“Il territorio di Santa Maria a Monte è stato più volte interessato da allagamenti, smottamenti e frane, sia in occasione di precipitazioni atmosferiche molto violente (2 novembre 2023) che meno importanti (8 settembre 2024) a seguito delle quali le colline sono franate addosso alle case poste in piano costringendo famiglie intere ad abbandonare le proprie abitazioni dichiarate inagibili”.
Inizia così la nota di Elisa Eugeni, consigliera comunale di Sinistra Plurale, che prosegue: “A causa, sembra, di una cattiva regimazione delle acque piovane del centro storico del capoluogo, alcuni abitanti vivono nel terrore che uno smottamento possa portarsi via letteralmente la loro casa con forti rischi per la viabilità sottostante. Il cattivo funzionamento della raccolta delle acque piovane ha provocato allagamenti e danni ingenti ai locali posti nei piani seminterrati delle località di pianura”.
“Ho presentato un’interpellanza con l’intento di sapere dalla Sindaca perché non sia mai stata data risposta né tantomeno sia stato convocato un Consiglio Comunale aperto come richiesto dal gruppo consiliare Fare Insieme che, nel mese di ottobre 2024, chiedeva all’Amministrazione Comunale quali interventi fossero stati fatti e quali si avesse intenzione di intraprendere, in relazione ai sempre più frequenti fenomeni atmosferici estremi che colpiscono il nostro territorio”.
“In quella occasione – prosegue – si faceva anche presente che i cittadini di Santa Maria a Monte si sentono in balia delle avversità atmosferiche, ormai sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, ma soprattutto si sentono ignorati da un’amministrazione pubblica che non si degna nemmeno di rispondere alle loro istanze, sia pure con una parola di solidarietà e comprensione. Siamo nel 2025 e purtroppo dobbiamo constatare che nulla è cambiato”.
Senza una visione, senza una programmazione lungimirante, come potremo evitare che nuovi eventi atmosferici estremi mettano a rischio l’incolumità dei cittadini? Se ci limitiamo a riparare un danno già avvenuto, senza cercare in ogni modo di preparare il nostro territorio a quanto potrà succedere, che senso ha parlare di amministrazione della cosa pubblica. Ci si trincera sempre e soltanto dietro la mancanza di risorse senza tener conto che tale disastrosa situazione economica è figlia degli ultimi 13 anni di amministrazione di centro destra, anni in cui molti degli attuali amministratori facevano già parte della Giunta comunale e quindi sono pienamente responsabili di quanto lamentato”.
“E per ovviare a questo annoso problema i nostri amministratori cosa fanno? Niente. La “boutade” di ridurre i compensi degli amministratori comunali è veramente ridicola e certo non li esime dalle loro responsabilità. Bisogna dimostrare competenza e reperire fondi attivando tutti i canali possibili a livello nazionale ed europeo, bisogna analizzare il territorio, individuare le criticità, predisporre progetti credibili e realizzabili e poi attingere a quell’enorme quantità di soldi che il PNRR ha stanziato proprio per queste finalità”.
“Mi risulta che – conclude – a tutt’oggi nulla si sia fatto in questo senso e che siamo ancora ad aspettare il prossimo disastro sperando, ancora una volta, che i soli danni che dovremo contare siano quelli materiali. Con forza torno a chiedere la convocazione urgente di un Consiglio Comunale aperto in cui siano date risposte alle legittime domande dei cittadini”.
Fonte: Ufficio Stampa
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