L’Abruzzo e il turismo al tempo degli influencer, «non tutti i luoghi possono triplicare le presenze»

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Sempre più spesso i social media condizionano le nostre vite, dal quotidiano a singole esperienze. E sempre più spesso troviamo in rete “pseudo – influencer”, “content creator” o “travel blogger” che, attraverso i propri canali social, sono a caccia di esperienze uniche e di luoghi inediti da sponsorizzare. Queste nuove forme di sponsorizzazione hanno fatto in modo che si sviluppasse una nuova forma di turismo, incentrato non più sul viaggio e sull’esperienza in sé, quanto su quella che viene definita “l’instagrammabilità” del luogo, cioè sulla possibilità di una determinata località di riscuotere successo sui social. Ciò ha fatto si che si che, nel corso del tempo, si venisse a creare una tipologia di turismo “mordi e fuggi”: avventurieri interessati non al viaggio, non a vivere e a scoprire nuovi posti, ma persone interessate a muoversi semplicemente per creare contenuti “acchiappa like” per i social.

L’Abruzzo, da diverso tempo ormai, è diventata protagonista di molti di questi contenuti social, che l’hanno resa una meta molto attrattiva, merito anche della sua originalità . Emblematico di quanto appena detto è il recente caso di Roccaraso, oppure quello della spiaggia di Punta Penna nella giornata di Ferragosto, per citarne alcune.

Spiaggia di Punta Penna a Ferragosto

Sui social, però, c’è anche chi cerca di sensibilizzare le persone ad una diversa esperienza in Abruzzo, esprimendo anche la propria contrarietà e avversione rispetto ai fatti accaduti nei giorni passati: si tratta della vastese Anastasia Massone, meglio nota sui social con la sua pagina Sparagn&Cumbarisc.
Da diverso tempo Anastasia cerca di valorizzare la sua regione, le tradizioni e le peculiarità di questa, raccontando il tutto, a suo modo, attraverso i propri canali social.

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Perché oggi gli “influencer” sono così interessati all’Abruzzo?
Anastasia: «Gli Influencer e i content creator sono interessati all’Abruzzo perchè è una regione ancora inedita nel mondo digitale, e solo da pochi anni sono iniziati a girare video che seguono il trend del momento sulla nostra regione. Tutto ciò rende l’Abruzzo molto attrattiva».

In che modo pensi che gli “influencer” stanno cambiando il turismo nella nostra regione?
Anastasia: «Da una parte c’è il turismo consapevole, cioè chi viene a passare da noi le proprie vacanze, trattenendosi per svariati giorni per scoprire i nostri luoghi, la nostra cultura e la nostra cucina; dall’altra parte, invece, c’è il turismo “mordi e fuggi”, che viene a passare una giornata o un paio d’ore nella riserva naturale vista sui social o più banalmente a mangiare gli arrosticini. Per fare un esempio, mi è capitato di vedere persone nella piana di Campo Imperatore, venute appositamente per mangiare gli arrosticini, senza guardarsi più di tanto intorno e non godendosi la vera bellezza del luogo».

Anastasia Massone

Anche tu sei un’influencer e content creator che ha incentrato tutto il suo lavoro sulla “brandizzazione” della nostra regione, ma qual è la differenza con gli altri?
Anastasia: «Cerco di preservare le culture e le tradizioni della nostra regione, non seguendo il trend del momento. Anche solo cercare la hit musicale che è in trend non mi piace, perché non lo avverto coerente con la mia pagina. Anche per questo motivo, per un periodo, avevo creato una rubrica che si chiamava “ASMR abruzzesi”, lasciando l’audio originale del video: erano tutti suoni ambientali o semplici spezzoni di conversazione tra persone.
Prima studiavo e andavo a cercare eventi meno conosciuti, ma da poco ho smesso di fare tutto ciò. Non perché avevo notato un calo nelle visualizzazioni, anzi, al contrario. Avevo notato un forte interesse da parte del pubblico che mi segue e ho iniziato, in parte, ad aver paura di poter rovinare alcune tradizioni storiche, che non sono pronte ad avere un bacino di visitatori triplicato. Preferisco preservare le proprie tradizioni piuttosto che metterle in pasto al web. Ho anche rimosso la classica geolocalizzazione che si mette nelle stories o nei post, e qualcuno che l’ha notato mia ha scritto in privato. Io gli ho risposto: “Chi è veramente interessato a visitare quel luogo me lo chiede nei messaggi privati di Instagram”».

Cosa chiedi quando incontri un turista che viene in vacanza in Abruzzo?
Anastasia: «Al turista che viene in vacanza in Abruzzo gli chiedo sempre come ci ha scoperto e magari come è arrivato a scegliere un determinato paese piuttosto che un altro, e rimango sempre molto colpita dalle risposte che mi danno. Una delle risposte più frequenti è che il turista italiano ha avuto modo di conoscere la nostra regione durante il periodo Covid, quando non si poteva lasciare l’Italia e quindi si è stati in qualche modo costretti ad esplorare il nostro Paese. Dall’altra parte c’è il turista “fugace”, quello che per interrompere un lungo viaggio si ferma una o al massimo due notti qui, poi prosegue il viaggio verso la Puglia. Ma c’è anche chi, come detto all’inizio, viene in giornata semplicemente per scoprire un luogo visto sui social.
Alla fine, però, ricevo quasi sempre le stesse osservazioni da queste ultime tipologie di turista: non si aspettavano che la nostra regione fosse così bella, e che sono quasi dispiaciuti di dover ripartire. Mi è anche capitato che l’anno dopo, un paio di persone che erano venute l’anno prima solo di passaggio,  sono tornate e mi hanno detto: “Hai visto? Quest’anno passiamo qui le nostre vacanze”».



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