Tensioni al Parco del Meisino: prosegue la protesta contro il progetto del Comune di Torino

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Le pressioni delle associazioni ambientaliste hanno lasciato il segno. Dopo mesi di istanze e diffide, il progetto “Centro dello Sport e dell’Educazione Ambientale” all’interno della Riserva del Meisino è stato modificato. Ma le associazioni non si accontentano. UTI per tutti, Centro di Recupero Ricci La Ninna, LAV e altre realtà protezionistiche chiedono ulteriori cambiamenti per garantire una reale tutela di habitat e fauna selvatica.

Per mesi, le associazioni hanno lavorato con tecnici ed esperti, partecipando anche al tavolo tecnico del 3 ottobre 2024. Le critiche, condivise anche dalla Consulta Ambiente, hanno portato a una revisione del progetto. Ma restano nodi da sciogliere:

  • Protezione della Zona di Protezione Speciale e delle aree umide.

  • Eliminazione delle attività impattanti nelle zone più sensibili.

  • Salvataggio del boschetto minacciato dai lavori per il pump track.

  • Conservazione degli alberi sani e della necromassa, con la chiusura dell’area più delicata alla fruizione umana.

  • Adozione di soluzioni sostenibili per la continuità del corridoio ecologico.

«Studiamo il progetto da mesi, abbiamo presentato istanze e relazioni con il supporto di tecnici. Le modifiche accolte sono un primo passo, ma non basta» dichiarano le associazioni. UTI, La Ninna, LAV e undici cittadini del comitato spontaneo “Salviamo il Meisino” hanno chiesto un accertamento tecnico preventivo in Tribunale. L’obiettivo principale resta la chiusura delle aree più delicate ai visitatori. «La Zona di Protezione Speciale non può essere invasa dall’uomo. Si possono trovare soluzioni più economiche e meno impattanti per la tutela del corridoio ecologico. Speriamo di poter salvare ciò che oggi è a rischio».

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Gli studi condotti confermano la presenza di tassi, volpi, faine, ricci, pipistrelli, specie protette da normative europee. Rapaci, roditori, anfibi, rettili e la più grande garzaia di aironi cenerini d’Italia popolano la riserva. Potrebbero esserci anche moscardini, tritoni, rospi smeraldini e altre specie.

«Il censimento della fauna è un’azione fondamentale. Questa riserva deve essere restituita a se stessa, liberata dalla presenza umana. Le foreste alluvionali in un’area esondabile devono resistere. Qui ci vogliono silenzio, telecamere rispettose e un habitat incontaminato».

Le associazioni continuano a battersi per la salvaguardia degli animali e della Riserva del Meisino. La partita non è ancora chiusa. La speranza resta viva.

Firma la petizione contro il “Parco dello Sport” nell’ex Galoppatoio militare di Torino: NO al Parco dello Sport

«La Zona di Protezione Speciale non può essere invasa dall’uomo. Speriamo di poter salvare ciò che oggi è a rischio».

 

Ultimi sviluppi: tensioni al cantiere

Il comitato Salviamo il Meisino, con un post su facebook,ha denunciato nuovi episodi di tensione al cantiere.

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Durante un monitoraggio a sorpresa alla Tettoia, nella giornata di ieri, lunedì 3 febbraio, il gruppo avrebbe assistito all’installazione di un secondo cantiere, blindato dalle forze dell’ordine. Tra i presenti, anche l’architetto responsabile del progetto per il Comune di Torino.

Il tentativo di spostare i manifestanti – secondo il racconto fatto sui social – avrebbe portato a momenti di forte tensione: un attivista sarebbe stato trascinato a terra e colpito sulla schiena con una ginocchiata, mentre un altro sarebbe stato spinto violentemente al torace. “È stato necessario chiamare un’ambulanza e alcuni attivisti sono stati trasportati in ospedale per accertamenti. Nonostante ciò, la protesta ha ritardato i lavori per oltre un’ora e mezza“, spiegano dal comitato.

Il comitato denuncia una gestione repressiva delle proteste, mentre le irregolarità nei cantieri vengono ignorate. Il movimento promette di continuare la lotta per documentare e contrastare la devastazione del parco.

Che cos’è “Salviamo il Meisino”

Salviamo il Meisino è un comitato nato nel 2022 per difendere il Parco del Meisino, minacciato dalla costruzione di un Parco o Cittadella dello Sport, poi ridenominato Centro di Educazione Sportiva e Ambientale. Un progetto che sta devastando l’unica riserva naturale della Rete Natura 2000, tutelata a livello europeo, nel territorio del Comune di Torino, a pochi passi dal centro: un polmone verde prezioso e oggi totalmente pubblico.

Il comitato è formato da cittadini con un obiettivo comune: fermare la costruzione della Cittadella dello Sport e difendere il Parco del Meisino. In due anni di attività ha organizzato assemblee pubbliche, eventi artistici, manifestazioni e presidi. Ha monitorato il parco per documentare e rallentare i lavori iniziati a settembre 2024 e ha intrapreso azioni legali, presentando un ricorso al Tribunale ordinario il 23 dicembre 2024. Ha inoltre inviato segnalazioni ai Ministeri dello Sport e dell’Ambiente, alla Corte dei Conti e ai Commissari Europei, senza ottenere risposte concrete.

Il comitato propone un’idea diversa di educazione ambientale, basata su esperienze dirette e iniziative spontanee, e una concezione di sport inclusiva, che non preveda la privatizzazione delle aree comuni. Chiede l’abbandono definitivo del progetto della Cittadella e la destinazione dei fondi PNRR a interventi realmente utili alla cittadinanza.

Che cos’è il Parco del Meisino

Il Parco del Meisino si estende dal ponte di Sassi al confine con San Mauro Torinese, lungo la riva destra del Po. Dal 1997 è una Riserva Naturale a gestione regionale, parte del sistema delle aree protette della fascia fluviale del Po. Comprende una Zona di Protezione Speciale (ZPS) tutelata a livello europeo, habitat di numerosi uccelli migratori e stanziali, piccoli mammiferi, anfibi, rettili e invertebrati. L’isolone Bertolla ospita una delle poche garzaie urbane d’Europa.

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Il parco è un’area di piena del fiume Po, soggetta a inondazioni, e la sua moderata frequentazione ha consentito fino ad oggi la conservazione dell’ecosistema. Qualsiasi intervento invasivo mette a rischio questo equilibrio fragile.

Che cos’è la nuova Cittadella dello Sport

Nel 2022 la Giunta Lo Russo ha chiesto 11,5 milioni di euro di fondi PNRR per realizzare nella riserva del Meisino una Cittadella dello Sport, con strutture per ciclocross, mountain bike, pump track, skiroll, biathlon, arrampicata sportiva, cricket e altre discipline. Il progetto è suddiviso in due lotti:

  • Cluster 1: realizzazione delle attrezzature sportive e costruzione di una passerella ciclopedonale sopra corso Don Luigi Sturzo.

  • Cluster 2: conversione dell’ex galoppatoio militare in Centro di Educazione Sportiva e Ambientale, con attrezzature fitness e palestra di arrampicata.

Il progetto prevede anche una “riqualificazione naturalistica” della ZPS, che include l’eliminazione di piante alloctone, l’installazione di griglie e l’apertura di nuovi sentieri. I lavori sono iniziati a settembre 2024 e dovrebbero concludersi entro settembre 2025, senza interruzioni nel periodo di nidificazione dell’avifauna. Alcune modifiche sono state apportate su richiesta della Consulta per l’Ambiente e il Verde, come il trasferimento delle attrezzature per pump track e skill bike in un’area meno impattante e la rinuncia all’installazione delle griglie nelle zone umide.





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