LEA e Decreto Tariffe: aggiornamento tra opportunità e criticità

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Le interrogazioni parlamentari delle On. Loizzo e Malavasi mettono in luce i nodi del nuovo sistema tariffario e le disomogeneità regionali

Negli ultimi mesi, l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e il cosiddetto “Decreto Tariffe” sono stati al centro del dibattito sanitario e politico. L’entrata in vigore del decreto del Ministro della Salute del 25 novembre 2024, che ha aggiornato il nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica, ha suscitato reazioni contrastanti tra associazioni di pazienti, operatori sanitari e amministrazioni regionali. Due recenti interrogazioni parlamentari, presentate rispettivamente dalle onorevoli Simona Loizzo (Lega) e Ilenia Malavasi (PD), mettono in luce le diverse criticità e le prospettive di miglioramento del sistema.

IL CONTESTO: LEA E AGGIORNAMENTO TARIFFARIO

I Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) rappresentano l’insieme delle prestazioni e dei servizi sanitari che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) garantisce a tutti i cittadini. L’aggiornamento del nomenclatore tariffario era atteso da oltre vent’anni e ha introdotto nuove tariffe per 1.113 prestazioni su un totale di 3.171. L’obiettivo dichiarato dal Governo è quello di rendere più omogeneo l’accesso ai servizi sanitari su tutto il territorio nazionale e garantire un maggiore adeguamento alle innovazioni tecnologiche e terapeutiche. Tuttavia, l’applicazione pratica del decreto ha sollevato numerose perplessità e ha già generato ricorsi da parte di oltre 350 strutture sanitarie, con il Tar del Lazio che ha sospeso e successivamente ripristinato l’applicazione del provvedimento in attesa di una decisione definitiva prevista per maggio 2025.

L’INTERROGAZIONE DELL’ON. LOIZZO: UN APPELLO ALL’ACCELERAZIONE DELL’AGGIORNAMENTO

L’interrogazione a risposta scritta presentata dall’on. Loizzo e da altri esponenti della Lega si concentra sull’importanza di proseguire nel processo di aggiornamento dei LEA. Viene sottolineato come il “Decreto Tariffe” rappresenti un passo avanti fondamentale per l’accesso a prestazioni innovative, soprattutto in ambito oncologico. Tuttavia, si evidenzia la necessità di adottare rapidamente ulteriori decreti ministeriali e del Presidente del Consiglio dei Ministri già predisposti, che amplierebbero ulteriormente le prestazioni garantite. L’on. Loizzo chiede al Ministero della Salute quali siano le tempistiche per il completamento di questo iter e quali misure verranno adottate per garantire un aggiornamento periodico e continuo dei LEA.

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L’INTERROGAZIONE DELL’ON. MALAVASI: CRITICITÀ E DISOMOGENEITÀ REGIONALI

L’interrogazione presentata dall’on. Malavasi e dall’on. Lacarra (PD) si focalizza invece sulle problematiche legate all’applicazione pratica del Decreto Tariffe. Secondo gli interroganti, le nuove tariffe non hanno tenuto adeguatamente conto dell’aumento dei costi nel tempo, mettendo a rischio la sostenibilità del sistema sanitario. Inoltre, viene evidenziata una preoccupante frammentazione nell’applicazione del nomenclatore a livello regionale: mentre alcune Regioni, come il Friuli Venezia Giulia e il Trentino, si sono adeguate al nuovo sistema, altre, come la Lombardia e il Veneto, stanno adottando criteri differenti, generando confusione tra i pazienti e gli operatori sanitari. L’on. Malavasi chiede quindi al Ministero della Salute e al Ministero dell’Economia e delle Finanze se siano previste modifiche per rendere più sostenibile il sistema tariffario e se siano stati stanziati fondi per eventuali ristori nel caso in cui il Tar dovesse accogliere i ricorsi delle strutture sanitarie.

PUNTI IN COMUNE E DIFFERENZE TRA LE DUE INTERROGAZIONI

Entrambe le interrogazioni riconoscono l’importanza dell’aggiornamento dei LEA e la necessità di garantire una maggiore equità nell’accesso alle prestazioni sanitarie. Tuttavia, mentre l’on. Loizzo enfatizza il ruolo positivo del Decreto Tariffe e chiede un’accelerazione dell’iter di aggiornamento, l’on. Malavasi si concentra sulle criticità legate all’applicazione del provvedimento e sulla necessità di rivedere le tariffe per evitare impatti negativi sugli operatori sanitari e sui pazienti.

Il tema dell’uniformità a livello nazionale è centrale in entrambe le interrogazioni: da un lato, il decreto dovrebbe garantire equità nell’erogazione delle prestazioni, dall’altro, la sua attuazione disomogenea sta creando disparità tra le Regioni. Il futuro dei LEA e del nomenclatore tariffario dipenderà dalle decisioni del Governo e dalle sentenze del Tar, con un impatto diretto sulla qualità dell’assistenza per milioni di cittadini italiani.

 



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