Taggia: Sui furgari a scoppiare è lo scontro tra Conio e Lanfranchi

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Botta e risposta tra il sindaco Conio e Vasco Lanfranchi

Non ci sta il sindaco Mario Conio a essere additato come colui che ha distrutto le tradizioni del paese. La polemica è nata dopo la serata di ieri quando a Taggia, nell’ambito dei Festeggiamenti di San Benedetto si è svolta la festa dei Falò. Una festa che negli anni si è ridimensionata per questioni di sicurezza. Una volta, infatti si sparavano i Furgari, che, come è ben noto sono  canne di bambù, riempite di polvere, che una volta accese originano scintille. Tradizione che nel corso degli anni ha mietuto più di una vittima.

Lo sfogo di Mario Conio e la risposta di Vasco Lanfranchi

“Permettetemi uno sfogo…troppe parole a vanvera sto ascoltando in queste ore da parte di saccenti amanti delle tradizioni, tradizioni da loro difese cinque minuti all’anno, il tempo di scrivere un post.- inizia così il lungo post di Mario Conio all’indomani della notte dei Falò, nell’ambito dei Festeggiamenti di San Benedetto  –

Davvero vogliamo credere sia normale e sostenibile, nell’anno del Signore 2025, sparare in mano artifici pirotecnici artigianali (questi sono i furgari), in mezzo a persone, nella speranza, ahimè spesso infondata, che nessuno si faccia male? Davvero difendiamo le tradizioni fregandosene bellamente di ogni legge di questo Paese?

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Credete davvero che, anche volendo e questo non è il caso, un sindaco possa “autorizzare” tutto questo? Se lo pensate, mi spiace, ma vivete nel mondo dei sogni e non avete idea di come funzioni lo Stato e l’amministrazione pubblica. Noto che spesso, da parte di alcuni, non c’è memoria di quanto accaduto in un recente passato. Quando la festa semplicemente si faceva finta che non ci fosse, e una bella Ordinanza lavava le coscienze. Chi pensa che sia ancora possibile farlo mente o per ignoranza o per proporsi secondi fini, magari alla ricerca di un po’ di consenso. Magari non ci si ricorda più di quando, alcuni giovani che avevano dato disponibilità e si erano assunti responsabilità al posto delle amministrazioni pubbliche dell’epoca, hanno subito azioni legali e processi.

Magari non si ricorda più di quando i carabinieri avevano bloccato la festa a partire dal venerdì.

Io ho deciso di metterci la faccia e di assumermi le mie responsabilità. Io, in accordo con alcuni di voi, ho permesso di far andare avanti una festa che con le norme attuali non può più essere quello che era, con la consapevolezza che, passata una certa ora, comunque qualche furgaro potesse essere tollerato. L’alternativa, sia chiaro una volta per tutte, è non fare più nulla. Oggi è venuto a mancare tutto. La vera verità è che nessuno è più disponibile a fare la propria parte. Una volta i volontari custodivano i falò e sapevano calmare gli animi e limitare i comportamenti eccessivi. Oggi è più  facile scrivere un post, mentre deficienti sparano furgari in mezzo alla gente o, ancora peggio, cosa che è capitata ieri, pensano di sfogare la propria devozione al Santo sparando colpi in aria con quella che, speriamo sia, una pistola scacciacani. Ma di questo si stanno interessando le Forze dell’Ordine. Anche in quel caso, comunque, un gesto scellerato che avrebbe potuto creare il panico tra i molti presenti, con conseguenze drammatiche, soprattutto in un’occasione delicata come quella con fuochi e falò. Abbiamo già sentito troppe notizie simili di cronaca; pensare che sarebbe potuto succedere nel nostro paese mi mette ancora i brividi.

Concludo chiedendovi chi, tra di voi, firmerebbe per organizzare questa festa, prendendosi in prima persona le responsabilità morali e legali, di quello che potrebbe accadere, sapendo che puntualmente accadono gravi atti, come quello di ieri, che potrebbero avere conseguenze drammatiche.

Io lo faccio, tutti gli anni. Cercando di salvare questa festa, che deve avere delle regole, sia chiaro. Questa mattina, credo sia sotto gli di tutti che non sono io a voler cancellare le tradizioni, ma chi in questi anni ha esagerato, spesso impunemente, con il tacito consenso di molti.”

Lanfranchi: “Sei proprio uno showman”

Pronta la risposta di Vasco Lanfranchi, titolare dell’omonima agenzia funebre:

“A parole indubbiamente non ti batte nessuno, sei proprio uno showman! L’anno che dici tu, che poi era la mia compagnia, c’era un patto con prefetto e carabinieri, che a patto che avessimo caricato fuori dal paese, nulla sarebbe accaduto! Beh, si era portato tutto fuori Taggia con un bel dispendio di energie e barcate di freddo. Il finale lo sanno tutti! Quindi io alle parole di 4 persone dei piani alti non credo più! E credo fortemente che chi sceglie di diventare sindaco di questo paese, deve tener conto di questa festa tradizionale, che ricordo senza di essa probabilmente Taggia non sarebbe più esistita o chissà quale destino avrebbero avuto i nostri antenati! Ci sono centinaia di feste tradizionali “pericolose” in Italia, eppure le fanno sempre tutte! Molte anche religiose dove mettono in pericolo bambini e fedeli! Quindi la storia del prefetto, della sicurezza e di tutto il resto secondo me non regge più! Perché per farla come ieri, preferiamo in molti non farla più! A voi interessa solo costruire, demolire e deturpare il paese, che menomale è sotto gli occhi di tutti! Ora dedicami pure una canzone, che il video me lo avevi già fatto!”

Lo scontro si conclude, per il momento, con un “Impara l’educazione” rivolto da Conio a Vasco Lanfranchi. Il fuoco, almeno quello dello scontro, sembra essersi ben acceso

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