Guerra Israele – Hamas, le notizie di oggi 12 febbraio sul conflitto a Gaza. LIVE

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S’infiamma lo scontro sulla tregua a Gaza. \”Hamas liberi gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno o sarà guerra\”, avverte il primo ministro israeliano Netanyahu che ha ordinato all’esercito di \”radunare le forze dentro e intorno alla Striscia di Gaza\”. Un ultimatum ad Hamas che ha ribadito anche il presidente degli Stati Uniti Trump, che due giorni fa aveva minacciato \”l’inferno\”. Il re di Giordania ricevuto alla Casa Bianca: \”No allo sfollamento di Gaza\”. Il tycoon minaccia il taglio degli aiuti. L’Egitto ha reso noto di voler presentare una \”visione\” per la ricostruzione di Gaza che non preveda lo sfollamento dei palestinesi dalla Striscia.\n

Il presidente egiziano Abdel-Fattah al Sisi non andrà a Washington per incontrare Donald Trump se l’agenda dei colloqui includerà il piano Usa di sfollare i palestinesi da Gaza: lo hanno fatto sapere due fonti di sicurezza del Cairo, secondo quanto riportano i media israeliani. 

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Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto oggi una conversazione telefonica con il nuovo leader siriano Jolani. Lo riferisce il Cremlino.

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\”Nei primi due mesi del 2025 complessivamente 13 bambini palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania. Questo include 7 bambini uccisi dal 19 gennaio, in seguito al lancio di un’operazione su larga scala nel nord del territorio. Tra le vittime c’è anche un bambino di due anni e mezzo, la cui madre incinta è rimasta ferita nella sparatoria. Il 7 febbraio, un bambino palestinese di 10 anni è morto per le ferite riportate dopo essere stato colpito da un proiettile, mentre due giorni dopo, in un altro tragico evento nel campo di Nur Shams, una donna incinta di otto mesi è stata colpita e uccisa insieme al suo bambino non ancora nato\”. Lo afferma Edouard Beigbeder, direttore regionale dell’UniceF per il Medio Oriente e il Nord Africa sulle vittime infantili in Cisgiordania \”Dal 7 ottobre 2023 – prosegue in una nota – 195 bambini palestinesi e tre bambini israeliani sono stati uccisi in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est. Negli ultimi 16 mesi il numero di bambini palestinesi uccisi nel territorio è aumentato del 200% rispetto al periodo di 16 mesi precedente\”. 

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Hamas ha affermato che non accetterà minacce da parte di Stati Uniti e Israele sul cessate il fuoco a Gaza. \”La nostra posizione è chiara e non accetteremo il linguaggio delle minacce americane e israeliane\”, ha affermato il portavoce di Hamas Hazem Qassem in una dichiarazione citata da Al Jazeera online, in cui si afferma inoltre che \”Israele deve impegnarsi a implementare i termini dell’accordo di cessate il fuoco per il rilascio\” dei prigionieri. 

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All’indomani della visita di re Abdallah II a Donald Trump, il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha chiarito che Amman non cambia idea: i palestinesi non possono essere deportati in altri Paesi. \”Vi sono posizioni fisse e salde della Giordania che non cambieranno: i palestinesi non possono essere trasferiti in Egitto, Giordania o in qualsiasi altro stato arabo\”, ha detto Safadi in un’intervista all’emittente Al Jazeera. \”Lavoreremo per una pace giusta, che non può arrivare senza l’attuazione della soluzione dei due stati\”, ha ribadito, una soluzione \”che garantisca i diritti del popolo palestinese e in particolare il loro diritto alla libertà e a uno stato sovrano indipendente nella loro patria palestinese\”. 

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Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell’area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell’11 febbraio di \”Numeri\”, approfondimento di Sky TG24. L’APPROFONDIMENTO

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\”E’ chiaro che le persone non possono essere cacciate via con la forza e che Gaza è parte integrande del futuro stato palestinese, ogni acquisizione di territorio sarebbe illegale\”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas nel corso di un’intervista con la European Newsroom, di cui l’ANSA fa parte, commentando il piano Trump di trasformare la Striscia nella riviera del Medio Oriente. \”Il cessate il fuoco era una cosa, ora dobbiamo costruire una pace sostenibile Quindi qui si pone la grande questione della governance di Gaza, come fornire i servizi al popolo palestinese visto che sono stati bloccati da Israele. E quali sono le soluzioni? Ho davvero insistito sul fatto che l’Europa deve essere intorno a quel tavolo perché noi siamo i maggiori sostenitori e donatori\”, ha detto. \”Penso che sia anche nell’interesse degli attori regionali che l’Europa si sieda al tavolo per discutere di come sia la governance di Gaza, perché questo è uno degli elementi chiave per una pace sostenibile. È anche chiaro che Gaza non deve mai più diventare un rifugio per i terroristi\”. 

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Il presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, ha detto al segretario di Stato americano Marco Rubio che gli sforzi di pace nella regione dovrebbero basarsi sulla soluzione dei due Stati. Lo ha riferito l’agenzia di stampa statale Wam, sottolineando che Abu Dhabi ha categoricamente respinto qualsiasi tentativo di sfollare i palestinesi e negare loro \”diritti inalienabili\”. 

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“,”postId”:”575910cf-336a-447f-862e-d4e839059bd7″},{“timestamp”:”2025-02-12T14:29:22.470Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-12T15:29:22+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Jihad Islamica: \”Le sorti degli ostaggi dipendono dalle azioni di Netanyahu\””,”content”:”

Il destino degli ostaggi è legato alle azioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo ha affermato il braccio armato della Jihad islamica, sottolineando che \”l’unico modo per recuperare gli ostaggi e far tornare la stabilità è attraverso un accordo di scambio\”. L’intesa sul cessate il fuoco a Gaza e’ in crisi dopo che Hamas ha denunciato violazioni di Israele annunciando l’interruzione della liberazione degli ostaggi. Lo Stato ebraico, insieme agli Usa, ha reagito lanciando un ultimatum per sabato a mezzogiorno altrimenti riprenderà i combattimenti nella Striscia.

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L’inviato speciale di Donald Trump in Medio Oriente, Steven Witkoff, ha dichiarato  che il Presidente degli Stati Uniti  sarà “straordinariamente proattivo” nel cercare il rilascio di “tutti gli ostaggi”. Lo riporta Haaretz. 

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Witkoff ha assicurato alla Cnn che “la politica del Presidente sugli americani detenuti all’estero è che non lasciamo indietro nessuno”. 

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Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto oggi una conversazione telefonica con il nuovo leader siriano Jolani. Lo riferisce il Cremlino.

“,”postId”:”4128c5e1-04e5-4db6-b8f7-b5784dd457c5″},{“timestamp”:”2025-02-12T13:54:01.718Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-12T14:54:01+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Famiglia di Gaza accolta in Gb con piano per ucraini, è polemica “,”content”:”

E’ polemica nel Regno Unito per un caso, rivelato dal quotidiano filo-Tory Daily Telegraph, riguardante una famiglia di sei persone in fuga da Gaza a cui dopo una battaglia legale è stato concesso il diritto di vivere nel Paese attraverso il programma per i rifugiati ucraini introdotto da Londra in seguito all’invasione russa. La leader dei conservatori Kemi Badenoch durante il Question Time alla Camera dei Comuni ha chiesto al premier laburista Keir Starmer di intervenire in quanto \”questo non è lo scopo per cui il piano è stato realizzato\”, oltre a sottolineare la necessità di rivedere le leggi sui diritti umani per evitare il ripetersi di situazioni simili e rendere l’ottenimento del passaporto britannico un privilegio e non un diritto per chi arriva dall’estero. In risposta Starmer ha criticato la decisione presa dai giudici del Regno sulla famiglia di Gaza e allo stesso tempo sottolineato che è stata possibile in base alla cornice normativa introdotta dal precedente governo Tory. Inoltre ha aggiunto che il ministero degli Interni \”sta già esaminando la scappatoia giuridica\” che ha permesso l’accoglienza della famiglia di palestinesi, formata da due genitori e quattro figli di età compresa tra i sette e i 18 anni la cui casa nella Striscia era stata distrutta da un raid israeliano e per questo erano costretti a vivere in un campo profughi sotto la minaccia di nuovi attacchi aerei.

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Il presidente egiziano Abdel-Fattah al Sisi non andrà a Washington per incontrare Donald Trump se l’agenda dei colloqui includerà il piano Usa di sfollare i palestinesi da Gaza: lo hanno fatto sapere due fonti di sicurezza del Cairo, secondo quanto riportano i media israeliani. Trump aveva invitato Sisi durante una telefonata lo scorso primo febbraio, ma ancora non era stata programmata una data del faccia a faccia. Ieri il governo egiziano ha annunciato di voler presentare un programma organico per la ricostruzione della Striscia che \”garantisca i palestinesi rimangano nella loro terra\”.

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Il governo tedesco ha creato i presupposti normativi per la partecipazione di venticinque poliziotti ad una missione europea al valico di Rafah, tra l’Egitto e la striscia di Gaza: lo comunica il portavoce del governo Steffen Hebestreit, aprendo la tradizionale conferenza stampa del mercoledì. A questi dovrebbero aggiungersi ulteriori quindici unità da inviare in Cisgiordania per aiutare l’Autorità palestinese nel rafforzamento delle istituzioni politiche. Al momento non è prevista, tuttavia, la partenza del personale: la situazione è ancora estremamente precaria, ma si sviluppa molto velocemente. In questo modo, ha detto un portavoce del ministero degli Esteri, il governo ha creato i presupposti per la presenza tedesca nella missione europea finalizzata ad una stabilizzazione della tregua.

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Il movimento islamico palestinese di Hamas ha ringraziato la Giordania e l’Egitto per respingere lo \”spostamento\” della popolazione di Gaza, come proposto dal presidente americano Donald Trump. Hamas \”apprezza le posizioni dei nostri fratelli in Giordania e in Egitto che rifiutano lo spostamento del nostro popolo e lavorano a un piano arabo per ricostruire Gaza senza spostare i suoi abitanti\”, ha dichiarato Hamas in un comunicato. La Giordania e l’Egitto, quando Trump ha suggerito di spostare quei 2,4 milioni di abitanti di Gaza, hanno espresso la loro opposizione a questa proposta.

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Un funzionario di hamas ha detto all’AFP che la delegazione, arrivata oggi al Cairo, \”discuterà i modi per porre fine alla crisi attuale e garantire l’impegno dell’occupazione nell’attuazione dell’accordo\”.

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In occasione della Giornata Internazionale contro l’impiego dei bambini nei conflitti armati, il Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ribadisce l’impegno italiano a difesa dei diritti dei minori del mondo, in particolare in situazioni di conflitto. Con il proliferare di conflitti armati a livello globale, sottolinea la Farnesina, milioni di bambini sono costretti a confrontarsi quotidianamente con la realtà della guerra, aggravata dalla inaccettabile pratica dell’arruolamento dei bambini nei diversi contesti bellici. La Farnesina ricorda dunque che il Governo italiano sostiene con forza il mandato della Relatrice Speciale su bambini e conflitti armati, Virginia Gamba, e i programmi delle Nazioni Unite per migliorare la vita di tante vittime innocenti dei conflitti. Inoltre, l’impegno italiano si è tradotto, nell’ambito dell’Unione Europea, nell’impulso all’aggiornamento delle \”Linee Guida in materia di bambini e conflitti armati (Caac), adottato infine nel giugno 2024. Uno sforzo diretto, tra l’altro, a incoraggiare l’adesione di un numero crescente di Paesi alla \”Safe Schools Declaration\”, dichiarazione volta a difendere e assicurare l’istruzione dei bambini anche durante i conflitti armati, della quale l’Italia è stata uno dei primi Paesi firmatari nel 2015, riferisce la Farnesina che conclude come l’impegno per la tutela dei minori nell’ambito dei conflitti armati e contro il loro arruolamento costituisce parte integrante del programma di presentazione della candidatura italiana al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite per il mandato 2026-2028.

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\”Il nostro appello e la nostra richiesta ad Hamas è di attenersi all’accordo e di consegnare gli altri tre prigionieri nel weekend\”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri tedesco Sebastian Fischer, alla conferenza stampa di governo a Berlino, esprimendo preoccupazione per il rischio che questa non venga rispettata. \”La tregua è un grande successo e va stabilizzata, per arrivare a una soluzione di medio periodo\”, ha aggiunto. Incalzato dalle domande, Fischer ha sottolineato che entrambe le parti debbano attenersi all’intesa.

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Israele ha chiesto di mantenere le sue truppe in cinque postazioni nel Libano meridionale fino al 28 febbraio: lo ha affermato un funzionario libanese, come riportano i media internazionali. In base a un cessate il fuoco concordato a novembre tra Libano e Israele, le truppe israeliane avevano tempo fino al 26 gennaio per ritirarsi dal Libano meridionale. L’accordo è già stato esteso fino al 18 febbraio, ma fonti hanno affermato che Israele ha richiesto un’ulteriore estensione tramite il comitato che supervisionava il cessate il fuoco. 

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Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi non si recherà a Washington per i colloqui alla Casa Bianca se l’agenda include il piano del presidente Usa Donald Trump di sfollare i palestinesi da Gaza. Lo hanno affermato due fonti della sicurezza egiziane citate da Reuters. 

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Israele insiste affinché “tutti gli ostaggi tornino il prima possibile”. Lo ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog, dopo aver incontrato il presidente estone Alar Karis, aggiungendo che \”siamo estremamente preoccupati per i nostri ostaggi che si trovano a Gaza, nella peggiore delle situazioni. Abbiamo resoconti terribili dagli ostaggi che sono usciti\”.

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Hamas ha elogiato Giordania ed Egitto per aver \”respinto\” il piano di \”sfollamento\” dei palestinesi da Gaza annunciato dal presidente americano Donald Trump. I due Paesi, alleati Usa, hanno respinto fermamente il piano, sebbene il capo della Casa Bianca abbia minacciato di tagliare gli ingenti fondi che entrambi percepiscono in termini di cooperazione economica e militare. 

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S’infiamma lo scontro sulla tregua a Gaza. “Hamas liberi gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno o sarà guerra”, avverte il primo ministro israeliano Netanyahu che ha ordinato all’esercito di “radunare le forze dentro e intorno alla Striscia di Gaza”. Un ultimatum ad Hamas che ha ribadito anche il presidente degli Stati Uniti Trump, che due giorni fa aveva minacciato “l’inferno”. Il re di Giordania ricevuto alla Casa Bianca: “No allo sfollamento di Gaza”. Il tycoon minaccia il taglio degli aiuti. L’Egitto ha reso noto di voler presentare una “visione” per la ricostruzione di Gaza che non preveda lo sfollamento dei palestinesi dalla Striscia.

Il presidente egiziano Abdel-Fattah al Sisi non andrà a Washington per incontrare Donald Trump se l’agenda dei colloqui includerà il piano Usa di sfollare i palestinesi da Gaza: lo hanno fatto sapere due fonti di sicurezza del Cairo, secondo quanto riportano i media israeliani. 

Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto oggi una conversazione telefonica con il nuovo leader siriano Jolani. Lo riferisce il Cremlino.

Approfondimenti:

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Unicef, in Cisgiordania 13 bambini palestinesi uccisi nel 2025

“Nei primi due mesi del 2025 complessivamente 13 bambini palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania. Questo include 7 bambini uccisi dal 19 gennaio, in seguito al lancio di un’operazione su larga scala nel nord del territorio. Tra le vittime c’è anche un bambino di due anni e mezzo, la cui madre incinta è rimasta ferita nella sparatoria. Il 7 febbraio, un bambino palestinese di 10 anni è morto per le ferite riportate dopo essere stato colpito da un proiettile, mentre due giorni dopo, in un altro tragico evento nel campo di Nur Shams, una donna incinta di otto mesi è stata colpita e uccisa insieme al suo bambino non ancora nato”. Lo afferma Edouard Beigbeder, direttore regionale dell’UniceF per il Medio Oriente e il Nord Africa sulle vittime infantili in Cisgiordania “Dal 7 ottobre 2023 – prosegue in una nota – 195 bambini palestinesi e tre bambini israeliani sono stati uccisi in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est. Negli ultimi 16 mesi il numero di bambini palestinesi uccisi nel territorio è aumentato del 200% rispetto al periodo di 16 mesi precedente”. 

Hamas, non accetteremo minacce da Usa e Israele

Hamas ha affermato che non accetterà minacce da parte di Stati Uniti e Israele sul cessate il fuoco a Gaza. “La nostra posizione è chiara e non accetteremo il linguaggio delle minacce americane e israeliane”, ha affermato il portavoce di Hamas Hazem Qassem in una dichiarazione citata da Al Jazeera online, in cui si afferma inoltre che “Israele deve impegnarsi a implementare i termini dell’accordo di cessate il fuoco per il rilascio” dei prigionieri. 

Ministro Esteri Giordania, no a trasferimento palestinesi

All’indomani della visita di re Abdallah II a Donald Trump, il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha chiarito che Amman non cambia idea: i palestinesi non possono essere deportati in altri Paesi. “Vi sono posizioni fisse e salde della Giordania che non cambieranno: i palestinesi non possono essere trasferiti in Egitto, Giordania o in qualsiasi altro stato arabo”, ha detto Safadi in un’intervista all’emittente Al Jazeera. “Lavoreremo per una pace giusta, che non può arrivare senza l’attuazione della soluzione dei due stati”, ha ribadito, una soluzione “che garantisca i diritti del popolo palestinese e in particolare il loro diritto alla libertà e a uno stato sovrano indipendente nella loro patria palestinese”. 

M.O, la situazione a Gaza e il ruolo degli Usa: i possibili scenari su rifugiati e aiuti

Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell’area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell’11 febbraio di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24. L’APPROFONDIMENTO

Kallas: “Il piano di Trump su Gaza è illegale, parliamo di pace”

“E’ chiaro che le persone non possono essere cacciate via con la forza e che Gaza è parte integrande del futuro stato palestinese, ogni acquisizione di territorio sarebbe illegale”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas nel corso di un’intervista con la European Newsroom, di cui l’ANSA fa parte, commentando il piano Trump di trasformare la Striscia nella riviera del Medio Oriente. “Il cessate il fuoco era una cosa, ora dobbiamo costruire una pace sostenibile Quindi qui si pone la grande questione della governance di Gaza, come fornire i servizi al popolo palestinese visto che sono stati bloccati da Israele. E quali sono le soluzioni? Ho davvero insistito sul fatto che l’Europa deve essere intorno a quel tavolo perché noi siamo i maggiori sostenitori e donatori”, ha detto. “Penso che sia anche nell’interesse degli attori regionali che l’Europa si sieda al tavolo per discutere di come sia la governance di Gaza, perché questo è uno degli elementi chiave per una pace sostenibile. È anche chiaro che Gaza non deve mai più diventare un rifugio per i terroristi”. 

Emirati a Rubio: “Pace passa per soluzione due Stati”

Il presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, ha detto al segretario di Stato americano Marco Rubio che gli sforzi di pace nella regione dovrebbero basarsi sulla soluzione dei due Stati. Lo ha riferito l’agenzia di stampa statale Wam, sottolineando che Abu Dhabi ha categoricamente respinto qualsiasi tentativo di sfollare i palestinesi e negare loro “diritti inalienabili”. 

Jihad Islamica: “Le sorti degli ostaggi dipendono dalle azioni di Netanyahu”

Il destino degli ostaggi è legato alle azioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo ha affermato il braccio armato della Jihad islamica, sottolineando che “l’unico modo per recuperare gli ostaggi e far tornare la stabilità è attraverso un accordo di scambio”. L’intesa sul cessate il fuoco a Gaza e’ in crisi dopo che Hamas ha denunciato violazioni di Israele annunciando l’interruzione della liberazione degli ostaggi. Lo Stato ebraico, insieme agli Usa, ha reagito lanciando un ultimatum per sabato a mezzogiorno altrimenti riprenderà i combattimenti nella Striscia.

Witkoff: “Trump straordinariamente proattivo per rilascio ostaggi”

L’inviato speciale di Donald Trump in Medio Oriente, Steven Witkoff, ha dichiarato  che il Presidente degli Stati Uniti  sarà “straordinariamente proattivo” nel cercare il rilascio di “tutti gli ostaggi”. Lo riporta Haaretz. 

Witkoff ha assicurato alla Cnn che “la politica del Presidente sugli americani detenuti all’estero è che non lasciamo indietro nessuno”. 

Colloquio telefonico tra Putin e Jolani

Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto oggi una conversazione telefonica con il nuovo leader siriano Jolani. Lo riferisce il Cremlino.

Famiglia di Gaza accolta in Gb con piano per ucraini, è polemica

E’ polemica nel Regno Unito per un caso, rivelato dal quotidiano filo-Tory Daily Telegraph, riguardante una famiglia di sei persone in fuga da Gaza a cui dopo una battaglia legale è stato concesso il diritto di vivere nel Paese attraverso il programma per i rifugiati ucraini introdotto da Londra in seguito all’invasione russa. La leader dei conservatori Kemi Badenoch durante il Question Time alla Camera dei Comuni ha chiesto al premier laburista Keir Starmer di intervenire in quanto “questo non è lo scopo per cui il piano è stato realizzato”, oltre a sottolineare la necessità di rivedere le leggi sui diritti umani per evitare il ripetersi di situazioni simili e rendere l’ottenimento del passaporto britannico un privilegio e non un diritto per chi arriva dall’estero. In risposta Starmer ha criticato la decisione presa dai giudici del Regno sulla famiglia di Gaza e allo stesso tempo sottolineato che è stata possibile in base alla cornice normativa introdotta dal precedente governo Tory. Inoltre ha aggiunto che il ministero degli Interni “sta già esaminando la scappatoia giuridica” che ha permesso l’accoglienza della famiglia di palestinesi, formata da due genitori e quattro figli di età compresa tra i sette e i 18 anni la cui casa nella Striscia era stata distrutta da un raid israeliano e per questo erano costretti a vivere in un campo profughi sotto la minaccia di nuovi attacchi aerei.

Fonti egiziane: “Sisi non andrà negli Usa se in agenda c’è il piano Trump”

Il presidente egiziano Abdel-Fattah al Sisi non andrà a Washington per incontrare Donald Trump se l’agenda dei colloqui includerà il piano Usa di sfollare i palestinesi da Gaza: lo hanno fatto sapere due fonti di sicurezza del Cairo, secondo quanto riportano i media israeliani. Trump aveva invitato Sisi durante una telefonata lo scorso primo febbraio, ma ancora non era stata programmata una data del faccia a faccia. Ieri il governo egiziano ha annunciato di voler presentare un programma organico per la ricostruzione della Striscia che “garantisca i palestinesi rimangano nella loro terra”.

La Germania invierà 25 poliziotti alla missione Ue a Rafah

Il governo tedesco ha creato i presupposti normativi per la partecipazione di venticinque poliziotti ad una missione europea al valico di Rafah, tra l’Egitto e la striscia di Gaza: lo comunica il portavoce del governo Steffen Hebestreit, aprendo la tradizionale conferenza stampa del mercoledì. A questi dovrebbero aggiungersi ulteriori quindici unità da inviare in Cisgiordania per aiutare l’Autorità palestinese nel rafforzamento delle istituzioni politiche. Al momento non è prevista, tuttavia, la partenza del personale: la situazione è ancora estremamente precaria, ma si sviluppa molto velocemente. In questo modo, ha detto un portavoce del ministero degli Esteri, il governo ha creato i presupposti per la presenza tedesca nella missione europea finalizzata ad una stabilizzazione della tregua.

Hamas: “Grazie a Giordania e Egitto per rifiuto spostamento”

Il movimento islamico palestinese di Hamas ha ringraziato la Giordania e l’Egitto per respingere lo “spostamento” della popolazione di Gaza, come proposto dal presidente americano Donald Trump. Hamas “apprezza le posizioni dei nostri fratelli in Giordania e in Egitto che rifiutano lo spostamento del nostro popolo e lavorano a un piano arabo per ricostruire Gaza senza spostare i suoi abitanti”, ha dichiarato Hamas in un comunicato. La Giordania e l’Egitto, quando Trump ha suggerito di spostare quei 2,4 milioni di abitanti di Gaza, hanno espresso la loro opposizione a questa proposta.

Funzionario Hamas: “Delegazione al Cairo per superare crisi”

Un funzionario di hamas ha detto all’AFP che la delegazione, arrivata oggi al Cairo, “discuterà i modi per porre fine alla crisi attuale e garantire l’impegno dell’occupazione nell’attuazione dell’accordo”.

Tajani: “Impegno Italia contro impiego bambini in conflitti armati”

In occasione della Giornata Internazionale contro l’impiego dei bambini nei conflitti armati, il Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ribadisce l’impegno italiano a difesa dei diritti dei minori del mondo, in particolare in situazioni di conflitto. Con il proliferare di conflitti armati a livello globale, sottolinea la Farnesina, milioni di bambini sono costretti a confrontarsi quotidianamente con la realtà della guerra, aggravata dalla inaccettabile pratica dell’arruolamento dei bambini nei diversi contesti bellici. La Farnesina ricorda dunque che il Governo italiano sostiene con forza il mandato della Relatrice Speciale su bambini e conflitti armati, Virginia Gamba, e i programmi delle Nazioni Unite per migliorare la vita di tante vittime innocenti dei conflitti. Inoltre, l’impegno italiano si è tradotto, nell’ambito dell’Unione Europea, nell’impulso all’aggiornamento delle “Linee Guida in materia di bambini e conflitti armati (Caac), adottato infine nel giugno 2024. Uno sforzo diretto, tra l’altro, a incoraggiare l’adesione di un numero crescente di Paesi alla “Safe Schools Declaration”, dichiarazione volta a difendere e assicurare l’istruzione dei bambini anche durante i conflitti armati, della quale l’Italia è stata uno dei primi Paesi firmatari nel 2015, riferisce la Farnesina che conclude come l’impegno per la tutela dei minori nell’ambito dei conflitti armati e contro il loro arruolamento costituisce parte integrante del programma di presentazione della candidatura italiana al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite per il mandato 2026-2028.

Berlino: “Hamas consegni ostaggi e non metta a rischio tregua”

“Il nostro appello e la nostra richiesta ad Hamas è di attenersi all’accordo e di consegnare gli altri tre prigionieri nel weekend”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri tedesco Sebastian Fischer, alla conferenza stampa di governo a Berlino, esprimendo preoccupazione per il rischio che questa non venga rispettata. “La tregua è un grande successo e va stabilizzata, per arrivare a una soluzione di medio periodo”, ha aggiunto. Incalzato dalle domande, Fischer ha sottolineato che entrambe le parti debbano attenersi all’intesa.

Libano: Israele chiede rinvio a 28 febbraio per truppe in Libano

Israele ha chiesto di mantenere le sue truppe in cinque postazioni nel Libano meridionale fino al 28 febbraio: lo ha affermato un funzionario libanese, come riportano i media internazionali. In base a un cessate il fuoco concordato a novembre tra Libano e Israele, le truppe israeliane avevano tempo fino al 26 gennaio per ritirarsi dal Libano meridionale. L’accordo è già stato esteso fino al 18 febbraio, ma fonti hanno affermato che Israele ha richiesto un’ulteriore estensione tramite il comitato che supervisionava il cessate il fuoco. 

Fonti Cairo: no visita in Usa se resta piano sfollamento

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi non si recherà a Washington per i colloqui alla Casa Bianca se l’agenda include il piano del presidente Usa Donald Trump di sfollare i palestinesi da Gaza. Lo hanno affermato due fonti della sicurezza egiziane citate da Reuters. 

Herzog: estrema preoccupazione, tutti gli ostaggi tornino il prima possibile”

Israele insiste affinché “tutti gli ostaggi tornino il prima possibile”. Lo ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog, dopo aver incontrato il presidente estone Alar Karis, aggiungendo che “siamo estremamente preoccupati per i nostri ostaggi che si trovano a Gaza, nella peggiore delle situazioni. Abbiamo resoconti terribili dagli ostaggi che sono usciti”.

Hamas loda Egitto e Giordania per no a piano Trump

Hamas ha elogiato Giordania ed Egitto per aver “respinto” il piano di “sfollamento” dei palestinesi da Gaza annunciato dal presidente americano Donald Trump. I due Paesi, alleati Usa, hanno respinto fermamente il piano, sebbene il capo della Casa Bianca abbia minacciato di tagliare gli ingenti fondi che entrambi percepiscono in termini di cooperazione economica e militare. 



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