Informativa sul caso Almasri: le parole dei ministri

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Oggi hanno parlato in un Parlamento gremito il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nell’informativa sul caso Almasri provando a chiarire i fatti che da due settimane incendiano il dibattito politico.

Poca chiarezza e tante contraddizioni sono il succo dei discorsi dei due ministri chiamati a parlare in Parlamento davanti alle opposizioni e ai cittadini telespettatori. Resta inspiegabile l’assenza della Premier Meloni.

Cosa hanno detto Nordio e Piantedosi

Il primo a riferire è stato il ministro della Giustizia Carlo Nordio che ha provato a raccontare la cronistoria dell’arresto e dell’estradizione del criminale libico Almasri scaricando la colpa sulla Corte penale internazionale che, a detta di Nordio, ha agito in maniera contorta inducendo il ministro stesso a prendere iniziativa e accompagnare a casa il criminale su cui pendeva un mandato di arresto internazionale.

“Il ruolo del ministro non è semplicemente quello di un organo di transito delle richieste: è un organo politico che deve meditare sul contenuto di queste richieste in funzione di un eventuale contatto con altri ministeri e funzioni organo dello Stato. Non faccio da passacarte, ho il potere di interloquire con altri organi dello Stato in caso di necessità e questa necessità si presentava eccome. Inoltre serve valutare la coerenza delle conclusioni cui perviene la decisione della Cpi. Questa coerenza manca completamente e quell’atto era nullo, in lingua inglese senza essere tradotto e con vari allegati in lingua araba”.

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Nordio ha chiarito che la questione dei ritardi è dovuta alla difficoltà di comprendere cosa chiedesse la CPI che non si è degnata di tradurre preventivamente il mandato di arresto dall’inglese all’italiano. Tale difficoltà è stata ribadita più volte scatenando l’ilarità delle opposizioni.

Dopo aver definito i colpevoli e gli innocenti, sempre con toni giuridici e mai eccessivamente chiari, è tornato a parlare, ancora, degli attacchi della magistratura schierata che da due anni brama contro il governo ed è colpevole di andare contro il governo rallentandone le riforme. Nordio, con tono trionfale esclama: “Andremo avanti fino alla riforma finale”.

Il ministro Piantedosi, invece, ha meno da dire e ribadisce le dichiarazioni già espresse negli ultimi giorni sottolineando la pericolosità di Almasri e la necessità di lasciarlo a piede libero in Libia dove commetteva, e commetterà nuovamente, omicidi, torture e stupri. Entrambi i ministri sono stati poco chiari sulle vere dinamiche dietro all’arresto appellandosi alle incongruenze della Corte penale internazionale.

Le parole dell’opposizione

Gran parte delle critiche e accuse dell’opposizione sono contro l’assenza della premier Giorgia Meloni e dei due vice Antonio Tajani e Matteo Salvini.

La prima a parlare è stata la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein che denuncia la mancanza di coraggio di Meloni che scappa dalle responsabilità nei confronti della nazione non presentandosi in Parlamento e non convocando delle conferenze stampa che siano imparziali e senza giornalisti accondiscendenti. “Prima ci dice che è stato liberato perché non ha fatto in tempo per tradurre delle pagine in inglese, poi ha detto che le ha lette ma ha rinvenuto dei vizi. Bene, ha ammesso che è stata una scelta politica”, conclude la Schlein.

Dure anche le parole del presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte che accusa il governo di aver liberato Almasri perché incapaci di gestire l’immigrazione poiché, secondo Conte, un possibile scontro con i libici avrebbe aumentato l’invio di migranti verso le coste italiane e ribadito le insufficienze del governo. Si vedano il blocco navale tanto acclamato nella campagna elettorale, ora dimenticato, e le vicende albanesi. Queste sono solo alcune delle accuse mosse dall’opposizione che hanno continuato a rincorrersi durante tutta la seduta.

Tutti contro il governo

Il video in cui Giorgia Meloni annunciava di essere indagata è stata l’ultima delle tante accuse di tentato sabotaggio del governo da parte della magistratura, di altri paesi e addirittura dei servizi segreti internazionali. Questo vittimismo sta diventando vergognoso per gli italiani ed è ormai l’unica forma di propaganda di un’opposizione povera di idee che sa appellarsi solamente agli orrori di questa maggioranza.

Piercarmine Cecere

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