Retail, la GenZ chiede sconti, offerte su misura e commessi giovani

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Sono quasi 10 milioni i consumatori in Italia dai 14 ai 29 anni. Consumatori che marchi e insegne s’ingegnano su come coinvolgere ma che non sembrano conoscere a fondo. Tra meno di dieci anni, però, saranno una delle fasce più dinamiche del mercato, più autonomi nelle decisioni e con maggior capacità di spesa: si tratta della Generazione Z, nata tra il 1995 e il 2010. Sicuramente si tratta di giovani molto tecnologici, sicuramente sono attenti a temi come la sostenibilità ma forse non tutti sanno che proprio la consapevolezza della complessità del mondo tech attuale li spinge a un maggior desiderio di informazioni e controllo.

L’88% dei giovani legge il volantino per la spesa alimentare

Ecco, per esempio, perché non disdegnano di leggere pure uno strumento classico di marketing come il volantino per la spesa alimentare. Lo fa l’88% e il 55% decide persino dove fare la spesa in base alle promozioni lette. Volantino ma digitale? Anche, si sfoglia sia quello di carta sia quello online in egual misura, considerando che un 16% guarda solo quello cartaceo e un 17% solo quello digitale, secondo un osservatorio su acquisti food e non food realizzato dal Retail Institute Italy, guidato dal d.g. Alberto Miraglia.

Il negozio fisico sempre piĂą luogo di shopping

Contro ogni stereotipo sui giovani, si rivaluta anche il ruolo del negozio fisico come luogo di shopping e soprattutto come occasione per raccogliere quelle notizie ritenute fondamentali prima della decisione finale d’acquisto. Se un 45% della Gen Z s’informa direttamente nel punto vendita prima di scegliere prodotti tech e un 40% lo fa per vedere da vicino possibili vestiti da comprare, la percentuale di pubblico degli store fisici sale al 57% nel caso della cura della persona. Particolare attenzione anche a un 42% che cambia l’idea iniziale di cosa vuole comprare in base alle informazioni che trova nei punti vendita del mondo beauty, a conferma anche di un ruolo crescente per un servizio come il retail media (il racconto dei prodotti in store). E, a proposito di servizi da offrire, Retail Institute Italy si sofferma in particolare su quali sono le esigenze dei giovani consumatori che vanno più ascoltate.

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Lo spirito eco-green fa i conti con la realtĂ 

Nei negozi di elettronica di consumo, intanto, la Generazione Z chiede un maggior assortimento di prodotti ricondizionati (36%). Da sottolineare che è un orientamento non solo dettato dall’attenzione all’ambiente ma anche dal desiderio di ottimizzare i soldi a disposizione. In modo analogo, però, sempre sotto la necessità di risparmiare, i giovani sono disposti (e lo fanno) anche a rifornire il proprio armadio di vestiti presso catene internazionali del fast fashion, che non sempre offrono garanzie di una produzione socialmente responsabile o green. Insomma, lo spirito eco c’è e resta in primo piano ma fa i conti con la realtà. Anche quando, importante dal punto di vista di marchi e insegne, si tratta di lasciarsi andare a una spesa maggiore per un prodotto confezionato invece che sfuso.

I clienti maschi vogliono piĂą varietĂ  di scelta

Mantenendo l’attenzione sui bisogni inespressi dei ragazzi, ma come logica conseguenza della richiesta costante d’informazioni in store, il 30% ha anche una domanda forse poco politically correct da avanzare: vuole ricevere assistenza da commessi giovani prima di comprare un prodotto di elettronica di consumo. A conferma del trend, emerge un altro 30% che pone la stessa esigenza dovendo decidere cosa compare per la cura della sua persona. Infine nel settore dell’abbigliamento, che raccoglie peraltro le prime esperienze di shopping autonome, più da adulti, sono i consumatori maschi ad avanzare una richiesta specifica: per il 36% basta con le aree di vestiti da uomo sottodimensionate rispetto a quelle per le donne. Anche su questo fronte, guardando quindi all’attenzione del mercato della cura della persona verso i clienti maschi, il dato d’insoddisfatti per la poca varietà di scelta sale al 42%.

Ancora pochi i programmi fedeltĂ  dedicati ai giovani

In definitiva, quali sono i passi per avvicinare i giovani ma iniziando a capirli un po’ più profondamente? Innanzitutto, si deve rifuggire una tendenza all’omologazione latente in tutto il mercato, come afferma il Retail Institute Italy, e in particolare bisogna tenere a mente che (anche) quella dei giovani di oggi è una generazione con le sue eterogenee peculiarità. Chi pensa di conoscerle rifletta: a parte genitori, nonni, studenti o sportivi, quanti sono i programmi fedeltà lanciati su misura per i giovani in generale, magari i giovani lavoratori? Non tanti, se anche una scontistica più personalizzata è una loro richiesta.

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