L’innovazione varietale in frutticoltura in vetrina a Macfrut 2025

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L’innovazione varietale in frutticoltura in vetrina a Macfrut 2025

Plant Nursery Area, il Salone dedicato all’innovazione della filiera vivaistica, organizza quattro workshop sulle nuove frontiere del miglioramento genetico. Il coordinatore Stefano Lugli: “Un’occasione unica di confronto diretto con chi crea e sviluppa queste innovazioni”.

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Cesena (13 Febbraio 2025) – Si chiama VIP ma non è un evento mondano. VIP sta per “Varieties International Project”: una serie di focus sul miglioramento genetico e le nuove varietà nella moderna frutticultura. Un tema cruciale che sarà al centro di quattro workshop guidati dai massimi esperti del breeding insieme alle principali aziende operanti nella genetica e nello sviluppo varietale in ambito internazionale. L’appuntamento è a Macfrut, fiera della filiera internazionale dell’ortofrutta, in programma da martedì 6 a giovedì 8 maggio, nell’ambito di Plant Nursery Area, il Salone dedicato all’innovazione della filiera vivaistica.

 

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Quattro gli appuntamenti nel corso dell’evento fieristico in agenda nelle prime due giornate. Martedì 6 maggio si parlerà di varietà di melo e pero (ore 10), nel pomeriggio di actinidia (ore 15). Mercoledì 7 maggio l’attenzione sarà rivolta alle innovazioni varietali delle drupacee (ore 10) e degli agrumi (ore 15).

 

“Si tratta di un’occasione unica – spiega Stefano Lugli, coordinatore del Plant Nursery Area di Macfrut 2025 – non solo di aggiornamento sui risultati ottenuti a livello mondiale dai più importanti progetti di breeding in frutticoltura e agrumicoltura, ma di confronto diretto con chi crea e sviluppa queste innovazioni: breeders, editori, consorzi di gestione e aziende vivaistiche”.

 

Il breeding moderno richiede devozione, creatività, pianificazione strategica e condivisone di ruoli e competenze plurisettoriali verso un unico obiettivo: creare innovazioni di prodotto sostenibili a tutto tondo per l’intera filiera ed in linea con le attuali esigenze dei produttori, dei mercati e dei consumatori.

“Creare nuove varietà di frutta e rendere questa attività redditizia – prosegue Lugli – è un’impresa dalle composite faccettature che richiede una combinazione di competenza scientifica su genetica e genomica, capacità manageriali di intuito di mercato, partnership interprofessionali strategiche e sviluppo di branding emarketing efficace. Solo in questo modo – investendo in programmi di breeding innovativi, conducendo ricerche di mercato approfondite, assicurando la proprietà intellettuale e sviluppando efficienti politiche di marchio, costruendo solide collaborazioni e innovando costantemente – sarà possibile sviluppare autentiche nuove varietà di frutta che soddisfano le esigenze dei consumatori e riescono a distinguersi sui mercati”.

 

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Cambiano anche gli obiettivi e grazie alle nuove tecnologie i breeder hanno oggi a disposizione strumenti di lavoro più precisi ed efficaci per arrivare a questi nuovi traguardi.

“In questi anni – conclude Lugli – il breeding frutticolo ha modificato in gran parte i tradizionali obiettivi, verso nuove finalità. Le innovazioni genetiche, siano esse novità varietali o portinnesti, vengono create e selezionate con una maggiore sensibilità a tematiche quali la sostenibilità ecologica e colturale, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la resistenza alle principali avversità. E grazie agli approcci genetici e molecolari che le nuove biotecnologie hanno messo a disposizione di chi crea innovazione, queste priorità sono ora finalmente realizzabili, in tempi e costi inferiori rispetto al recente passato”.

 

ViP – Varieties International Project è organizzato da Macfrut con il patrocinio di SOI (Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana), CIVI Italia (Centro interprofessionale per le attività vivaistiche) e il network europeo EUFRIN.

 

L’ingresso ai seminari è riservato, previa iscrizione, al costo di 50 euro complessivi e fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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