Botta e risposta tra il deputato (“scelta del centrodestra”) e l’ex subcommissario: “Nel decreto di revoca altre prese di posizione di Basile e partecipate”
MESSINA – Siluramento di Marcello Scurria: quattro note di amministrazione comunale e partecipate contro il sub commissario citate nel decreto di revoca. Ma andiamo per ordine. Per l’unico deputato nazionale di Sud chiama Nord sono solo fantasie dei giornalisti. Il coinvolgimento di De Luca e Basile? Ma quando mai. Francesco Gallo ci tiene a dichiarare che si tratta di “una vicenda interna al centrodestra. Ecco il suo pensiero su Facebook: “Dopo tante chiacchiere da bar, risolto il “giallo” della settimana. Il presidente della Regione ha revocato l’incarico di subcommissario per il Risanamento a Marcello Scurria e lo ha conferito a Santi Trovato. Quest’ultimo – va ricordato – alle elezioni amministrative del 2022 faceva parte della squadra degli assessori per il candidato sindaco di centrodestra Maurizio Croce. Dopo giorni di illazioni e congetture, quindi, dovrebbe essere chiaro anche agli appassionati dei “retroscena” che in questa vicenda – tutta interna ad un partito del centrodestra – nulla c’entrano né Cateno De Luca, né Federico Basile. Sulle motivazioni della revoca, quando il presidente Schifani vorrà comunicarle o qualche giornalista si scomoderà a fargli qualche domanda, ne sapremo di più. Per il momento, rinnovo la mia stima al subcommissario uscente e faccio i migliori auguri di buon lavoro a quello (sub)entrante”.
Sempre su Facebook risponde l’ex sub commissario. E annuncia di aver ricevuto il decreto di revoca e di aver scoperto l’esistenza di quattro note di sindaco Basile e dg Puccio, vicesindaco Mondello, Patrimonio Messina Spa e Arisme contro il suo operato.
Scrive Scurria: “Martedì alle 17,03, l’onorevole ha pubblicato questo quest post che riproduco con lo screenshot. Il nostro deputato scrive bene e sapientemente “dice e non dice” ma qualcosa la lascia intuire. Lascia intendere di essere “ben informato” a tal punto da sollecitare i giornalisti, verosimilmente pigri, a chiedere a Schifani “le motivazioni della revoca”. Mi sono detto: ma se si discute da due mesi del caso asta pubblica quali sarebbero le altre motivazioni? Mi sembrava tutto chiaro. Basile sosteneva che nella qualità, avevo commesso danno erariale e concorrenza sleale. A questa diffamamante accusa, senza giri di parole, avevo replicato che se avessi in qualche modo discusso o concordato anche al solo fine di non partecipare all’asta, avrei commesso il reato di turbativa d’asta. A fine dicembre avevo trasmesso la relazione e si attendeva da quasi due mesi un cenno da parte di Schifani. Ma il nostro deputato sapeva altro? Dopo l’annuncio a mezzo stampa della revoca dell’incarico e la trasmissione alle ore 16,00 alla pec dell’Ufficio di Camaro del provvedimento di revoca, il deputato pubblica il post. Tralasciando la parte dedicata al retroscena (non mi appassiona) l’onorevole Gallo, evidentemente ben informato, suggerisce ai giornalisti di chiedere al governatore Schifani le motivazioni della revoca. Sul momento non avevo capito. In effetti non potevo capire. Le motivazioni conosciute erano note. Mah”.
“Da chi ha saputo Gallo che esistono altri motivi di revoca?”
Continua l’avvocato: “Ieri sera, ho ricevuto alla mia pec professionale, dalla presidenza della Regione, il decreto di revoca. Leggendo il provvedimento ho scoperto, per la prima volta, che nei primissimi giorni di gennaio 2025, Basile, Mondello e Puccio, Gemelli e Cacace avevano inviato a Schifani per ‘impolpare’ l’originaria accusa, altre 4 note. A queste note, tenute nascoste con ‘l’avvio del procedimento di revoca, sarà data adeguata risposta nelle sedi competenti. Un modo alquanto singolare quello del presidente Schifani. Ti chiede relazione e controdeduzioni su un argomento e poi ti revoca richiamando “per relationem”, altre contestazioni. Ma è vero? Si, è vero. In Sicilia siamo speciali in tutti anche per queste procedure. Al deputato Gallo, se è lecito, chiedo di sapere da chi ha saputo che esistono altri motivi di revoca (“ne sapremo di più”) e, soprattutto, a che titolo. Lo chiarisca onorevole, lo spieghi. Dica, scriva, esca dall”equivoco. Resto in attesa di un suo cenno. Cordialità. Ah, dimenticavo! Ritiri pure la stima, è fuor di luogo”.
Articoli correlati
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link