ecco cosa hanno scelto gli studenti. Crescono i licei, meno bene i professionali

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Vincono i licei. Perdono qualcosa i tecnici, e va peggio ai professionali. Ma le variazioni sono comunque minime. Sono i risultati delle iscrizioni alle scuole superiori in Puglia, comunicati ieri (le procedure per iscriversi sono scadute due giorni fa) dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Al Sud i licei continuano a tenere botta. Sono la soluzione più scelta ovunque, ma nel Mezzogiorno la differenza è ancora più marcata. Puglia compresa: il 58% degli iscritti ha scelto un liceo. Un anno fa la percentuale si attestava al 56. Primato per lo Scientifico, che raccoglie il 16% delle preferenze ed è quindi l’indirizzo più suffragato. Regge bene anche il liceo classico, scelto dal 6,48% del totale degli studenti. E fa registrare, quindi, un leggero incremento. Così come il linguistico. Calo, ma così lieve da essere impercettibile, per il liceo artistico. Resta il flop del Liceo del Made in Italy, che l’anno scorso fu scelto dallo 0,05% dei primini. Quest’anno raggiunge lo 0,12%, ma bisognerà capire – una volta raccolti i dati per via definitiva – se si riuscirà a formare delle classi in Puglia. L’anno scorso non se ne è formata nemmeno una, nonostante la campagna del Ministero. Perdono qualcosa, invece, gli istituti tecnici, scelti dal 30,13% dei ragazzi. Regge, però, l’indirizzo economico in “amministrazione, finanza e marketing”. Lieve incremento per il settore tecnologico. Resta, invece, indietro (con un dato inferiore al 2 per cento) l’indirizzo economico-turistico, che stenta a decollare.

Flop professionali

Diminuiscono gli iscritti ai Professionali. Tra questi spicca il 4% dell’istituto alberghiero, che però come avviene ormai da anni – dopo il boom dovuto al cosiddetto effetto Masterchef – perde qualcosina. Anche qui: il calo è impercettibile. Percentuali più basse, invece, per i servizi vari, da quelli commerciali a quelli per “la sanità e l’assistenza sociale”. In sostanza: crescono i licei, che però recuperano quei due punti percentuali di incremento qua e là, senza grandi crolli tra gli altri indirizzi. Resta il gap tra la Puglia e altre regioni del Nord proprio nella scelta dei licei: questi sono decisamente più apprezzati nel Mezzogiorno, dove ancora sfiorano la quota del 60% di iscrizioni, mentre dalla Lombardia a Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia si attestano sul 50%.

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A livello nazionale bene la scelta dei percorsi quadriennali: è una delle bandiere del ministero guidato da Valditara. Quattro anni di istituto tecnico o professionale con due anni di Its a completare il percorso. «Importante apprezzamento da parte delle famiglie della sperimentazione relativa alla filiera tecnologico professionale – commenta Valditara – A conclusione delle iscrizioni online, sono stati registrati 5.449 iscritti al primo anno della filiera del 4+2, un risultato che segna un aumento straordinario rispetto ai 1.669 dello scorso anno. Il numero è più che triplicato e si prevede un ulteriore incremento nelle prossime ore, dato che le scuole stanno procedendo con la ricognizione delle iscrizioni cartacee. Lo scorso anno, al termine di queste operazioni, il numero era salito a 2.093. Ci attendiamo un ulteriore incremento di iscrizioni alla filiera anche in occasione della formazione delle classi, in seguito alla scelta delle famiglie che potranno sempre privilegiare il 4+2 piuttosto che il percorso tradizionale quinquennale», spiega. E prosegue: «Lo scorso anno i passaggi dal quinquennale al quadriennale sono stati 601, portando a un totale di 2.694 studenti iscritti al 4+2 all’inizio dell’anno scolastico. Pertanto, non è irrealistico pensare che a settembre di quest’anno il numero supererà ampiamente quota 6.000. Se il gradimento delle famiglie è indiscutibile, altrettanto rilevante è l’apprezzamento delle scuole. Lo scorso anno, ne erano state autorizzate 180 per un totale di 225 percorsi; quest’anno sono state autorizzate 396 scuole richiedenti, con un aumento di 216 scuole rispetto all’anno precedente, per un totale di 628 percorsi attivati». Tra questi la Puglia è una delle regioni con più indirizzi attivi. Resta, poi, il macro tema del calo demografico. Anche quest’anno svariate migliaia di studenti in meno rispetto all’anno scorso (i dati saranno più precisi già nei prossimi giorni). Un problema, però, che coinvolge tutte le regioni e tutti gli indirizzi. Anche quelli che hanno avuto un incremento percentuale, quindi una fetta più grande della torta, avranno meno studenti nelle aule. Ma questo è un altro discorso. 





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