SABATO MANIFESTAZIONE A BRESCIA, APPUNTAMENTO ORE 15,30 IN PIAZZA DELLA LOGGIA – Radio Onda d`Urto

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VENERDì 21 FEBBRAIO – A Brescia l’Assemblea No ddl Sicurezza, composta da oltre una quarantina di realtà di città e provincia, conferma l’appuntamento per il corteo di sabato alle ore 15.30. Concentramento in piazza Loggia, cuore della vita politica, sociale e cittadina, da anni alcuni riservata in modo più ufficioso che ufficiale alle sole manifestazioni istituzionali e para-turistiche. Da qui la volontà del corteo no ddl Sicurezza, nonostante le prescrizioni odierne della Questura che vorrebbe spostare il concentramento in piazza Vittoria, di restituire piazza Loggia alla sua funzione plurisecolare, quella di agorà della comunità e delle sue istanze, e non mera vetrina commerciale. Ascolta la trasmissione di Radio Onda d’Urto con Gabriele Bernardi e Giorgio Cremaschi, Assemblea no ddl “Sicurezza” di Brescia. Ascolta o scarica

GIOVEDì 20 FEBBRAIO – L’analisi del ddl cosiddetto “Sicurezza” con l’avvocato Manlio Vicini, legale di movimento e dell’Associazione Diritti per Tutti.  Ascolta o scarica

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MERCOLEDì 19 FEBBRAIO – Contro il ddl Sicurezza (ex ddl 1660) sono previste manifestazioni in diverse città italiane nel fine settimana. In particolare, sabato ci saranno cortei a Roma, Bologna, Napoli, Milano e anche a Brescia, appuntamento alle 15.30 in piazza della Loggia per la manifestazione “Non è sicurezza, è repressione”.

La manifestazione no ddl Sicurezza di Brescia partirà sabato da piazza Loggia, cuore della città, da anni però vietata alle manifestazioni politiche e sociali, riservata solo a quelle turistiche e istituzionali.

Nella trasmissione di Radio Onda d’Urto gli interventi della conferenza stampa di presentazione. Ascolta o scarica

Di seguito il comunicato stampa dell’Assemblea No ddl Sicurezza di Brescia e le firme di chi aderisce così come aggiornate al 19 febbraio 2025.

COMUNICATO STAMPA

Sabato 22 febbraio a Brescia come in altre città (tra queste Napoli, Milano, Bologna, Padova) si svolge una manifestazione per esprimere netta contrarietà al disegno di legge governativo noto come “DDL sicurezza” (DDL 1660 alla Camera dei deputati, ora Atto 1236 al Senato della Repubblica), il cui iter parlamentare si approssima alla conclusione nel mese di marzo.

Dall’autunno scorso un’articolata mobilitazione nazionale contro il DDL sicurezza sta vedendo una partecipazione ampia ed eterogenea in tutto il paese, da parte di centinaia di realtà politiche, sindacali, associative di diversa provenienza e ispirazione politica e culturale.

A Brescia un momento particolarmente significativo di questa presa di parola è stato il 7 dicembre scorso, con una manifestazione cui hanno partecipato circa tremila persone, coinvolte grazie ad un percorso assembleare di costruzione dal basso durato mesi. Tale percorso assembleare è ripreso all’inizio di febbraioper dare vita all’appuntamento di sabato prossimo, indetto dall’“Assemblea NO-DDL sicurezza” di Brescia e provincia.

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Chiediamo il ritiro del DDL sicurezza perché questo provvedimento tratta come atti di sovversione da reprimere le battaglie civili e le lotte sociali, fino alla stessa libertà di manifestare, che per i comuni cittadini/e è la principale ospesso unica possibilità di esprimere critica pubblica verso chi esercita il potere.

Nei 38 articoli che lo compongono, il DDL sicurezza introduce nuove sanzioni penali o inasprisce quelle già esistenti per colpire più duramente chi lotta per il diritto all’abitare, chi sciopera nel lavoro, chi si mobilita nelle scuole e università o per la giustizia climatica.

Criminalizza le persone indigenti e quelle marginalizzate. Per le persone immigrate peggiora ulteriormente le condizioni di accoglienza e rende ancora più difficile l’ottenimento e il rinnovo dei permessi di soggiorno.

Mentre colpisce la stessa legittimità delle manifestazioni di protesta, il DDL sicurezza inventa nemici pubblici da stigmatizzare e reprimere proprio per non affrontare le cause di disagio e dissenso, per non dare rispostaai problemi concreti e comuni ad ampi settori della popolazione: l’emergenza abitativa, le crisi aziendali, la precarietà lavorativa e di vita, il blocco dei salari e l’inflazione, il collasso eco-climatico, la violenza patriarcale.

La corsa agli armamenti e la guerra, i loro costi umani, sociali e ambientali, il cui ammontare, in Palestina, è il genocidio tuttora in corso, compiuto da Israele con la complicità dei paesi occidentali.

Il ddl Sicurezza modifica il rapporto tra cittadine/i e istituzioni dello Stato accelerando e consolidandola deriva autoritaria in corso in Italia, come in Europa e a livello globale.

In questa direzione muovono anche altri atti del Governo, come le riforme volte a ridisegnare a favore dell’esecutivo l’equilibrio tra i poteri istituzionali, o, di nuovo, gli attacchi al diritto di sciopero, alle testate giornalistiche indipendenti, alle Ong che operano soccorso in mare e lungo le rotte migratorie.

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Tra i provvedimenti del Governo già in fase di attuazione, segnaliamo l’ordinanza del ministro Piantedosi per la creazione nelle città delle “zone rosse”, cioè di luoghi pubblici vietati all’accesso di persone che prefetture e forze dell’ordine ritengano potenzialmente pericolose, sulla base di criteri tutt’altro che immuni da pregiudizi classisti e razzisti.

Come il DDL sicurezza, anche le zone rosse riducono le questioni sociali a problemi di ordine pubblico, da trattare limitando le libertà comuni e ampliando i poteri di polizia. Impongono come norma ordinaria quella logica di esclusione preventiva che giunge infine a compromettere lo stesso diritto a manifestare.

Il DDL sicurezza, peraltro, ha la stessa ispirazione reazionaria che risuona nella predilezione del Governo Meloni per la restaurazione di un ordine tradizionale dei ruoli di genere, a discapito dell’autodeterminazione delle donne e delle soggettività non conformi, contro la libertà di scelta sul proprio corpo.

Non è insomma la società quel che il DDL vuole mettere al sicuro, ma le sue ingiustizie, lo sfruttamento, il razzismo, il patriarcato. Il DDL sicurezza è la rappresentazione plastica di unprocesso di compressione delle libertà comuni che oggi trova forza dirompente nella connessionepolitica fra le destre ultraconservatrici al Governo e il potere enorme e fuori controllo delle oligarchie capitalistiche, dei grandi monopoli finanziari, tecnici e produttivi, dei loro insaziabili interessi e privilegi ostili ai vincoli democratici di solidarietà e uguaglianza.

Ebbene, in questi mesi a bloccare l’entrata in vigore del DDL sicurezza è stata soprattutto l’ampia mobilitazione in tutto il paese delle molte persone e realtà collettive che non sono disposte a subire in silenzio questa sottrazione di diritti.

Con l’approssimarsi della fase finale del percorso parlamentare del DDL sicurezza, chiamiamo le organizzazioni sociali, le associazioni, i movimenti, le forze politiche e sindacali, le singole persone, alla più ampia convergenza nella manifestazione del 22 febbraio.

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Per esprimere e far pesare in forma pacifica un rifiuto forte e chiaro verso questa legge, verso le zone rosse, verso la complessiva torsione autoritaria delle istituzioni.

Per una mobilitazione che fondi la propria legittimità sulla giustizia sociale e la solidarietà, sulla lotta alle disuguaglianze e la resistenza alle politiche di impoverimento e precarizzazione.

Per mettere al centro, insomma, il valore irrinunciabile della democrazia antifascista come prodotto storico delle lotte popolari e come concreta affermazione dei diritti sociali e civili.

La manifestazione del 22 febbraio attraverserà le vie centrali di Brescia e muoverà da Piazza della Loggia, luogo del concentramento alle ore 15.30.

Piazza Loggia: da secoli e ancor più dalla strage del 28 maggio 1974 è lo spazio più importante e il simbolo della partecipazione popolare, democratica, antifascista alla vita pubblica della città. Il fatto che, ciononostante, da anni, da troppi anni, Piazza Loggia, come se fosse una sorta di zona rossa, sia invece accessibile esclusivamente alle manifestazioni promosse direttamente dalle istituzioni, rende l’attraversamento di questo luogo ancor più significativo per la mobilitazione del 22 febbraio contro il grave restringimento dell’agibilità democratica e della stessa libertà di manifestare che il DDL sicurezza intende determinare.

19 febbraio 2025

Assemblea no DDL sicurezza, Brescia”

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Adesioni alla manifestazione del 22 febbraio 2025 a Brescia (elenco in aggiornamento):

Collettivo Onda Studentesca, Collettivo studentesco TartagliaOlivieri, Collettivo studentesco De André, Associazione Diritti per Tutti, Centro sociale Magazzino 47, Federazione Associazioni Bresciane per l’Immigrazione (Fabi), Anpi sezione caduti di piazza Rovetta, Osservatorio democratico sulle nuove destre, Associazione via Milano 59, Associazione Proletari Escursionisti, Possibile, Collettivo NN, Coordinamento Palestina, Giovani palestinesi d’Italia, Collettivo assenze ingiustificate, Coordinamento per la democrazia costituzionale, Tavolo Basta Veleni, Presidio 9 agosto, Partito della rifondazione comunista, Brescia pride, Studenti per – UdU Brescia, Confederazione cobas, Confederazione unitaria di base, Unione sindacale di base, Ciurma pastafariana, Potere al popolo, Collettivo gardesano autonomo, Giovani comunisti, Collettivo linea rossa, Sinistra anticapitalista, Associazione Italia CubaBassa bresciana, Partito Comunista Italiano, Centro sociale 28 maggio Rovato, Brescia antispecista, Collettivo 5.37



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