Toscana, 57mila le famiglie in povertà assoluta

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Firenze – Sono 57mila le famiglie toscane (pari al 3,5%) che vivono sotto la soglia di povertà assoluta. È questo, il dato più pesante che emerge dall’ottavo rapporto su “Povertà e inclusione sociale in Toscana”, frutto di un lavoro collettivo del gruppo “Povertà ed inclusione sociale” dell’Osservatorio Sociale Regionale della Regione Toscana, in collaborazione con ANCI Toscana, IRPET, Centro regionale di documentazione infanzia e adolescenza, Caritas Toscana e Università di Siena. Un dato che rappresenta il picco di una situazione di disagio molto significativa per la Toscana, sebbene il trend sia, pur lievemente, al ribasso rispetto ai dati del 2022, con – 0,4 di nuclei in povertà assoluta. La persistente difficoltà in cui si trovano le famiglie toscane emerge dalla percentuale dei nuclei famigliari a rischio di povertà o esclusione sociale, il 13,2%. Le difficoltà sono amplificate per le famiglie con figli minorenni: il tasso di povertà assoluta è del 5,5% (a fronte di un’incidenza di povertà assoluta generale del 3,5%).

L’ottavo rapporto sulla povertà e inclusione sociale 2023, segnala il trend in calo della percentuale di persone in condizione di povertà assoluta, calcolata sulla base dei redditi. Nel 2019 era del 5,3%, al 3,9% nel 2022, è scesa al 3,5 nel 2023. Un miglioramento che secondo i ricercatori è dovuto al ritorno del Pil ai livelli prepandemici, al miglioramento del mercato del lavoro, e alla conferma, per il 2023, di alcune forme di aiuto economico come il reddito di cittadinanza
Misura, quest’ultima che, come noto, non è più in vigore dal primo gennaio 2024, da quando si è avuto il passaggio all’Assegno di inclusione. Il timore, ragionando sui numeri, è che questo passaggio possa influire sul trend. E i numeri sono i seguenti: secondo dati aggiornati, e riferiti ai primi dieci mesi del 2024, le famiglie beneficiarie di Assegno di inclusione sono 14.806 (con una diminuzione del 51,4% rispetto a quanti ricevevano il Reddito di cittadinanza), gli individui sono 26.680 (-48,3%).

I dati che consentono di afferrare la concretezza delle situazioni di disagio in Toscana riguardano le famiglie con minori e le dichiarazioni Isee. Quanto alle prime, delle 350mila famiglie con minori in Toscana 19mila sono in condizione di povertà  assoluta. L’incidenza della povertà per queste famiglie è superiore di 2 punti rispetto a quella delle famiglie senza minorenni. Se non ci fossero misure di sostegno familiare (dal bonus nido ai nidi gratis,  dall’assegno unico e universale al reddito di cittadinanza), la povertà delle famiglie con minorenni sarebbe molto più elevata, pari al 9,9%.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Per quanto riguarda la quota di famiglie con Isee sotto 6.000 euro, risulta pari al 6,4% a livello regionale, percentuale che risulta più elevata negli ambiti socio-sanitari del Nord-Ovest della regione, come in quello delle Apuane, della Piana di Lucca e della Val di Nievole, e in alcuni di quelli in cui è presente un capoluogo di provincia come nella Zona di Firenze, nella Pisana e nella Livornese. Meno numerosi sono i nuclei con Isee basso nelle Zone di cintura come la Fiorentina Sud-Est e Nord-Ovest e in alcune di quelle più turistiche come l’Amiata Senese, la Val d’Orcia-Valdichiana Senese e l’Elba.

Anche l’indagine Irpet volta al 2024 inserita nel Rapporto sottolinea i dati emersi. Nonostante i miglioramenti nella percezione della propria condizione economica, una quota non trascurabile di famiglie toscane ha difficoltà nel fronteggiare le spese quotidiane. Il 15% dichiara di non poter riscaldare adeguatamente la propria abitazione e di non potersi permettere il consumo di carne o pesce almeno una volta ogni due giorni.
Una quota simile di famiglie ha difficoltà a pagare prodotti per i bambini, come abbigliamento, giocattoli, alimenti per l’infanzia (15%) o materiale scolastico (13%), mentre ancora maggiore è la percentuale di famiglie che ha difficoltà a coprire le spese relative alla salute (31%) e quelle per il trasporto, come treni, autobus, carburante (18%). 
Il 20% non può permettersi di andare al cinema o a teatro e il 28% di fare una vacanza. Oltre la metà delle famiglie (il 52%), infine, non riuscirebbe a far fronte a una spesa imprevista di 5mila euro e poco più di un quarto (il 28%) nemmeno di 2mila euro. Il 12% dichiara che non potrebbe gestire un esborso non previsto di 800 euro e il 6% di essere in arretrato con il rimborso dei prestiti.

Cosa fa la Regione. Le attività principali messe in campo dalla Regione Toscana sono innanzitutto la costruzione della comunità di pratica (CdP) per l’inclusione sociale in Toscana. La CdP nasce nel 2020, in un momento complicato dall’emergenza pandemica, nel quadro dell’Accordo di collaborazione tra Regione Toscana e ANCI Toscana finalizzato allo svolgimento e al coordinamento delle azioni previste in materia
sociale e sociosanitaria, in collaborazione con Irs (Istituto per la Ricerca Sociale di  Milano).

Seguendo la linea dell’attacco al bisogno e dell’inclusione, occorre ricordare l’Atto di programmazione regionale per gli interventi ed i servizi sociali di contrasto alla povertà 2021-2023, cosiddetto Piano regionale povertà (approvato nel 2022 ed ancora vigente), che vede tra gli obiettivi organizzativi principali quello della costituzione di micro equipe tra servizio sociale e centro per l’impiego (definite nelle linee guida approvate con DGR 544/2023) e una strutturazione organizzata e permanente delle equipe multidisciplinari e multiprofessionali per la presa in carico dei casi complessi (la cui cornice operativa è stata approvata con la DGR 1627/2024), in particolare favorendo la partecipazione dei servizi sociosanitari e degli uffici per le politiche abitative.

Per quanto riguarda progetti ed interventi a favore delle persone più fragili, per i beni primari rilevano il progetto “Spesa per tutti ” che ha la finalità di aiutare economicamente le famiglie a reperire prodotti alimentari di prima necessità e il progetto di redistribuzione delle eccedenze alimentari a coloro che assistono persone in stato di grave disagio sociale e di indigenza.

Da rendere nota anche l’attività della Rete regionale per l’inclusione delle persone senza dimora, attiva dal 2017 in partenariato tra Regione Toscana e le Zone distretto dei comuni capoluogo, che ha la finalità sia di potenziare la rete dei servizi per le persone senza dimora nel percorso verso l’autonomia, partendo da distribuzione beni di prima necessità, servizi e interventi a bassa soglia per arrivare ad interventi innovativi come l’housing first (80 progetti attivati) e l’housing led (88 progetti attivati). 

Foto: Luca Grillandini

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link