Scadenze fiscali stop fino al 16 settembre: la proposta

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  • Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili chiede una nuova revisione del calendario delle scadenze fiscali che riguarda le partite IVA e i contribuenti in generale.
  • L’ipotesi al vaglio è quella di uno stop agli appuntamenti con il fisco, portato avanti per la pausa estiva fino al 16 settembre.
  • Questo intervento darebbe più tempo ai Dottori Commercialisti di seguire i propri clienti dopo le ferie e soprattutto consentirebbe ai contribuenti di vedersi slittare le cadenze di agosto a metà settembre.

Un tema dibattuto intorno al fisco italiano riguarda le pause estive e invernali che permettono a Dottori Commercialisti e contribuenti italiani di sospendere le scadenze fiscali durante le ferie. Intorno a questo tema infatti di recente il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha avanzato nuove ipotesi per allargare questa finestra temporale, per allentare gli obblighi in questi momenti.

In particolare l’esigenza sarebbe quella di portare in avanti l’attuale sospensione estiva degli adempimenti fino al 16 settembre, in modo che tutte le scadenze di agosto possano slittare garantendo un periodo più favorevole per lo smaltimento di pratiche e operazioni fiscali.

Scadenze fiscali sospese fino al 16 settembre

La proposta del CNDCEC è quella di garantire un periodo di tempo maggiore ai contribuenti per saldare imposte, versamenti ed effettuare operazioni in linea con le normative fiscali, apportando anche più spazio di manovra per i Dottori Commercialisti incaricati di seguire le pratiche.

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Attualmente lo stop estivo è garantito per tutto il mese di agosto: per fare un esempio pratico, lo scorso anno tutte le operazioni erano state sospese, come confermato dall’Agenzia delle Entrate, dal 1 agosto al 4 settembre 2024 per ciò che riguarda la trasmissione della documentazione e fino al 20 agosto per le scadenze.

Per tutto il mese di agosto il fisco non poteva inviare comunicazioni su eventuali controlli formali e automatizzati o messaggi riguardanti il pagamento delle imposte. Lo stesso era stato stabilito per il periodo invernale dal 1 al 31 dicembre 2024.

La proposta recente avanzata dal CNDCEC vuole estendere questi periodi, soprattutto per ciò che riguarda le scadenze estive, che spesso generano non poche preoccupazioni presso i contribuenti per via delle ferie e un accumulo di lavoro da smaltire per i Dottori Commercialisti. Si propone quindi una sospensione fino al 16 settembre 2025, per garantire un rientro tranquillo a partite IVA e contribuenti e avere più tempo per i commercialisti.

Calendario fiscale 2025: le scadenze estive

L’ente ha presentato questa proposta durante l’evento Telefisco 2025, con un focus specifico sulle scadenze estive a causa dell’accumulo di adempimenti previsti per l’anno in corso. Ricordiamo che da giugno a settembre sono previste tutte le dichiarazioni dei redditi che riguardano i lavoratori dipendenti, mentre per i datori di lavoro cadono proprio ad agosto scadenze ordinarie come:

  • versamento dei contributi Enasarco;
  • fatturazione differita IVA;
  • versamento delle ritenute relative a luglio per tutti i sostituti di imposta;
  • split payment;
  • tobin tax.

A queste si aggiungono poi le scadenze specifiche di ciascun contribuente o partita IVA, ad esempio in caso di rateizzazione dei debiti o relativamente a procedure esecutive. Va ricordato che attualmente queste scadenze sono tutte fissate per il 20 agosto, data da cui ripartono gli adempimenti dopo lo stop estivo.

Questa data però sarebbe troppo vicina (e spesso coincidente) con le ferie, per cui seguire questi adempimenti può risultare complesso per molti. La proposta principale dei commercialisti è proprio quella di portare tutte le scadenze a metà settembre per favorire il rientro. Resta da vedere se l’Agenzia delle Entrate seguirà queste proposte.

Concordato preventivo biennale: la proposta per la nuova scadenza

Una nuova scadenza viene proposta dal CNDCEC anche per ciò che riguarda il concordato preventivo biennale, l’accordo che le partite IVA possono prendere con il fisco per il pagamento di imposte fisse per due anni, a determinate condizioni.

I commercialisti chiedono che la data del 31 luglio 2025 come termine ultimo per l’adesione venga slittata al 31 ottobre 2025. Le motivazioni sono simili a quelle che abbiamo visto prima: nel periodo tra luglio e agosto ci sono molteplici scadenze che si accumulano e per cui è difficoltoso smaltire tutte le pratiche.

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In questo periodo infatti i professionisti sono impegnati nel calcolo dei punteggi ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) e nel conteggio delle tasse relative a chi ha partita IVA, in previsione del pagamento e delle dichiarazioni.



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