Turismo italiano sempre più sostenibile, 7 nuove mete da scegliere nel 2025

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Che turismo sarà? Iper personalizzato, supportato dall’IA e green. Al Bit 2025 di Milano che si chiude domani 11 febbraio, i trend del turismo di questo e dei prossimi anni sono chiari: viaggi sempre più cuciti addosso alle proprie passioni. Unici, autentici, organizzati al meglio grazie all’Intelligenza artificiale, e sostenibili.

Turismo, sostenibilità trend indiscusso 2025

La sostenibilità ambientale e sociale è diventata un must del turismo degli ultimi anni anche per gli italiani. Sia i viaggiatori che gli operatori del settore sono sempre più attenti alle politiche Esg. Secondo un report di Coherent Marketing Insights, il mercato globale del turismo sostenibile entro il 2031 arriverà a toccare gli 8,73 miliardi di dollari di valore.

La domanda è guidata da un mix di crescente di etica ambientale, desiderio di fare esperienze di viaggio sostenibili e politiche governative di sostegno. Oggi, più della metà degli italiani (52%) ammette che la sostenibilità influenza le proprie decisioni di viaggio, e quasi due connazionali su tre (64%) si dicono disposti a pagare un extra pur di scegliere un’opzione di viaggio green.

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Al Bit, nel ricco palinsesto dei talk “Bringing Innovation Into Travel”, particolare attenzione è dedicata proprio all’ecoturismo e al turismo generativo, ai viaggi emozionali e al ruolo che l’Intelligenza artificiale, con i suoi sofisticati algoritmi, può giocare nella pianificazione di un viaggio green.

Tra i trend del turismo sostenibile 2025 spicca chiaramente lo slow travel, la scoperta lenta di mete meno note, local, simbolo di una “rivolta” silenziosa contro l’overtourism che consuma e se ne va.

7 progetti di turismo sostenibile da scoprire nel 2025

Qualche esempio? La Calabria, che – quasi nessuno lo sa – possiede ben il 70% della biodiversità presente in Italia: un patrimonio naturale di immenso valore, che si riflette nella ricchezza degli habitat e delle specie che popolano l’area, dal Pollino all’Aspromonte, passando per le Serre e la Sila.

Segnaliamo poi le Saline di Trapani e Paceco in Sicilia, che si sono candidate a diventare la prima “Riserva della Biosfera” Unesco della Sicilia. Area naturale protetta dal 1995, oggi gestita dal Wwf, si estende per quasi 1.000 ettari e offre riparo a numerose specie di uccelli migratori, i fenicotteri in particolare.

Citiamo anche l’Alta Murgia, Puglia, recentemente designata Geoparco Mondiale Unesco, che vuole valorizzare luoghi unici come le Miniere di Bauxite, la Cava Pontrelli, famosa per le impronte di dinosauri, il Pulo di Altamura e la Grotta di Lamalunga, che ospita il famoso Uomo di Altamura.

Tra i progetti più interessanti anche quello della Sardegna, che incarna sempre più un nuovo paradigma dell’accoglienza, andando oltre il solito binomio “sole e mare”: la nuova parola d’ordine della Regione è destagionalizzazione, per ottenere un modello sostenibile e identitario, anche grazie al trekking e ad altri sport, capace di valorizzare lo straordinario patrimonio storico, culturale e ambientale dell’isola.

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Un esempio virtuoso di turismo sostenibile arriva anche dall’Abruzzo: la Costa dei Trabocchi, il tratto lungo mare che da Ortona arriva fino a Vasto, con i suoi 42 chilometri ci regala una stupenda ciclovia lungo la Via Verde.

E ancora: l’Appennino Reggiano e quello Parmense, che, con un investimento di 23 milioni, puntano a diventare esempio di turismo sostenibile per la montagna.

Infine, risalendo verso il Nord Italia, possiamo citare la Val D’Ega, Bolzano, che già nel 2022 ha ottenuto la certificazione di sostenibilità del Global Sustainable Tourism Council (Gstc) e ora ha lanciato il programma “Val d’Ega 2030”. Questo prevede, ad esempio, che nel comprensorio sciistico di Carezza lo sci sia green, visto che il Comune si impegna a gestire in maniera più razionale gli impianti di innevamento artificiale per risparmiare acqua e energia. L’area sciistica di Obereggen invece si riscalda in modo completamente autonomo attraverso l’energia geotermica o grazie a un impianto di teleriscaldamento locale che sfrutta come combustibile la biomassa regionale, il cippato, speciale legno ridotto in trucioli sottilissimi.





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