Fino a lunedì fermi i mezzi più inquinanti. Allo Scalo già da otto giorni valori fuori norma con 23 sforamenti totali
Domani stop alle auto, a Frosinone, per cercare di arginare i picchi di inquinamento che soffocano la città .
Il sindaco Riccardo Mastrangeli sta dedicando gran parte del suo programma amministrativo alla lotta all’inquinamento. Ma i dati di Mal’aria, diffusi da Legambiente, sono stati inclementi, posizionando il capoluogo ciociaro in testa alla (poco invidiabile) classifica delle città più inquinate d’Italia, davanti a Milano.
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Il report sull’inquinamento da polveri sottili, però, è sempre inclemente: i limiti (50 microgrammi di Pm10 per metro cubo) impongono di non superare il numero di sforamenti per più di 35 volte all’anno. E a Frosinone, lo scorso anno, sono stati 70.
Ma nonostante tutto, gli sforamenti continuano anche in questi giorni e sono certificati dalle centraline di rivelamento posizionate nei punti nevralgici della città . Ebbene, la centralina dello Scalo continua a registrare valori fuori norma: l’ultimo di 67, è di ieri. In via Puccini il limite è stato superato già 23 volte, dall’inizio dell’anno.
Dal canto suo in viale Mazzini (altra strada ad alta intensità di traffico) da inizio anno sono stati superati i 50 microgrammi per metro cubo in 3 occasioni.
Il Comune, quindi, è intervenuto ordinando lo stop alla circolazione per tutta la giornata di domani, domenica 9 febbraio. Lo stop riguarda le autovetture pari o inferiori a euro 4 diesel e a quelle pari o inferiori a euro 3 benzina dalle ore 8.30 alle ore 18.30.
Il sindaco, da parte sua, ha detto che «è tutta colpa della centralina Arpa di via Puccini: purtroppo è collocata in una posizione assolutamente irrazionale», ossia nei pressi di un incrocio ad altissimo traffico e a due passi dai bus che orbitano attorno alla Stazione.
Quindi ha aggiunto: «Il report pubblicato da Legambiente sull’inquinamento atmosferico da Pm10 costituisce un’occasione per riflettere, con responsabilità , sulla nostra realtà ambientale. Da questa visione sono scaturiti i progetti, tutti in corso di realizzazione, per le piste ciclabili e le isole pedonali. Tuttavia – ha aggiunto – serve anche una mutazione culturale, specie in una città , come la nostra, con il tasso di motorizzazione più alto d’Italia (8 auto ogni 10 abitanti, ndr). Per innescare questo cambiamento, è necessario che i cittadini siano invogliati e incentivati a utilizzare infrastrutture e servizi sostenibili. Questo percorso richiede il coinvolgimento di tutti. L’amministrazione sta facendo la propria parte: in tal senso, ha destinato l’80% degli investimenti del Pnrr all’ambiente».
Nel dettaglio – ha proseguito Mastrangeli – «sono 16 i milioni di euro finanziati dal programma regionale cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale; 20 milioni di euro sono invece messi in campo con il Pnrr. Con i fondi del Pr Fesr, punteremo su mobilità sostenibile, valorizzazione dei percorsi pedonali naturalistici urbani, sulla valorizzazione del patrimonio archeologico e naturale del Fiume Cosa. Si pensi, inoltre, alla istituzione delle domeniche ecologiche, ai progetti in via di realizzazione come il bus elettrico di superficie da piazzale De Matthaeis allo Scalo su corsia dedicata, al raddoppio dell’ascensore inclinato, all’implementazione dei parcheggi di interscambio nelle aree strategiche della città (Salvo d’Acquisto, area ex Agip in via Refice, zona via Maria per l’ingresso da Veroli). Andremo avanti anche con il sistema di piste ciclabili, che saranno rese più attrattive, e sulle isole pedonali».Â
Ma, ha ricordato il vescovo, Ambrogio Spreafico, «La situazione resterà grave fino a quando continuerà a regnare la cultura dell’automobile come unico mezzo di spostamento. In via dei Monti Lepini (una delle più trafficate della città ) c’è, per esempio, una pista ciclabile; ma è usata quasi esclusivamente dagli immigrati».
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