Crisi Moda, volantinaggio Cgil-Cisl-Uil in centro a Firenze – Cgil Firenze

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Crisi moda, per Cgil-Cisl-Uil serve un anno di cassa integrazione. Volantinaggio (con le categorie che articolano le filiere in tutti i settori produttivi coinvolti) a Firenze, “i brand aiutino a innovare il distretto”. In provincia sono circa 400 le aziende in ammortizzatore sociale, con oltre 5mila persone coinvolte.
Bernardo Marasco: “Le griffe siano parte attiva in questa trasformazione del distretto e nel contenimento dei licenziamenti che possono esserci, evitando di portare altrove i volumi produttivi. Chiediamo di fare una scelta, inderogabile, sulla legalità di accorciare le filiere di fornitura per evitare fenomeni di dumping all’interno della filiera e di supportare la trasformazione delle aziende che lavorano per loro, in termini di sostegno finanziario, per le crisi di liquidità, ma anche di investimenti, di innovazione, di aggregazione di impresa”

Volantinaggio di Cgil, Cisl e Uil questa mattina a Firenze per tenere accessi i riflettori sulla crisi del settore moda, con appelli rivolti sia ai grandi brand che al governo. “I marchi che hanno fatto profitti importanti in questi anni attraverso l’eccellenza
manifatturiera di questo distretto, devono investire nel nostro territorio”,
‘, la richiesta che arriva dai sindacati. Una crisi che riguarda circa 40mila lavoratori in Toscana, molte donne e under 35, mentre solo in provincia di Firenze sono circa 400 le aziende in ammortizzatore sociale, con oltre 5.000 persone coinvolte. “E’ una crisi sistemica e c’è bisogno di una risposta sistemica – spiega Fabio Franchi segretario generale Cisl Firenze-Prato – Occorrono formazione e ammortizzatori sociali. In Regione abbiamo tutti convenuto che servono 12 mesi di cassa integrazione, non si può andare avanti con spot di quattro settimane”. L’invito è però a fare presto, “perché le aziende grandi stanno andando in cassa integrazione, i subfornitori lo sono già, qualche impresa sta licenziando. Non c’è più tempo da perdere”. Anche se, aggiunge, “è necessario sicuramente rinnovare il distretto, ma non possiamo disperdere né professionalità né occupazione”. Necessità ribadita da Bernardo Marasco, segretario Cgil Firenze che invita le griffe “ad essere parte attiva” in questa trasformazione del distretto “e nel contenimento dei licenziamenti che possono esserci”, evitando di portare altrove i volumi produttivi. E poi, prosegue, “chiediamo di fare una scelta, inderogabile, sulla legalità di accorciare le filiere di fornitura per evitare fenomeni di dumping all’interno della filiera e di supportare la trasformazione delle aziende che lavorano per loro, in termini di sostegno finanziario, per le crisi di liquidità, ma anche di investimenti, di innovazione, di aggregazione di impresa”. Per Leonardo Mugnaini della Uil Firenze, “sono necessarie agevolazioni, anche fiscali, alle aziende perché in un periodo di crisi è fondamentale supportarle, per evitare che vadano via del nostro territorio”, inoltre “chiediamo maggiori controlli delle istituzioni” per stoppare fenomeni di sommerso che riquardano il settore, “che mandano in crisi tutto il comparto”. (ANSA).

Moda, volantinaggio Cgil-Cisl-Uil in centro a Firenze: “I grandi marchi hanno fatto profitti importanti in questi anni attraverso l’eccellenza manifatturiera di questo distretto. Adesso devono reinvestire nel nostro territorio per non disperdere posti di lavoro e questo immenso saper fare”. Le richieste per uscire da questo frangente di crisi di ordinazioni: il mantenimento dei volumi produttivi nel territorio, l’accorciamento dei livelli di subfornitura delle filiere, la messa in campo di tutto il necessario per la tenuta occupazionale anche nelle catene di subfornitura, la piena legalità e tracciabilità delle catene di fornitura, il sostegno alla trasformazione e qualificazione della catena di fornitura

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Stamani Cgil Firenze, Cisl Firenze-Prato, Uil Toscana hanno effettuato una serie di volantinaggi in alcune zone del centro storico di Firenze per distribuire un opuscolo con le richieste ai brand della moda.

IL TESTO DEL VOLANTINO

I grandi marchi hanno fatto profitti importanti in questi anni attraverso l’eccellenza manifatturiera di questo distretto. Adesso devono reinvestire nel nostro territorio per non disperdere posti di lavoro e questo immenso saper fare nelle mani delle lavoratrici e dei lavoratori che ha consentito loro questi profitti. Ora non giratevi dall’altra parte! Chiediamo ai brand di:
– Partecipare alla elaborazione e alla attuazione di politiche sistematiche di tenuta e qualificazione del distretto, sia attraverso la presenza delle proprie istanze ai tavoli istituzionali, sia attraverso l’attivazione di politiche coerenti con gli obiettivi condivisi di tutela e qualificazione del distretto.
– Mantenere i volumi produttivi nel nostro territorio e implementando delle politiche di reshoring.
– Attuare politiche di accorciamento dei livelli di subfornitura e politiche per la sostenibilità economica dell’interezza dalla filiera produttiva, che possano garantire nelle catene di fornitura e negli appalti l’applicazione e il rispetto dei CCNL di pertinenza del settore di riferimento firmati delle OOSS maggiormente rappresentative.
– Distribuire nelle filiere i volumi produttivi senza scaricare sulla subfornitura tutto il peso del rallentamento e lavorare per il pieno utilizzo degli ammortizzatori sociali finalizzati alla tenuta occupazionale anche nelle catene di subfornitura, subappalto e per il personale somministrato.
– Impegnarsi apertamente per la piena legalità delle proprie catene di fornitura, tracciandole, applicando gli articoli contrattuali che sanciscono i diritti di informazione delle organizzazioni sindacali sulla trasparenza sulle stesse, collaborando con il sistema di controlli ispettivi pubblici per la regolarizzazione delle filiere, collaborando per l’emersione delle vittime di sfruttamento lavorativo.
– Sostenere le filiere e la loro qualificazione mettendo in campo forme di sostegno alla diversificazione, all’aggregazione, alla innovazione, alla tenuta finanziaria delle aziende della propria catena di fornitura, raccordandosi con le scelte sistemiche che emergono dai tavoli di discussione istituzionali.
Dobbiamo fare quanto più possibile per salvaguardare l’occupazione nel distretto e costruire le condizioni perché il distretto esca più qualificato e competitivo da questo frangente di crisi di ordinativi del settore. Il distretto di domani dovrà mantenere nella prossimità tutte le componenti del ciclo produttivo e essere caratterizzato da filiere prossimali, compatte, tracciate, legali, sostenibili, creative, versatili, reattive, caratterizzate da lavoro di eccellenza.

Firmato: Cgil Firenze, Cisl Firenze-Prato, Uil Toscana



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