Il secondo peccato originale dell’uomo bianco

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Sosteneva Michela Murgia su Facebook nel novembre del 2018 – e dunque quando si era in pieno fact checking – che “nascere maschi in un sistema patriarcale e maschilista è un po’ come essere figli maschi di un boss mafioso. Non sai nemmeno cosa sia la mafia, ma da quel momento tutto quello che mangerai, berrai, vestirai verrà dall’attività mafiosa”. Avete presente la famosa presunzione d’innocenza? Ecco: per noi che indipendentemente dalla nostra volontà ma solo per via dell’imbattersi di un cromosoma X con un cromosoma Y siamo nati maschi, per giunta bianchi, occidentali e peggio che mai eterosessuali e “cisgender”, la presunzione d’innocenza non vale. Ogni principio di non colpevolezza è reso nullo fin dalla nascita. Un po’ come venire al mondo ebrei a Monaco di Baviera nel 1933, se ci pensate.

Sta di fatto che, come ci è stato ripetuto in questi ultimi anni quotidianamente dalle attiviste e dagli attivisti della religione Woke, tanto solerti e onnipresenti da surclassare i Testimoni di Geova, il maschio bianco occidentale privilegiato eterosessuale “cisgender” è colpevole di ogni possibile nefandezza presente, passata e futura commessa nell’orbe terracqueo, e così sarà fino a quando coloro i quali appartengono a tale categoria non metteranno su una famiglia queer o, in alternativa, non scompariranno dalla faccia della Terra. In fondo, se ci si pensa anche senza evocare chissà quali teorie complottiste della sostituzione etnica, pare sia solo una questione di tempo: prima o poi, il maschio bianco occidentale privilegiato sparirà del tutto, eterosessuale e “cisgender” oppure no non importa.

Comunque: tra le grandi colpe del maschio bianco occidentale privilegiato eterosessuale “cisgender” – impossibile qui enumerarle tutte – c’è naturalmente il patriarcato maschilista, con il suo corollario di misoginia e omotransfobia e sessismo. Ma accanto a tutto ciò non si può non citare il razzismo: che secondo i dogmi della religione Woke, formatasi oltreoceano nei dipartimenti dedicati agli studi di genere e post-coloniali e tracimata fin qui, nel maschio bianco occidentale privilegiato eterosessuale “cisgender” è semplicemente connaturato. Tutti i maschi bianchi occidentali privilegiati eterosessuali “cisgender” sono non solo intrinsecamente patriarcali e maschilisti, e dunque misogini, omotransfobici e sessisti, ma anche razzisti. E non a caso sono stati dei maschi bianchi occidentali et cetera a praticare quel colonialismo di cui ci si occupa nei dipartimenti di studi post-coloniali.

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Ora: stando alla Treccani, il colonialismo è “l’occupazione e lo sfruttamento territoriale realizzato con la forza dalle potenze europee ai danni di popoli ritenuti arretrati o selvaggi”, ovviamente a opera del maschio bianco occidentale et cetera di cui sopra. Ed è in base a questa definizione, direi incontrovertibile, che dovremmo forse prendere atto di come oggi il colonialismo abbia assunto una nuova e più radicale forma. Non ci si riferisce qui alla corsa alle terre rare di cui fanno incetta le grandi potenze non solo occidentali. Si tratta di un colonialismo che in realtà non occupa e non sfrutta con la forza delle armi territori di popoli ritenuti arretrati o selvaggi. Usa, semmai, la forza dei soldi. E occupa e sfrutta il corpo di donne che se non appartengono necessariamente a popoli ritenuti arretrati o selvaggi versano comunque in condizioni di bisogno.

È il colonialismo della cosiddetta Gpa o gestazione per altri. O, se preferite, il colonialismo dell’utero in affitto. Un colonialismo estremo, praticato in questo caso non solo dal maschio bianco occidentale privilegiato eterosessuale “cisgender” e dalla di lui consorte, ma anche dalle persone bianche occidentali privilegiate lgbtqia+. Chissà se nei dipartimenti di studi di genere ma soprattutto in quelli di studi post-coloniali si è mai riflettuto su questa nuova forma di occupazione e sfruttamento. Di sicuro, ci sarà chi leggendo queste righe sosterrà che al contrario non via sia sfruttamento alcuno e che si tratti semmai di “gravidanza solidale per altri”. Ecco: a questo proposito, si attende il giorno in cui sarà una coppia non occidentale e povera a mettere al mondo un figlio o una figlia usando l’utero di una donna bianca occidentale e ricca.



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