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A dieci anni dalla devastazione inflitta dall’ISIS, Mosul celebra la rinascita di uno dei suoi simboli più emblematici, segnando un passo significativo verso la ricostruzione della città irachena. Il ritorno della Grande Moschea di Al-Nuri e del suo iconico minareto di Al-Hadbaa rappresenta una vittoria architettonica, sociale e culturale per un’intera popolazione che ha sofferto anni di conflitto e distruzione.
La distruzione e l’inizio della ricostruzione di Mosul
Nel 2014, l’ISIS occupò Mosul, trasformandola nel cuore del suo autoproclamato califfato. Oltre alle violenze contro la popolazione civile, il gruppo jihadista attuò una sistematica distruzione del patrimonio storico e religioso della città. Il minareto pendente di Al-Hadbaa, alto 45 metri venne ridotto in macerie nel 2017, pochi giorni prima della liberazione della città da parte delle forze irachene. La perdita fu devastante per la comunità locale: il minareto era un simbolo di Mosul, presente persino sulle banconote irachene.
Nel 2018, l’UNESCO lanciò l’iniziativa “Revive the Spirit of Mosul”, un progetto ambizioso volto a restaurare i siti culturali chiave della città. Grazie a un finanziamento di 110 milioni di euro, provenienti principalmente dagli Emirati Arabi Uniti e dall’Unione Europea, l’organizzazione ha collaborato con le autorità irachene e le comunità locali per riportare in vita il patrimonio perduto.
La rinascita della Grande Moschea di Al-Nuri
La ricostruzione della Grande Moschea di Al-Nuri e del suo minareto è stata una delle sfide più complesse. Gli ingegneri e gli artigiani locali hanno lavorato instancabilmente per recuperare materiali originali dalle macerie e utilizzare tecniche tradizionali, garantendo che la struttura restaurata rispettasse l’autenticità storica. Questo processo ha incluso la rimozione di residui bellici, il consolidamento delle fondamenta e la ricostruzione fedele delle decorazioni geometriche tipiche dell’architettura islamica della regione.
Per i residenti di Mosul, la riapparizione del minareto di Al-Hadbaa va oltre la ricostruzione fisica, è un simbolo di resilienza e speranza. Già il cantiere era diventato un punto di interesse per la popolazione locale e i visitatori.
Un turismo culturale in ripresa
Negli ultimi anni, Mosul ha avviato un percorso di rinascita che include anche il settore turistico. Pur rimanendo una destinazione complessa, la città sta cominciando a riattirare studiosi, archeologi e viaggiatori interessati a scoprire una delle aree più ricche di storia del Medio Oriente. L’apertura di nuovi hotel, ristoranti e caffè nel centro storico segnala un graduale ritorno alla normalità.
Oltre alla Grande Moschea di Al-Nuri, un’altra attrazione fondamentale è il sito archeologico di Ninive, l’antica capitale assira, situata nei pressi della città. I restauri in corso stanno riportando alla luce importanti reperti, mentre gli esperti lavorano per proteggere i resti dall’erosione e dall’abbandono. Anche la storica Chiesa di Al-Tahera, distrutta dall’ISIS, è stata ricostruita e riaperta nel 2023, rappresentando un altro passo fondamentale nella rinascita di Mosul come crocevia di culture e religioni.
La rinascita di Mosul, simbolo di resilienza
La ricostruzione della Grande Moschea di Al-Nuri e del minareto di Al-Hadbaa è il simbolo di una città che si rialza dalle ceneri della distruzione, con il desiderio di non farsi cancellare dalla storia. Il restauro è un omaggio al passato e un segnale forte per le generazioni future, un promemoria di quanto sia importante preservare la propria identità culturale.
Mosul sta lentamente tornando a essere un luogo di incontro e di cultura, e la speranza è che il turismo possa contribuire a scrivere un nuovo capitolo nella sua lunga storia. Chi visita oggi la città non trova solo macerie e ricordi di guerra, ma anche segni di rinascita, comunità che ricostruiscono insieme e monumenti che tornano a raccontare la loro storia.
Se il minareto di Al-Hadbaa ha resistito per oltre 800 anni prima di essere distrutto, la sua ricostruzione vuole essere un messaggio chiaro: Mosul è ancora qui, pronta a tornare a splendere.
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