“Fauna selvatica in Puglia”, ecco l’obiettivo: «4.000 abbattimenti entro fine 2025»

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(AGENPARL) – Roma, 21 Febbraio 2025

(AGENPARL) – ven 21 febbraio 2025 Comunicato stampa, 21 febbraio 2025
“Fauna selvatica in Puglia”, ecco l’obiettivo:
«4.000 abbattimenti entro fine 2025»
Tutte le novità emerse dal grande evento organizzato dalla CIA:
allo stesso tavolo c’erano professori universitari, dirigenti e politici regionali
CASTELLANETA (TA) – «Rispetto al Piano straordinario per la gestione e il contenimento del
cinghiale in Puglia stiamo procedendo spediti: predisposta la struttura amministrativa, urge un
coordinamento capillare tra i vari Ambiti Territoriali di Caccia e tutti gli altri soggetti deputati alla
bioregolazione. Abbiamo bisogno di riequilibrare il numero di cinghiali per permettere alle aziende
agricole di vivere e lavorare più serenamente, garantendo a tutti i cittadini la sicurezza stradale».
Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia nel corso dell’evento
“Fauna selvatica in Puglia, novità in materia di gestione e contenimento”.
Il focus, organizzato ieri da CIA Agricoltori Italiani di Puglia nella masseria “Le Grotte di Sileno” di
Castellaneta, è partito con un video molto significativo che ha focalizzato i danni da cinghiali sulle
colture ed ha visto la partecipazione degli “stati generali” del contrasto all’emergenza legata alla
fauna selvatica sul territorio regionale: professori universitari, direttori e dirigenti regionali ed
esponenti del mondo della politica sono intervenuti fornendo spiegazioni, rispondendo alle
domande di agricoltori, cacciatori e addetti ai lavori e informando la collettività sulle novità
gestionali e di contenimento dei cinghiali.
Pentassuglia ha rassicurato tutti: «Stiamo procedendo con gli abbattimenti e su 4.000 capi ne
restano circa 2.800. Anche traendo spunto dalle testimonianze ascoltate oggi proverò a redigere
un emendamento di legge, che contempli ovviamente ogni aspetto di igiene e sanità pubblica,
affinché si possa promuovere la filiera corta in Puglia. Ci sono risorse disponibili per le nostre
aziende agricole. Sul tema però, come accaduto in passato, continuerò sempre a confrontarmi con
università e comunità scientifica».
Del resto, al fianco dell’assessore regionale all’Agricoltura, c’erano proprio il professor Antonio
Camarda, del Dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Bari e i dirigenti
regionali Domenico Campanile e Onofrio Mongelli.
Nel corso della sua relazione, il dottor Camarda ha svelato le strategie messe in atto al fine di
attuare il depopolamento della fauna selvatica, soffermandosi sull’importanza di ridurre il contatto
tra i cinghiali e le altre specie animali, per scongiurare eventuali, ma possibili, infezioni da Peste
suina africana.
È toccato invece al dottor Campanile rendere noti i dettagli del Piano straordinario di
contenimento messo a punto dalla Regione: «Ognuno deve avere ruoli ben precisi direttamente
proporzionali alle proprie competenze: gli ATC nelle aree cacciabili, gli enti gestori in quelle
protette e i sindaci sui territori urbani.
La popolazione dei cinghiali è in aumento in tutto il territorio nazionale – ha concluso Campanile –
ma noi abbiamo precisi target da rispettare annualmente ed è in questa direzione che ci stiamo
quotidianamente spendendo».
Infine Mongelli, dirigente della Sezione Promozione della salute e del benessere della Regione
Puglia: «L’obiettivo dei 4.000 capi da abbattere ci è stato indicato a livello centrale. Contiamo di
centrarlo entro la fine del 2025» ha dichiarato.
Non solo emergenza cinghiali tra i gridi d’allarme lanciati dalla CIA ai vertici della Regione Puglia:
«Questo piano è un ottimo punto di partenza e per questo diamo atto del buon lavoro svolto
dall’assessorato regionale – ha dichiarato il vicepresidente vicario di CIA Puglia Giannicola D’Amico
– allo stesso tempo però abbiamo posto con forza anche la problematica relativa ai lupi, agli storni
e al parrocchetto monaco che sta imperversando in provincia di Bari e non solo. Riteniamo
importante continuare a lavorare insieme senza abbassare mai la guardia».
L’evento, tra i tanti, ha visto anche la partecipazione dei presidenti degli ATC di Foggia, Brindisi e
Taranto, di veterinari Asl, cacciatori, sindaci e delegati di Castellaneta, Laterza, Martina Franca e
Palagiano e del direttore generale della Asl di Taranto Vito Gregorio Colacicco.
«Bisogna proseguire spediti in questa direzione e procedere con gli abbattimenti magari
consentendo ai cacciatori di cacciare tutto l’anno» ha proposto infine la CIA tramite Pietro De
Padova e Vito Rubino, rispettivamente presidente e direttore dell’Area Due Mari Taranto-Brindisi.
«Dobbiamo vincere l’emergenza – hanno aggiunto i due vertici di una delle province più colpite –
utilizzando misure eccezionali, proporzionali alla gravità degli eventi che quotidianamente
colpiscono mondo agricolo e cittadini. Gli ambientalisti da salotto, chi parla solo per partito preso e
senza cognizione di causa, se ne facciano definitivamente una ragione”.

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