Perché amano così tanto i migranti irregolari?

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*Il Credente è lo pseudonimo sotto il quale si cela un operatore cattolico critico verso il “buonismo” che sembra imperare nella società e nella stessa Chiesa

Pensate che sia lecito, a questo punto, chiederci perché la sinistra in genere, i vertici della Chiesa istituzionale, gli intellettuali radical-chic, i residenti dei centri storici delle grandi città (i cosiddetti “ZTL” che possono permettersi di acquistare case da 1 milione di euro in su), i magistrati delle correnti “democratiche”, i giovani occupanti dei centri sociali, gli aderenti alle associazioni cattoliche quali Acli, Agesci ecc., stavamo chiedendoci perché appunto tutte queste categorie di persone “amano tanto i migranti irregolari”.

Ce lo chiediamo perché ormai, al punto in cui siamo arrivati nel mondo occidentale, sembra di assistere ad uno psicodramma collettivo con due attori: da una parte le persone NORMALI, il popolo “semplice”, quelli con orientamento politico e culturale “conservatore”, le quali se ti entra in casa un estraneo con il chiaro intento di rubarti qualcosa, danneggiarti, occupare il tuo appartamento, rapinare tua nonna che è seduta in carrozzina e non può difendersi, magari violentare tua moglie o tua figlia, ebbene queste persone normali cercano di difendersi, ingaggiano una colluttazione con l’invasore, se hanno un’arma magari la usano per non rischiare di essere uccisi loro per primi se lo stesso ladro ha un’arma, magari un coltello o un machete …

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Dall’altro lato abbiamo invece le persone NON NORMALI, i cosiddetti “progressisti”, i quali trovano tutte le argomentazioni per giustificare e favorire in ogni modo l’arrivo di cinque-dieci barconi di immigrati irregolari al giorno sulle coste delle regioni del sud Italia o del sud Europa (fate voi). Sono gli stessi che applaudono quando queste orde di invasori, apparentemente pacifici, sbarcano dalle navi delle Ong dopo averli recuperati nel Mediterraneo magari dopo aver avuto una “telefonatina” proprio dagli stessi scafisti che informavano della loro posizione in mare. Sono forse gli stessi che, quando erano al governo, hanno organizzato e finanziato con manica molto larga, il sistema dei centri di accoglienza affidato a cooperative e associazioni presso che tutte di matrice catto-comunista, dove hanno trovato lavoro e guadagni, spesso molto lauti, i baldi giovanotti figli degli agitatori della stessa sinistra.

Questi super-innamorati dei migranti irregolari sono gli stessi che fingono di non vedere che questi poveracci che ci “invadono” (meglio ripetere il concetto, perché così è) in realtà non possono pensare di trovarsi in una specie di paradiso in terra, dove venga dato loro, appena sbarcati, un appartamento nuovo fiammante, uno stipendio di 1.500 euro con contratto a tempo indeterminato, una auto nuova magari elettrica, la possibilità di far venire dall’Africa o dall’Oriente (Pakistan, Bangladesh ecc.) moglie, figli, genitori anziani e perché no, pure i cugini e dare a tutti loro assistenza sanitaria, scuola, benefit sociali vari, come pensione e Naspi, qualora non trovassero lavoro.

Fingendo di non vedere tutto ciò, che invece succede, che i migranti irregolari si trovano a vivere ai margini della società, a dormire nei luoghi più assurdi, a bighellonare per strada, magari ad assalire qualche signora che fa la spesa per rubargli il portafoglio; a derubare il giovane che va a scuola sottraendogli il cellulare e i dieci euro avuti dalla mamma; se gli viene voglia (essendo per lo più tutti maschi giovani, nella giusta età di essere “in calore”) magari di trascinare dietro una siepe, anche in pieno centro, la prima ragazzina che passa da lì, stuprarla brutalmente senza nessuna pietà perché “nella loro cultura si fa così”: questo lo aveva più o meno sentenziato una giudice su un caso di stupro da parte di un immigrato, adducendo scusanti culturali per il fatto devastante di avere violato il corpo innocente di una ragazza.

Questi stessi signori della ZTL, così “accoglienti”, ovviamente si guardano bene da accogliere a casa loro, ospitandoli e dando loro cibo e un letto, uno-due-tre di questi “poveri disgraziati” che stazionano fuori da Termini a Roma, oppure dalla Centrale a Milano, facendo risse continue, accoltellandosi di tanto in tanto, magari puntando gli stessi coltelli alla gola del primo viaggiatore per derubarlo e infine accerchiando i due soliti poliziotti che arrivano per arrestare qualcuno di loro, sfasciando l’auto di servizio e magari anche il volto e il corpo dei tutori delle forze dell’ordine.

I “progressisti” sono generosi verso i migranti irregolari usando i soldi degli altri, cioè i soldi pubblici. Come si spiega allora, dal punto di vista psichiatrico questa proiezione “buonista” verso persone che, se arrivassero regolarmente a una a una, pagando un biglietto aereo normale, chiedendo il visto di ingresso e avendo magari uno sponsor che offra loro lavoro regolare, sarebbero bene accette, mentre invece arrivano in massa senza controllo, col beneplacito delle legislazioni sovranazionali favorevoli alla immigrazione selvaggia, magari pure con la benedizione del Papa il quale predica accoglienza però nel frattempo ha aumentato le pene se qualcuno “invade” irregolarmente la Città del Vaticano?

E’ una domanda importante, forse c’è davvero qualcosa di malsano nella mentalità dei pro-migranti? Essi non si curano dello stress al quale sottopongono la società nel suo insieme, dove già si fa fatica ad assicurare le pensioni minime, ad avere case popolari per la popolazione autoctona (cioè noi italiani), a offrire un lavoro decoroso ai giovani, il 20 per cento dei quali è disoccupato.

Cosa farebbero due nomi simbolici di esponenti di partiti che sono noti e che omettiamo per imbarazzo della scelta, se un immigrato irregolare forzasse la porta della loro abitazione? Ovviamente chiamerebbero la polizia, lo farebbero arrestare e incarcerare, perché sentirebbero violata la loro proprietà personale. E invece perché le stesse si fanno paladine accanite degli arrivi in massa e sono altrettanto ferocemente giudicanti verso le “destre” xenofobe (così le descrivono) le quali semplicemente sostengono politiche di contenimento degli arrivi?

Questo mi pare il quesito psichiatrico che vale per tutto il mondo “progressista”, come dimostra ormai tristemente il dibattito pubblico da oltre una decina di anni a questa parte, dove da un lato ci sono le persone NORMALI che non vorrebbero l’invasione e che non sono affatto razziste, semplicemente accoglierebbero volentieri ma in maniera ordinata; e dall’altro ci sono invece i NON NORMALI che fanno di tutto per boicottare ogni forma di resistenza agli sbarchi, come dimostrano anche le vicende giudiziarie di questi giorni in Italia.

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Rispondere a questa domanda sulla psichiatria degli “accoglienti” (coi soldi degli altri) potrebbe essere tema di un prossimo articolo. Almeno però poniamoci la domanda, perché non è giusto che una minoranza di benestanti, ricchi, sinistrorsi, che passano le loro vacanze nei solitari lidi di Capalbio oppure di San Moritz, voglia imporre a tutti di vivere in città dominate dalle baby-gang, dove è sempre più un rischio uscire di casa perché non si sa se si torna vivi, oppure se la propria figlia rischi di essere profanata da dei bruti verso i quali siamo stati così “accoglienti”.

Il Credente



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