricoltore evita che questo si autodenunci nei confronti delle autorità.

 

AgroNotizie® e QdC® – Quaderno di Campagna® sono marchi registrati da Image Line® Srl Unipersonale



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