Pensioni: arrivano ricalcolo e potenziamento grazie alle sentenze di Cassazione, già applicabili

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La Cassazione si mette in gioco pronunciando mediante le sue sentenze le questioni del ricalcolo e del potenziamento sulle pensioni, ma cosa significa?

Potrebbe essere un’ottima evoluzione in materia previdenziale, ma ciò non toglie la necessità di una riforma delle pensioni al giorno d’oggi. Servirebbe più del ricalcolo e del potenziamento, ma questi parrebbero essere già qualcosa di positivo. Analisi degli ultimi aggiornamenti, con tanto di esame delle sentenze che sono già applicabili nel concreto. Chi ne beneficerà?

Pensioni: arrivano ricalcolo e potenziamento grazie alle sentenze di Cassazione, già applicabili- Trading.it

Chiedersi chi saranno i destinatari dei benefici non è una domanda scontata, specie di questi tempi in cui tutto pare non andare proprio per il verso giusto sul fronte finanziario, fiscale e previdenziale. La questione è legata al fatto che la perdita del potere d’acquisto causata dall’inflazione galoppante, i salari bloccati, e tutto ciò che concerne il sistema pensionistico in blocco, sono buoni motivi per sentirsi persi sul fronte degli aggiornamenti, anche se anche in questo caso si porrebbero in maniera “positiva”.

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Ma cosa c’è da sapere? È una delle più recenti sentenze della Corte di Cassazione, la numero 30803 del 2024 che introduce un’importante novità per i pensionati italiani. Si tratta di effettuare il ricalcolo dell’importo dell’assegno, escludendo ciò che potrebbe penalizzare. Di cosa si tratta? Finalmente, di una mossa di equità e stabilizzazione!

Con il ricalcolo e il potenziamento delle pensioni cambia tutto?

Le questioni del ricalcolo del potenziamento potrebbero far piacere, ma bisogna conoscerli a fondo. Perché la garanzia starebbe nell’eliminare i contributi che penalizzano economicamente parlando, specie dopo il pensionamento. È un mezzo che concretamente già esiste e neutralizza i contributi versati in periodi con retribuzioni basse che quindi hanno un impatto negativo sull’importo finale, ma non è solo questo, ecco perché bisogna approfondire

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Con il ricalcolo e il potenziamento delle pensioni cambia tutto?- Trading.it

In passato si potevano neutralizzare i contributi sfavorevoli, ma solo nel momento in cui si effettuava la domanda di pensione. Grazie alla nuova interpretazione però, anche chi è già pensionato può ottenere ciò, ma quando ha raggiunto certi requisiti. Si tratta di avere 67 anni ed essere percettore della pensione di vecchiaia.

Eliminando fino ad un massimo di cinque anni di contributi, equivalenti a 260 settimane, maturati dopo il diritto alla pensione. L’importante è che l’interessato abbia raggiunto i requisiti minimi di contribuzione.

Si tratta di 20 anni per quella di vecchiaia e 42 e 10 mesi/41 e 10 mesi, per quella anticipata tra uomini e donne. Di certo, nel concreto, si parla di una maggior equità, perché si permetterebbe di migliorare l’assegno a chi per anni ha ricevuto retribuzioni basse. Soprattutto è un modo per non penalizzare e differenziare ancora di più le pensioni alte da quelle basse, rispettando il principio di uguaglianza.

Conclusioni, chi sono i soggetti che godranno dei maggiori benefici? Occhio agli errori di constatazione

Ma non è solo la sentenza finora citata a dare i suoi frutti, perché ce ne sono delle altre dato che la Cassazione ha spesso posto in essere decisioni per la tutela dei diritti previdenziali. La n. 2067 del 2019 ha trattato aspetti simili, cercando di rivedere il calcolo davanti errori o versamenti di contributi non regolari. In questo modo, si stabilisce che il pensionato può richiedere il ricalcolo anche dopo il pensionamento, ma questo se ci sono errori nei versamenti. Ma cosa richiedere il ricalcolo?

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Conclusioni, chi sono i soggetti che godranno dei maggiori benefici? Occhio agli errori di constatazione- Trading.it

Per avere la neutralizzazione dei contributi penalizzanti, i pensionati devono inoltrare una domanda all’INPS, allegandovi tutta la documentazione necessaria che possa attestare i periodi di contribuzione più sfavorevoli. Meglio farsi seguire da esperti del settore previdenziale, anche da un avvocato specializzato nella tematica, perché la procedura potrebbe richiederne l’ausilio

Ergo, non può essere posta in essere in autonomia, è troppo calda la questione. In sostanza, ci sono delle ottime e nuove opportunità per aumentare l’assegno, soprattutto per chi è andato in pensione con la modalità anticipata. Il tutto, grazie al ricalcolo, ma bisogna andarci con i piedi di piombo e senza fretta.

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