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In un mondo sempre più globalizzato e tecnologicamente avanzato, la necessità di garantire un accesso sicuro e sostenibile alle risorse vitali per l’industria e l’innovazione è diventata una priorità assoluta. Le materie prime critiche e strategiche, risorse indispensabili per lo sviluppo di tecnologie avanzate, sono al centro di un dibattito che coinvolge istituzioni, imprese e governi a livello globale.

Dalle batterie per auto elettriche ai semiconduttori, passando per il settore delle energie rinnovabili, queste risorse sono diventate il motore di una nuova rivoluzione industriale, ma la loro gestione sostenibile e l’approvvigionamento sicuro rappresentano una sfida fondamentale. È in questo contesto che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha lanciato il Bando “Progetti di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica riguardanti l’intera catena del valore delle Materie Prime Critiche e delle Materie Prime Strategiche”, un passo cruciale per il futuro del nostro Paese e dell’Europa.

Cosa sono le materie prime critiche e strategiche?

Le materie prime critiche e strategiche sono quei materiali essenziali per la produzione di una vasta gamma di beni tecnologici, dalle energie rinnovabili alle applicazioni nel settore della difesa. Alcuni esempi emblematici sono il litio, il cobalto, il grafene e le terre rare, materiali utilizzati nella produzione di batterie, elettronica, veicoli elettrici e turbine eoliche. La loro importanza è evidente: senza di esse, la transizione verso un’economia verde e digitale sarebbe praticamente impossibile. Tuttavia, la loro disponibilità è limitata, e in molti casi la loro estrazione e lavorazione sono concentrati in poche regioni del mondo, aumentando la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento globali.

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La crescente domanda di queste risorse, alimentata da un rapido sviluppo tecnologico e da politiche energetiche volte alla decarbonizzazione, ha reso necessario adottare politiche proattive per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e promuovere un uso responsabile di queste risorse. La carenza di queste materie prime potrebbe compromettere non solo la competitività industriale, ma anche la nostra capacità di affrontare le sfide ambientali e tecnologiche del futuro.

In questo scenario si inserisce il Bando per i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. L’iniziativa mira a supportare progetti che coprano l’intera catena del valore delle materie prime critiche e strategiche, dal loro approvvigionamento fino al riciclo, passando per la lavorazione e la produzione. L’obiettivo è migliorare la sostenibilità, l’efficienza e la sicurezza dei processi industriali legati a queste risorse, con un forte focus sull’innovazione tecnologica.

Il Bando e le proposte progettuali

Il Bando si inserisce in una strategia di lungo termine volta a rafforzare l’indipendenza dell’Italia e dell’Europa dalle importazioni di materie prime da Paesi terzi, spesso caratterizzati da un elevato rischio geopolitico e ambientale. In particolare, i progetti finanziati dovranno puntare a soluzioni innovative per il riciclo e il recupero di queste materie prime, riducendo la dipendenza dall’estrazione e minimizzando l’impatto ambientale. Un altro aspetto fondamentale riguarda la ricerca di nuovi materiali alternativi che possano sostituire quelli più rari o difficili da reperire, aprendo la strada a un’economia circolare più sostenibile.

Le proposte progettuali devono concentrarsi su alcune tematiche specifiche, ognuna delle quali ha risultati attesi definiti. Per quanto riguarda l’estrazione mineraria primaria e secondaria, le proposte dovrebbero migliorare le tecniche di identificazione delle risorse e delle riserve, attraverso l’uso di tecniche geofisiche e geochimiche innovative per il campionamento e l’analisi di materiali minerari e rifiuti di estrazione. Inoltre, si auspica il miglioramento delle tecniche di estrazione delle materie prime critiche e strategiche, con l’obiettivo di aumentarne la resa estrattiva, migliorare l’efficienza energetica, ridurre i costi e aumentare la purezza del materiale estratto, tenendo conto degli usi finali dei materiali.

Inoltre, un’altra area di ricerca riguarda l’estrazione delle materie prime da fluidi, come salamoie geotermiche, acque salmastre e fluidi industriali. I progetti in questa tematica devono mirare a ottimizzare le tecniche di campionamento e analisi chimiche e fisiche per identificare le risorse nelle salamoie e nei fluidi industriali, nonché migliorare le prestazioni tecniche dei processi di estrazione. Le soluzioni proposte dovrebbero mirare a una maggiore resa estrattiva, una maggiore flessibilità dei processi e una riduzione dei costi, migliorando nel contempo la qualità del materiale estratto.

Un altro tema, estremamente rilevante è l’urban mining, che si concentra sul recupero e sul riutilizzo delle risorse attraverso il riciclo e l’ecodesign. I progetti in quest’area dovrebbero sviluppare tecnologie automatizzate per il disassemblaggio, la separazione e la selezione dei componenti provenienti da dispositivi a fine vita. L’obiettivo è determinare lo stato di salute e la vita residua dei componenti per indirizzarli verso il riutilizzo, la rigenerazione o il riciclo. In particolare, i progetti potrebbero includere lo sviluppo di indicatori di prestazione per valutare il processo di recupero delle risorse e soluzioni per il riassemblaggio rapido e la diagnostica di componenti complessi, ottimizzando l’uso delle materie prime critiche e strategiche.

Per garantire il successo di questo programma di ricerca e innovazione, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha messo a disposizione un budget significativo. In particolare, il Bando prevede una dotazione finanziaria di 21 milioni di euro. Queste risorse saranno destinate a finanziare progetti di ricerca che possano apportare innovazioni tecnologiche nella gestione delle materie prime critiche e strategiche. L’iniziativa non solo supporta la ricerca, ma stimola anche l’economia circolare, contribuendo a rafforzare la competitività delle imprese italiane e a favorire la creazione di nuovi posti di lavoro altamente qualificati nel settore della tecnologia e della sostenibilità.

Materie Prime Critiche: verso una crescita sostenibile

Il futuro delle materie prime critiche e strategiche non può essere lasciato al caso. La sostenibilità e la sicurezza dell’approvvigionamento sono sfide globali che richiedono un impegno collettivo e strategie lungimiranti. Il Bando “Progetti di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica riguardanti l’intera catena del valore delle materie prime critiche e strategiche” rappresenta un passo importante per stimolare la ricerca e l’innovazione in un settore che si preannuncia fondamentale per il nostro sviluppo economico e tecnologico.

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Investire oggi nelle tecnologie di domani significa costruire un futuro in cui l’Italia e l’Europa possano affrontare con maggiore indipendenza e resilienza le sfide legate alla gestione delle materie prime critiche, facendo dell’innovazione un motore per la crescita sostenibile.



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