Pagamenti digitali e sicurezza: un bivio tra innovazione e rischi

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Innovazione, velocità, sicurezza, collaborazione: sono queste le parole chiave che oggi guidano il mercato dei pagamenti digitali, ponendolo al centro di una fase di profonda trasformazione. Un’evoluzione determinata prevalentemente dalla crescente diffusione delle transazioni elettroniche e, in particolare, dall’ascesa dei pagamenti istantanei, oggi cruciali sia nello scenario nazionale che internazionale. Come evidenziano i dati recentemente illustrati da Banca d’Italia, infatti, nell’area SEPA la quota di bonifici istantanei è passata dal 12% al 19% tra il 2022 e il 2024, mentre in Italia, nello stesso arco di tempo, la penetrazione è salita dal 4% al 10%.   

 

I benefici e i irschi dei pagamenti digitali

Pur offrendo importanti benefici in termini di velocità e comodità, questa evoluzione porta con sé anche una sfida cruciale, che oggi necessita di essere considerata e affrontata: la sicurezza. Se da un lato, infatti, l’innovazione accelera e migliora in maniera significativa l’esperienza degli utenti, dall’altro causa una crescita esponenziale dei rischi di frodi digitali, oggi più sofisticate e più pericolose che mai. Nel solo primo semestre del 2023 – come evidenziano i dati resi noti dalla BCE – le frodi sui pagamenti nell’Eurozona hanno raggiunto i due miliardi di euro, mentre in Italia, nello stesso anno, si sono registrati ben 33.000 casi di frodi creditizie, con un incremento del 21% nell’importo medio frodato.

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Norme comuni e tecnologie avanzate affrontare la sfida

In uno scenario tanto complesso, l’armonizzazione delle normative a livello europeo rappresenta una tappa essenziale per garantire un ecosistema finanziario sicuro ed efficiente. L’entrata in vigore nel 2024 del Regolamento europeo sugli Instant Payments ha segnato un passo avanti fondamentale, imponendo a tutte le istituzioni finanziarie di elaborare i bonifici in tempo reale, con accredito entro dieci secondi. Parallelamente, nuove normative come il Payment Service Regulation (PSR) e il Financial Data Access Regulation (FIDA) stanno ridefinendo i confini della sicurezza e dell’open finance in Europa. Nonostante questi progressi, il problema della frammentazione normativa tra i vari Paesi persiste, rendendo ancora più complessa la lotta contro le frodi digitali. La chiave per affrontare questa sfida risiede nell’adozione di tecnologie avanzate e servizi innovativi in grado di prevenire e contrastare le minacce informatiche in tempo reale.

“Il tema della sicurezza – dichiara Liliana Fratini Passi, Direttore Generale di CBI Società Benefit, partecipata da circa 400 banche e altri intermediari che sviluppa  infrastrutture, servizi innovativi ed ecosistemi digitali per il settore finanziario – è focale nello sviluppo dei nuovi servizi di open finance. Non solo a livello infrastrutturale e di processo, dove è fondamentale garantire elevati livelli di sicurezza per combattere gli attacchi nel cyberspazio, ma anche nella fase di inizializzazione di un pagamento, per ridurre i rischi derivanti da tentativi di frode ed errori riconducibili alle attività svolte da umani”.  Oggi, le istituzioni finanziarie e gli operatori del settore stanno già adottando soluzioni all’avanguardia per rafforzare la sicurezza dei pagamenti. Strumenti basati sull’intelligenza artificiale, il machine learning e le tecnologie DLT (Distributed Ledger Technology) consentono un monitoraggio avanzato e una maggiore protezione per i consumatori.

 

Gli strumenti per contrastare le frodi

Tra le soluzioni più efficaci emergono proprio i servizi innovativi recentemente presentati da CBI, come il CBI Name Check, che verifica in tempo reale la corrispondenza tra il nominativo del beneficiario e il codice IBAN associato, riducendo il rischio di errori e frodi, o il servizio Check IBAN, che consente il controllo immediato dell’associazione tra codice IBAN e Partita IVA del beneficiario, agevolando anche le transazioni transfrontaliere, con oltre 10 milioni di verifiche effettuate nel 2024 e una crescita del 150% rispetto all’anno precedente. Completa il quadro Safe Trade, un importante strumento multi-banca per raccogliere informazioni sulle fatture anticipate e prevenire l’uso fraudolento delle stesse nell’accesso al credito.

La lotta contro le frodi digitali non può tuttavia essere affrontata in maniera isolata. La collaborazione tra istituzioni finanziarie, regolatori e fornitori di servizi tecnologici è essenziale per massimizzare gli effetti della network economy, un modello in cui l’interconnessione tra i diversi attori del mercato aumenta il valore e l’efficienza dei servizi. Con questo obiettivo, CBI sta consolidando partnership con piattaforme internazionali per garantire la sicurezza dei pagamenti transfrontalieri. “In un mondo sempre più digitale e interconnesso, continuiamo a impegnarci per fornire ai nostri clienti gli strumenti necessari per effettuare transazioni in modo sicuro ed efficiente”, ha commentato Liliana Fratini Passi. In conclusione, l’innovazione nei pagamenti digitali è un’opportunità straordinaria per migliorare l’esperienza degli utenti e stimolare la crescita economica. Tuttavia, senza un’adeguata strategia di sicurezza e un approccio normativo armonizzato, il rischio di un’escalation delle frodi è concreto. Il futuro del mercato dei pagamenti digitali si giocherà sulla capacità degli attori del settore di bilanciare velocità, efficienza e sicurezza, costruendo un sistema resiliente e all’avanguardia.

 



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