Alla Bit i progetti per la riapertura delle Terme a Sciacca e Acireale

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


In una conferenza stampa alla Borsa Internazionale del Turismo a Milano il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani presenta i progetti di riapertura e rilancio dei complessi termali di Sciacca e Acireale, chiusi ormai da dieci anni, e dice: “puntiamo sul settore per destagionalizzare l’offerta turistica”

L’obiettivo, e la speranza, è di restituire all’isola due luoghi dall’indiscutibile valore storico-culturale e di farne i perni di un turismo rigenerativo in grado di attrarre visitatori da tutto il mondo. Da dieci anni  le Terme di Acireale e quelle di Sciacca sono chiuse e in stato in abbandono e l’atteso progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione prevede un investimento complessivo di 184 milioni di euro, di cui 90 milioni di cofinanziamento della Regione. Una opportunità strategica che, se dovesse davvero concretizzarsi, punterebbe a trasformare i due complessi termali in poli d’eccellenza per il turismo termale e rigenerativo, consolidando l’immagine della Sicilia come destinazione privilegiata nel panorama mediterraneo. Ma prima, bisogna riaprirli.

 

Prestito personale

Delibera veloce

 

“Le Terme di Acireale e Sciacca sono chiuse da dieci anni, ma oggi la Regione è pronta a voltare pagina”, dice il governatore della Regione Sicilia, Renato Schifani. “Rispetto al passato, quando il precedente bando per riqualificarle non ha avuto successo a causa di ostacoli burocratici e gestionali, questa volta il contesto è completamente diverso. La Regione ha infatti risolto una serie di criticità che solo un ente pubblico poteva affrontare, rimuovendo gli impedimenti che avevano scoraggiato la partecipazione delle aziende private nel tentativo di rilancio. Questo nuovo scenario può aprire la strada a un reale interesse da parte degli operatori del settore, che oggi possono contare su condizioni più favorevoli per investire e contribuire al rilancio delle terme. E in questa logica abbiamo anche ridotto dal 5% allo 0,5% del fatturato il canone per la concessione delle acque termali. L’obiettivo non è solo riaprire le strutture, ma trasformarle in eccellenze del turismo termale, integrandole con le tradizioni locali, l’artigianato e l’enogastronomia, per offrire un’esperienza autentica e sostenibile ai visitatori con ricadute positive per i territori. Proprio per sottolineare questa visione di qualità e innovazione, la Regione ha scelto di presentare il progetto di rilancio all’interno del villaggio Thermalia alla Bit di Milano”.

 

“Questa decisione” dice Schifani “nasce dalla convinzione che i privati che parteciperanno ai prossimi avvisi pubblici debbano rappresentare l’eccellenza del settore, portando competenza e visione strategica per far rinascere queste strutture e valorizzare al meglio le potenzialità della nostra terra. Con 90 milioni di euro stanziati dal Fondo di sviluppo e coesione e un modello di partenariato pubblico-privato, la Sicilia vuole trasformare finalmente le terme in un punto di riferimento per il turismo benessere a livello nazionale e internazionale, per destagionalizzare l’offerta e attrarre così nuovi flussi turistici. Questa è la volta buona per dare nuova vita a un patrimonio che merita di essere valorizzato nel migliore dei modi”.

 

“Le terme non sono solo luoghi di cura, ma veri e propri centri vitali che generano benessere a 360 gradi: dall’acqua termale ai prodotti cosmetici, dal buon cibo alle buone abitudini”, ha dichiarato Massimo Caputi, Presidente di Federterme. “Attraverso Thermalia, vogliamo promuovere un turismo sostenibile e rigenerante, capace di valorizzare il territorio e migliorare la qualità di vita dei nostri ospiti. Inoltre, le terme si confermano uno strumento strategico per allungare la stagionalità delle destinazioni turistiche, offrendo esperienze uniche e ricche di valore durante tutto l’anno”.


Le terme di Acireale

Nel cuore della terra del barocco siciliano, alle pendici dell’Etna e affacciate su uno dei mari più belli al mondo, sorgono le antiche Terme di Santa Venera e Santa Caterina di Acireale. Secondo la leggenda, furono i Greci i primi a scoprire le benefiche acque termali della zona, mentre i Romani ne fecero un simbolo di salute e progresso apprezzato in tutto l’Impero. Questo complesso, unico nel suo genere, fonde edifici ottocenteschi con giardini secolari, arricchiti da piante esotiche e laghetti, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nel benessere che coinvolge tanto lo spirito quanto la vista. Il progetto di riqualificazione delle Terme di Acireale rappresenta un’opportunità straordinaria per trasformare la struttura in un polo d’eccellenza per il turismo termale, con centri moderni dedicati alla balneoterapia, ai fanghi e ai percorsi benessere, il tutto in perfetta armonia con la natura circostante.

Le terme di Sciacca

Conosciuta per il suo mare cristallino e le sue straordinarie acque sulfuree, Sciacca incarna tutti gli ideali di bellezza della costa meridionale siciliana. La storia delle sue terme affonda le radici nell’epoca greca e romana, quando la città era conosciuta come “Thermae Selinuntinae”. L’improvvisa chiusura decisa dalla Regione nel 2015, senza che si provvedesse a mettere in sicurezza gli impianti, ormai andati distrutti, ha messo inspiegabilmente la parola fine all’utilizzo di una risorsa preziosa per i siciliani e per i turisti, viste le proprietà uniche al mondo di queste acque ricche di zolfo, calcio e magnesio, sfruttate per le prime cure all’aperto nelle strutture termali ottocentesche e poi nelle eleganti Nuove Terme realizzate negli anni Trenta. A rendere questo complesso ancora più straordinario è la sua posizione sul mare. Il connubio tra le acque sulfuree e l’acqua salata arricchisce non solo i trattamenti, ma anche il benessere psicofisico dei visitatori: la brezza marina e lo iodio migliorano infatti la respirazione, mentre la vicinanza al mare offre l’opportunità di combinare il relax termale con attività all’aperto, come passeggiate panoramiche e momenti di puro relax sulle spiagge. Il progetto di riqualificazione delle Nuove Terme mira a trasformare il complesso in un polo turistico integrato, con percorsi naturalistici esclusivi, spazi per eventi culturali e aree dedicate alla promozione delle eccellenze enogastronomiche e artigianali locali. 

La valorizzazione del territorio

La riqualificazione e il rilancio delle terme di Acireale e Sciacca rappresenterebbero una straordinaria opportunità per l’intero territorio siciliano, che potrebbe finalmente vedersi riconosciuta la propria secolare vocazione termale d’eccellenza. Non solo. Il progetto di Thermalia, con il sostegno della Regione Sicilia, vuole contribuire a potenziare l’offerta turistica complessiva dell’isola, che si conferma ogni anno tra le destinazioni più attraenti del Mediterraneo. L’obiettivo non è infatti solamente il recupero delle strutture, ma la creazione di un modello di turismo sostenibile destagionalizzato che valorizzi le tradizioni locali, l’artigianato e le eccellenze enogastronomiche del territorio.

Prestito personale

Delibera veloce

 

La Sicilia delle occasioni sprecate

L’auspicio è che davvero stavolta i progetti escano dai cassetti e i proclami diventino fatti, nella Sicilia ricca di risorse, di paradossi e di sprechi. “Il termalismo ovunque è ricchezza, qui è un’occasione persa” raccontava il giornalista Candido Cannavò in uno speciale dal titolo “L’oro Bianco di Sciacca” pubblicato il 4 maggio 1975 su La Sicilia di Catania. Così scriveva:  “C’è una miniera di oro bianco di cui la Natura fece omaggio a Sciacca e all’intera Sicilia, una miniera che la Sicilia ha sempre posseduto riuscendo a farne solo l’industria di un passivo senza fondo: parlo del bacino idrotermale di Sciacca, il più antico di cui si trovi traccia nella storia (Greci, Romani, Arabi) e delle cui virtù terapeutiche è piena la letteratura medica del Medio Evo e del Rinascimento.  La Regione lo ha gestito con i criteri dell’ignoranza, dello sperpero e della distruzione. Una storia miserabile”.

 

 




Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Vedi anche

Sciacca, la città si mobilita per la riapertura delle Terme

 

Quello che a Sciacca i cittadini si augurano è che davvero avvenga un cambio di passo, in una storia decennale di sprechi e di abbandono, in un territorio in cui si concentra un numero record di beni di proprietà della Regione chiusi o mai aperti, a partire dal  Grande Albergo San Calogero, l’incompiuta più antica d’Italia, costato miliardi delle vecchie lire, costruito nel 1954 con una mastodontica opera di consolidamento sulla parete rocciosa del Monte Kronio, completamente arredato, con i suoi trecento posti letto in cinque piani, una vista mozzafiato e le annesse grotte vaporose terapeutiche considerate miracolose per curare i dolori articolari. Un albergo che ha superato i 60 anni e non è stato mai aperto al pubblico, nonostante due ristrutturazioni, altrettante inaugurazioni e un indennizzo di 800 mila euro che la Regione ha dovuto pagare alla società privata a cui era stata affidata la gestione. Una quantità incalcolabile di denaro pubblico speso e sprecato, per costruire strutture ex novo e ristrutturare quelle obsolete, tutte chiuse.

 

 

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Sulle novità prospettate alla Bit di Milano interviene il Coordinatore del Comitato Civico Patrimonio TermaleNino Porrello, che tante battaglie ha condotto per chiedere  la riapertura di una risorsa preziosa per il territorio, chiusa dal 6 marzo del 2015. Esprime apprezzamento per le parole del presidente Schifani, che confermano una linea d’azione che appare del tutto in sintonia con quella da sempre auspicata dal Comitato e sottolinea come sia adesso indispensabile avviare già da quest’anno sul territorio una nuova fase, di preparazione, che deve coinvolgere svariate categorie sociali, per prepararsi ad accogliere i nuovi e importanti flussi turistici propri di una moderna città termale; un percorso pluriennale che il Comitato Civico ha già delineato nella sua impostazione strategica e a cui è stato dato il nome di “Sciacca Terme 2027: prepariamoci ad accogliere”. 

 

Il 2027 è l’anno che conclude il periodo coperto dalle risorse finanziarie del Fondo di sviluppo e coesione utilizzate per il progetto. 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Source link