Bonus giovani. L’incentivo economico è una panacea temporanea?

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Chi sono e come si sentono i giovani?

Esistono vari e differenti approcci per descrivere o raccontare chi sono e come si sentono i giovani oggi.

La cantautrice statunitense Taylor Swift – nominata persona dell’anno 2023 dal Time – nel brano New Romntics ha proclamato così la condizione di chi oggi è considerato giovane:  «Siamo tutti annoiati, siamo così stanchi di tutto/ Aspettiamo treni che non arriveranno mai/ Facciamo sfoggio dellenostrelettere scarlatte/ Fidati, lamia è meglio/ Siamo così giovani, masiamo sulla strada per la rovina/ Facciamo i finti tonti, ma sappiamo esattamente cosa stiamo facendo/ Piangiamo lacrime di mascara nei bagni/ Tesoro, la vita è come una classe di scuola». Espressione artistica, urlo dell’anima.

In regista italo-svedese Erik Gandini ha dedicato invece una parte del suo documentario After Work (2023) ai giovani Neet (Neither in Employment, Education or Training)

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Sono i giovani che non lavorano, non studiano e non fanno formazione e per l’Italia emerge un aspetto non trascurabile: secondo gli ultimi dati Eurostat, relativi al 2022, la percentuale di neet tra i 20 e i 34 anni è pari al 23,1%, contro la media del 10.8% di tutti gli altri Stati membri dell’Unione Europea. Le percentuali più alte – continua il rapporto – si registrano nelle Regioni del sud, ovvero in Sicilia con il 30,2%, Campania con il 27,7% e Calabria con il 27,2%.

“Perché i giovani europei hanno problemi di salute mentale” è il titolo del videoservizio del settimanale Internazionale. “Come va la salute mentale degli under 30 in Europa?” Sembra così e così.

Le cause? La crisi climatica, i conflitti armati in corso, la rielezione di Trump e – non meno importante – la crisi del mercato del lavoro. La difficoltà nel trovare un’occupazione stabile e soddisfacente provoca sentimenti di insicurezza e frustrazione” sostiene l’approfondimento giornalistico.

I finanziamenti europei e il Decreto-legge “Coesione”

Le politiche a favore dei giovani sono uno dei punti forti delle istituzioni Europee. Proprio nei giorni scorsi la Commissione Europea ha approvato i finanziamenti  all’Italia per sostenere l’occupazione giovanile, In parte sono fondi FESR.

Le misure sono quelle contenute nel c.d. Decreto-legge “Coesione” (D.L. 60/2024).

Nel decreto il legislatore introduce agevolazioni importanti per i datori di lavoro privati che assumono personale non dirigenziale under 35 a tempo indeterminato o effettuano la trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato nel periodo intercorrente tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025.

Oltre al requisito anagrafico, è necessario che i soggetti non abbiano avuto precedenti rapporti a tempo indeterminato.  L’incentivo consiste nell’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi INAIL, nel limite massimo di importo mensile di 500€ per ciascun lavoratore, per un periodo massimo di 24 mesi. 

Tale incentivo si aggiunge a quello, previsto dalla Legge 27 dicembre 2017 n. 205, noto come “GECO”, il quale prevede un esonero del 50% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro. Sono esclusi dell’esonero premi e contributi dovuti all’INAIL per una durata di 36 mesi e nel limite massimo di 3.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile. Sempre vincolante l’assenza di precedenti rapporti a tempo indeterminato.

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Gli esoneri fiscali e contributivi riservati ai datori di lavoro per le assunzioni sono in grado di influenzare significativamente il mercato del lavoro. In particolare, in contesti economici dove la disoccupazione sembra un problema persistente.

Esoneri e bonus da un lato contribuiscono a ridurre i costi di assunzione per le imprese rendendo conveniente l’ingresso di nuovi lavoratori anche senza esperienza. Dall’altro, però, gli esoneri non sono privi di rischi.

I bonus non accompagnati da politiche che favoriscono una reale formazione e un adattamento delle competenze possono limitarsi a creare posti di lavoro temporanei o precari, senza il reale aumento della qualità dell’occupazione.

Sembra che molti giovani europei, come canta Taylor Swift, stiano ancora aspettando treni che non arriveranno mai. Il Bonus Giovani rappresenta senza dubbio un segnale positivo, un binario su cui alcuni potranno finalmente salire. Arriverà finalmente il “treno che non arriva mai”?



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