Vicino a Piandarca un impianto industriale: botta e risposta minoranza – sindaco

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Un terreno agricolo, vicino Piandarca, che per una delibera di giunta diventa un terreno industriale con tanto di impianto per lo smaltimento di inerti. E la minoranza chiede chiarimenti, anche ricordando l’impegno dell’allora consigliere di opposizione, oggi sindaco, Fabrizio Gareggia, che una quindicina di anni fa si batté per evitare che nel luogo della predica agli uccelli sorgesse un impianto fotovoltaico.

Ma proprio il sindaco smentisce: l’azienda è a un chilometro da Piandarca, al momento non esiste un parere favorevole del Comune di Cannara, ma la delibera di giunta è un atto dovuto per i passaggi successivi: “E comunque per noi la tutela di Piandarca prevale su ogni altra cosa”, la precisazione.

Piandarca, la nota della minoranza di Insieme per Cannara

“Il 29 gennaio – si legge in una nota firmata da insieme per Cannara, consiglieri Alessia Sirci, Sandra Ceppitelli, Sabina Battista e Giorgio Maria Bizzarri – la giunta Gareggia ha approvato l’inizio del procedimento per convertire un terreno agricolo, in vocabolo Fonte, in terreno industriale al fine di costruire un impianto per lo smaltimento di inerti. Questa decisione, maturata in soli due giorni, testimonia la chiara volontà politica di procedere speditamente verso la realizzazione dell’impianto e apre una serie di scenari sui quali, temiamo, la Giunta non abbia riflettuto abbastanza”.

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“Il terreno in questione – spiega la minoranza – è a pochi passi dal Santuario all’aperto di Piandarca, che non è solamente un sito religioso ma anche turistico, importante a tal punto per la giunta Gareggia da creare un assessorato ad hoc”. “Non c’era, come prevede la legge – si chiede la minoranza – un altro luogo per costruire l’impianto, ad esempio la zona artigianale, senza dover intaccare un’area agricola di pregio? Trasformare un terreno agricolo in terreno industriale non danneggerà un territorio da sempre deputato alle coltivazioni? La questione diventa ancora più curiosa se pensiamo che lo stesso luogo fu oggetto di una accanita difesa da parte dell’allora consigliere di minoranza Fabrizio Gareggia per un presunto tentativo di installare un impianto fotovoltaico, un’ipotesi che, tra l’altro, non ha mai visto la luce. La minoranza cercherà di chiedere spiegazioni a questo nuovo attacco al nostro territorio, sperando non si ripeta la dolorosa vicenda del forno crematorio. L’ interesse del singolo non può prevalere su quello della comunità”.

La replica del sindaco, Fabrizio Gareggia

In una lunga nota il sindaco di Cannara ribadisce come detto il suo impegno per la tutela del sito e mette i puntini sulle i: “Un’azienda privata, ubicata ampiamente all’esterno dell’area di vincolo (corrispondente ad un chilometro di raggio da Piandarca) ed esistente da decenni – scrive Gareggia – ha richiesto l’attivazione di una procedura di sportello unico (S.U.A.P.E.) per l’ampliamento della superficie destinata alla propria attività. La procedura – come noto – è finalizzata all’ottenimento di tutte le autorizzazioni ambientali, paesaggistiche, sanitarie e urbanistiche da parte di tutti gli enti competenti (Regione, Arpa, USL, Comune) attraverso un’istanza unica da presentarsi al Comune che dovrà acquisire i pareri sul progetto e, sulla base di queste risultanze, rilasciare un provvedimento che potrà essere di approvazione o di rigetto. Per questo riteniamo che l’allarmismo dell’opposizione sia totalmente ingiustificato: la nostra posizione sulla tutela e sulla valorizzazione del sito di Piandarca è nota da oltre 15 anni, non è mai cambiata e verrà ribadita quando sarà il Comune a doversi esprimere in conferenza di servizi”.

“Il Comune di Cannara, quindi – aggiunge il sindaco – di fronte all’istanza presentata, per legge non può limitarsi semplicemente a dire di no, ma deve raccogliere i pareri prescritti dagli altri enti e, quindi, esprimersi anche sulla base di questi, tenendo però in debita considerazione la strategia di promozione del territorio che per anni è stata perseguita. In sostanza, quindi, il provvedimento adottato dalla giunta di avvio del S.U.A.P.E. è un atto dovuto per legge e non rappresenta un via libera, come l’opposizione invece vorrebbe far credere. Come ente locale abbiamo degli obblighi ben precisi posti a garanzia dei diritti di tutti e sulla nostra correttezza abbiamo costruito l’immagine di un paese che si è risollevato con fatica dall’oblio in cui era stato abbandonato per decenni. Per questo rispediamo ogni accusa al mittente, specificando che mai abbiamo piegato il nostro ruolo istituzionale per perseguire gli interessi di un singolo. Probabilmente questo addebito dovrebbe essere rivolto alla consigliera Alessia Sirci, che pur conoscendo bene gli aspetti procedimentali di questa vicenda, ha artificiosamente montato una polemica infondata”.





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