Pensioni: Governo conferma il taglio ed ecco quanto si perde mese per mese, devi risparmiare ogni giorno

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Perenne stabilizzazione sui guai delle pensioni e come se non bastasse il Governo conferma il taglio. Significa perdere del denaro, ma sarà per tutti così?

La domanda che ne consegue è poi un’altra da quanto emerso, sarà soprattutto sempre così? Cioè un cane che si morde la coda e che non riesce a risollevarsi dal disagio economico del momento? Sono tante le persone che si domandano questo, anche perché bisogna letteralmente capire perché il Governo conferma il taglio sulle pensioni, e quali sono le possibili strade di ripresa.

Pensioni: Governo conferma il taglio ed ecco quanto si perde mese per mese- Trading.it

Anche qui si apre il paragrafo con una seconda domanda, ce ne sono possibilità di ripresa? L’inflazione è un grosso guaio, e se in alcuni casi è fisiologica al ciclo economico, in quello corrente si è ormai cronicizzata eliminando qualsiasi possibilità di miglioramento nel minor tempo possibile. Bisogna guardare sul lungo periodo, ma come? L’aumento continuo e costante del livello dei prezzi non ha il suo impatto solo sulla quotidianità, ma anche sulle pensioni e il trattamento previdenziale più diffuso. Nello specifico, si analizza quello minimo.

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Ma cosa sappiamo? Che secondo un meccanismo di rivalutazione c’è lo scatto per alcune fasce. Di certo, quelle fino a quattro volte il trattamento minimo, appunto quelle con 2394,44 euro lordi mensili, potranno godere di un aumento. Si tratta di una soglia del 100% dell’inflazione che corrisponde all’0,8% di incremento. Ma allora, di quale taglio si parla? Ed è qui che continuando l’analisi, vengono fuori degli incubi che diventano realtà.

Perché il Governo conferma il taglio delle pensioni: analisi del tema

Procedendo con l’analisi, si passa alle pensioni che stanno tra quattro e cinque volte il trattamento minimo. Con la conferma del Governo sul taglio delle pensioni, si arriva in quest’altra fascia ad un range d’importo tra 2.394,44 euro e i 2.993,06 euro. Quindi, l’aumento del 90% dell’inflazione sarà ari allo 0,72%. Si passa infine a quelle a cinque volte, più di 2.993,06 euro con il 75% dell’inflazione, corrispondente a uno 0,60%. Sono calcoli della rivalutazione, ma nel concreto cosa significa?

anziani sbalorditi
Perché il Governo conferma il taglio delle pensioni: analisi del tema – Trading.it

Continuando sull’analisi del meccanismo, si pone un esempio concreto su una pensione di 3 mila euro lordi mensili per capirne ogni aspetto. Questa, secondo le dinamiche esplicate nel paragrafo precedente, aumenterà di circa 3,023 euro con la novità in atto, appunto la rivalutazione finora menzionata. Mentre se si fossero seguite le regole precedenti, questa sarebbe aumentata di meno, cioè di 3,012 euro. Qualche spicciolino in più, ma che a lungo andare e di questi tempi, fa di certo sempre bene. Ma è qui che il danno fa anche la beffa, perché chi dovrebbe avere di più, ha molto meno.

Si rischia di perdere comunque il potere d’acquisto davanti tutti questi aumenti. Infatti, diversi pensionati potrebbero subire una perdita importante proprio perché comunque l’inflazione continua a danneggiare la situazione, e lo stesso meccanismo finora menzionato, è destinato a esaurirsi in maniera limitata rispetto il range in aumento dei prezzi.

Ma chi ci sta perdendo più di tutti?

C’è chi ci rimette di più e chi meno, indovinate chi? Le pensioni più basse rischiano tutto!

Cosa significa quanto emerso? Che da un banale esempio si può comprendere come chi percepisce pensioni più basse, vivrà il peggio della situazione in atto. Spiegare com’è possibile e tutte le conseguenze del caso, è poi quello che dovrebbe essere di dominio pubblico. I cittadini devono sapere come reagire ad un cambiamento del genere, soprattutto per farlo in tempo e in maniera adatta.

anziana fa calcoli
C’è chi ci rimette di più e chi meno, indovinate chi? Le pensioni più basse rischiano tutto!- Trading.it

Secondo l’indice di valutazione allo 0,8%, si tratta di un dato provvisorio che fino al 2026 potrebbe essere soggetto a modifiche, sempre per colpa dell’inflazione. Ma se l’indice risultasse differente, allora la mossa del conguaglio in futuro, è quel che serve. Perché se le pensioni superiori a 4 volte il trattamento minimo avranno gli aumenti sopracitati, questi comunque saranno più bassi rispetto a quelli delle pensioni che valgono ancora meno.

Soprattutto queste ultime potrebbero non essere in grado di compensare del tutto l’impatto. Si danneggerebbe il potere d’acquisto, aumentando la disparità tra pensionati, causando a sua volta un ritorno al sistema a fasce, e determinando un impatto psicologico di grosso peso che si aggiunge alla depressione economica largamente condivisa.

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È necessaria una riforma ampia del sistema previdenziale, proprio per garantire pensioni sul fronte del lungo termine, ma secondo le esigenze reali dei pensionati. La psiche si sente avvilita davanti incrementi così bassi, un declino rispetto gli anni precedenti. Il ritorno del sistema a fasce per le rivalutazione potrebbe sembrare giusto, ma alla realtà dei fatti potrebbe non coprire in maniera opportuna situazioni di fragilità tra i pensionati.

Questo perché porre in essere la rivalutazione differenziata crea disparità, e chi ha pensioni più basse non potrà vedere un aumento significativo, e chi ce l’ha maggiori, potrebbe a sua volta sentirsi ancora più penalizzato. Perché va detto, è giusto che chi l’abbia più alta, non venga penalizzato!



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