le indicazioni di Rete Rurale Nazionale e Ismea – Ruminantia – Web Magazine del mondo dei Ruminanti

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Rete Rurale Nazionale e Ismea hanno pubblicato nelle scorse settimane una nuova Scheda “Prodotto/Paese” dedicata all’export dei formaggi stagionati in Arabia Saudita. Il documento si inquadra nelle attività di Ismea per la Rete Rurale Nazionale previste nel programma 2014-2022, con particolare riferimento all’“internazionalizzazione” delle aziende agricole e agroalimentari.

In particolare, la scheda intende fornire un contributo di conoscenza dotando gli operatori di uno strumento concreto di valutazione delle opportunità e delle condizioni tecnico-operative necessarie a esportare.

Il lavoro contiene informazioni inerenti al posizionamento competitivo dei concorrenti, le caratteristiche del mercato, dazi, documenti doganali, normativa sanitaria, etichettatura, ecc.

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Di seguito riportiamo un estratto delle informazioni più interessanti contenute nel documento e il link per scaricare la versione integrale.

Il mercato mondiale dei formaggi stagionati

Nel 2023 gli scambi mondiali di formaggi stagionati sono stati pari a poco meno di 3,6 milioni di tonnellate per un valore pari a circa 22 miliardi di euro; nell’arco degli ultimi cinque anni si è registrata una contrazione del 7,2% in volume cui è corrisposto un incremento in valore del 26%. Nella graduatoria mondiale dei paesi esportatori l’Italia occupa la quinta posizione in volume e la quarta in valore, detenendo una quota dell’export totale nel 2023 pari rispettivamente al 6% e al 10%.

Sul fronte delle importazioni, l’Italia è al terzo posto nella classifica dei paesi acquirenti di formaggi stagionati, con il 6% del valore dell’import mondiale nel 2023. Invece, per quanto riguarda la quantità di formaggi stagionati acquistati a livello mondiale, nel 2023 l’Italia è al secondo posto (quota del 7%) dietro soltanto alla Germania, che detiene una quota mondiale del 15%. Con riferimento agli altri principali importatori mondiali, prevalgono i paesi UE (Germania, Francia e Belgio) e gli USA. Per ciascuno di questi paesi l’Italia figura tra i principali fornitori, detenendo nel caso degli USA la prima posizione soddisfacendo il 27% in valore delle richieste all’estero.

Nella graduatoria dei paesi importatori, l’Arabia Saudita si colloca in 19° posizione per un valore dell’import pari a 288 milioni di euro nel 2023 (l’1% dell’import globale); l’Italia si configura come sesto fornitore con il 4% del valore importato complessivamente.

Le importazioni dell’Arabia Saudita

La dimensione del mercato di formaggi stagionati in Arabia Saudita, pur essendo piuttosto contenuta in termini assoluti, è risultata molto dinamica nel medio periodo; la domanda di questo paese, infatti, è cresciuta tra il 2019 e il 2023 del 92% in valore (a 288 milioni di euro nel 2023); per quanto riguarda invece i volumi, è da segnalare che il dato per il 2023 non è ancora disponibile e il confronto di medio periodo può essere fatto tra il 2019 e il 2022, evidenziando una dinamica positiva anche in quantità (+25% a 54 mila tonnellate nel 2023). Le dinamiche sono positive per tutti i principali fornitori di formaggi stagionati dell’Arabia Saudita. Fanno eccezione soltanto Nuova Zelanda e Irlanda per le quali si rileva una contrazione dei volumi importati.

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Il prezzo medio all’import di formaggi stagionati dell’Arabia Saudita è possibile rilevarlo al 2022, non è infatti disponibile l’informazione sulla variabile quantitativa nel 2023. Nel 2022 il prezzo medio all’import si è attestato a 4,97 €/kg, in aumento del 43% sul 2019. L’Italia realizza un prezzo unitario superiore alla media, pari a 7,83 €/kg nel 2022 (+19,4% sul 2019). in ragione dell’elevato profilo qualitativo delle produzioni italiane che sono rappresentate prevalentemente da grana padano e parmigiano reggiano.

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Grado di apertura del mercato per i prodotti lattiero-caseari

L’Arabia Saudita è il mercato della regione del Golfo con maggiori prospettive di crescita nel lungo termine, dato che la sua popolazione è in continuo aumento e una famiglia è composta in media da 6,4 persone. L’industria agroalimentare e delle bevande in Arabia Saudita è ritenuta uno dei settori più attraenti e redditizi dell’economia del Regno, dato che il Paese importa mediamente il 70% del suo fabbisogno alimentare dall’estero. La dimensione del mercato è stimata a 23,48 miliardi di dollari nel 2024 e si prevede che raggiunga 27,83 miliardi di dollari entro il 2029, crescendo a un CAGR (*) del 3,44% durante il periodo di previsione (2024-2029).

Indicazioni per esportare prodotti in Arabia Saudita

Per gestire le esportazioni in Arabia Saudita bisogna seguire un iter burocratico ben preciso. Questo è un paese che non appartiene all’Unione Europea e che impone determinati paletti per importare merce, prodotti e materie prime sul proprio territorio. Quindi è necessario conoscere quali sono i processi necessari e le normative di riferimento.

A parte alcune eccezioni, la legge saudita non richiede agli esportatori stranieri di nominare agenti ufficiali o distributori, quindi, possono compiere personalmente le formalità doganali e produrre i documenti necessari per la spedizione. Tuttavia, è da tenere presente che i tempi di sdoganamento tendono ad essere lunghi ed è possibile che venga richiesta, da parte delle Autorità locali, della documentazione aggiuntiva per l’importazione della merce. È pertanto raccomandabile avvalersi di agenti locali con esperienza nel settore doganale.

Un contratto di agenzia o di distribuzione concluso con il produttore straniero deve in ogni caso essere registrato presso il Ministero del Commercio e degli Investimenti.

Si evidenzia, altresì, che per alcuni prodotti soggetti a norme sanitarie e fitosanitarie, viene richiesta una registrazione del produttore o dell’agente prima della loro importazione.

Per i prodotti alimentari viene richiesta anche una specifica autorizzazione da parte della Saudi Food & Drug Authority (SFDA) che è l’autorità che segue tutte le procedure e le regolamentazioni per l’importazione come definite nella “Saudi Food Act”.

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Nel documento integrale (p. 25 e ss.) si riportano gli articoli più salienti di questa legge, per iniziare a comprendere quali sono i passi e le formalità da seguire per l’importazione di prodotti alimentari.

Per ulteriori approfondimenti è possibile scaricare le linee guida complete cliccando QUI!



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