Rottamazione cartelle, 120 rate senza sanzioni: come funziona

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Una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, con una soluzione decennale in 120 rate – senza sanzioni né interessi – che permetta ad almeno 10 milioni di italiani di saldare i propri debiti fiscali. La Lega torna alla carica su uno dei suoi cavalli di battaglia trovando orecchie attente al ministero del Tesoro. L’apertura arriva dal vice ministro dell’Economia e titolare della delega fiscale, Maurizio Leo. «Non siamo contrari» dice, «ma serve cautela». Al Tesoro sono già impegnati a fare i conti sulle possibili coperture finanziarie.

L’APPELLO

È stato direttamente il leader della Lega, Matteo Salvini a riproporre la questione. Il vicepremier chiede che «la maggioranza faccia quadrato» e che «l’iter possa procedere speditamente: sarebbe una bella prova di unità». La nuova rottamazione delle cartelle proposta dal Carroccio, dice Salvini, «farà vincere tutti: lo Stato e i cittadini». Mentre la Lega si è mostrata scettiva sul concordato preventivo biennale (uno dei punti centrali della riforma fiscale firmata da Leo). «Nel primo anno di valenza 2024-2025 ha dato scarsi risultati – ha annotato il deputato leghista Alberto Gusmeroli – lo saranno ancora di più quelli 2026-27, quindi sul tema bisogna fare una seria riflessione, il meccanismo è sicuramente da rivedere». In realtà Leo e Fratelli d’Italia hanno sempre difeso la misura che, comunque, ha permesso a quasi 200 mila Parite Iva considerate scarsamente in regola con gli impegni fiscali, di diventare pienamente aderenti. Con l’accettazione del concordato sono passate da un voto insufficiente nelle pagelle fiscali a una promozione piena.

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Ma è un fatto che da giorni la maggioranza discute sulla rottamazione. Leo aveva invitato ad attendere almeno la fine del lavoro della commissione ad hoc che si sta occupando di analizzare il magazzino dei crediti fiscali, superiore a 1.275 miliardi di euro prima di prendere una decisione su una misura di sanatoria. Lasciando uno spiraglio semmai soltanto per una riapertura della rottamazione quater, permettendo a chi è stato escluso perché ha saltato qualche rata di tornare in pista. C’è però da tenere presente che all’interno della maggioranza non è soltanto la Lega a spingere per una nuova rottamazione delle cartelle. Anche Forza Italia è favorevole alla misura. E da tempo non smette di far notare che a frenare, finora, è stato soprattutto il ministero dell’Economia. Dunque la Lega rilancia su un tema caro alla sua costituency: un disegno di legge, già depositato alla Camera e in via di deposito al Senato, per una rottamazione più ampia che permetta di rateizzare i debiti con il Fisco in 120 rate dello stesso importo, spalmate su 10 anni, e includa anche le cartelle al 31 dicembre 2023 in sostituzione dell’attuale limite del 30 giugno 2022.

Rottamazione cartelle, 120 rate senza sanzioni e interessi: ecco la proposta. Salvini: «Interessa 10 milioni di italiani»

Un proposta analoga era stata presentata sotto forma di emendamento alla Legge di bilancio, per poi essere scartata per estraneità alla materia della Manovra. Un’altra ha subito la stessa sorte nel decreto Milleproroghe attualmente in discussione in Commissione Affari costituzionali del Senato.

La posta in gioco, secondo il Carroccio, è sostanziosa: far guadagnare in termini di gettito le casse dello Stato, nonché recuperare oltre 1.000 miliardi di crediti che l’Erario vanta nei confronti di cittadini e imprese per imposte, tasse e contributi che non sono stati in grado di pagare. Ma è anche vero che le precedenti rottamazioni non hanno sempre mantenuto le promesse della vigilia.

I NUMERI

Comunque sia, i dati presentati dal responsabile del dipartimento Economia della Lega, Alberto Bagnai, vicepresidente in commissione Finanze della Camera, parlano di un «magazzino che nel 2023 ha toccato quota 1.207 miliardi».

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«In sette anni, dal 2017 al 2023 – ha spiegato Bagnai – lo stock di debito contratto dagli italiani col fisco è aumentato di ben 336 miliardi di euro, segnando un aumento del 28%». E questo avviene, fa notare la Lega, in un Paese con circa 3 mila miliardi di debito pubblico.

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Il merito della nuova «pace fiscale», ha insistito Bagnai, sarà quello di «creare gettito»: con una dilazione più estesa, senza anticipi più alti da versare e senza maggiorazioni o meccanismi di uscita alla prima rata non pagata, i cittadini saranno messi nella condizione di pagare anche le tasse dell’anno corrente senza ritrovarsi – come accaduto in passato – nuovamente in debito già 3-4 anni dopo aver aderito a una rottamazione. Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze al Senato si dice ottimista sulla tempistica del provvedimento. L’obiettivo, ha detto, «è dare subito il via alle discussioni del testo in modo da chiuderlo velocemente». Il sottosegretario al ministero di via XX Settembre, Federico Freni, ha invece sottolineato come il provvedimento serva «per ridare ossigeno a milioni di lavoratori onesti che non riescono a pagare in tempo tutte le tasse: nessuno sconto agli evasori». Quel che è certo è che Lega continuerà a spingere su tema. Anche perché, come ha ribadito Salvini, «mantenere le promesse dopo che abbiamo vinto le elezioni, è rispettoso e fondamentale».





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