Udienza generale di Papa Francesco – I saluti ai fedeli di diverse espressioni linguistiche

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Al termine della catechesi, padre Giroli ha letto i saluti del Papa ai vari gruppi di pellegrini presenti e a quanti erano collegati attraverso i media.

Saluto cordialmente i gruppi di pellegrini francofoni provenienti dalla Francia e dal Belgio, in particolare la diocesi di Bordeaux, i collegi Stanislas e La Rochefoucauld di Parigi, il Centro Madeleine Daniélou e gli studenti di Loiret e di Bruxelles. Chiediamo al Signore di rafforzare la nostra fede nel compimento delle sue promesse e seguiamo la scuola di Maria, coltivando un cuore aperto a Dio e ai fratelli, per rendere il nostro mondo più gioioso e più fraterno. Dio vi benedica.

Saluto i pellegrini di lingua inglese, specialmente quelli provenienti da Irlanda, Indonesia, Malaysia, le Filippine e Stati Uniti, con l’augurio che il Giubileo sia per voi un’occasione di rinnovamento spirituale e di crescita nella gioia del Vangelo. Su voi e sulle vostre famiglie invoco di cuore i doni divini di sapienza, di forza e di pace.

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Cari fratelli e sorelle di lingua tedesca, seguendo l’esempio di Maria, portiamo anche noi Cristo agli uomini del nostro tempo, suscitando in loro la speranza e la gioia che hanno riempito Elisabetta e il suo figlio durante questo incontro. Pensiamo alle grandi cose che il Signore vuole fare anche per noi!

Quindi lo stesso Francesco ha letto la sintesi della catechesi e il saluto in spagnolo. Di quest’ultimo pubblichiamo il testo:

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. En este Año jubilar, los invito a elevar a Dios el canto del Magníficat, como María, recordando con gratitud las grandes cosas que Él ha hecho en nuestra vida. Que Jesús los bendiga y la Virgen Santa los proteja. Muchas gracias.

Il lettore ha poi ripreso i saluti nelle diverse espressioni linguistiche. Ai polacchi, in particolare, è stato rivolto l’invito a pregare per i sacerdoti e i consacrati che svolgono il loro ministero «nei Paesi poveri e in guerra, specialmente in Ucraina, in Medio Oriente e nella Repubblica Democratica del Congo».

Rivolgo il mio cordiale saluto alle persone di lingua cinese. Cari fratelli e sorelle, vi esorto ad essere sempre costruttori di pace. A tutti la mia benedizione!

Saluto cordialmente tutti i fedeli di lingua portoghese. Fratelli e sorelle, chiediamo al Signore che l’esempio di Maria ci faccia araldi della speranza nel compimento delle promesse divine, imparando da Lei la disponibilità per il servizio a quanti hanno bisogno. La Madre di Dio vi custodisca sempre!

Saluto i fedeli di lingua araba. Il cristiano è chiamato a testimoniare il Vangelo per edificare con mitezza, attraverso i doni e i carismi ricevuti, un mondo nuovo. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!!

Saluto i pellegrini polacchi. Vi incoraggio a pregare per i sacerdoti e i consacrati che svolgono il loro ministero nei Paesi poveri e in guerra, specialmente in Ucraina, in Medio Oriente e nella Repubblica Democratica del Congo. Per molti questa presenza è la prova che Dio si ricorda sempre di loro. Vi benedico di cuore!

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Infine, rivolgendo personalmente il saluto ai pellegrini di lingua italiana, il Papa ha esortato a non dimenticare «i Paesi che soffrono la guerra», come «la martoriata Ucraina», Israele e Palestina. Una preghiera in particolare il Pontefice l’ha chiesta per «gli sfollati della Palestina». L’udienza si è poi conclusa con il canto del Pater noster e la benedizione apostolica.

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto il pellegrinaggio della Diocesi di Mazara del Vallo con il Vescovo Mons. Angelo Giurdanella; saluto i fedeli di Sant’Angelo all’Esca, l’oratorio Benedetto xvi di Buccinasco e gli alunni della scuola San Paolo di Pogliano Milanese. Auspico che la visita alle tombe degli Apostoli susciti un rinnovato desiderio di adesione a Cristo e di testimonianza nelle vostre comunità.

E pensiamo ai Paesi che soffrono la guerra: la martoriata Ucraina, Israele, Palestina … Tanti Paesi che stanno soffrendo lì. Ricordiamo gli sfollati della Palestina e preghiamo per loro.

Il mio pensiero va infine ai giovani, agli ammalati, agli anziani e agli sposi novelli. Come esorta l’apostolo Paolo, vi incoraggio ad essere lieti nella speranza, forti nelle tribolazioni, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli (cfr. Rm 12, 12-13).

A tutti la mia benedizione!



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