Alfieri, la figurina in Procura e la statua sul ponte Tanagro … con Guzzo alla finestra – il Quotidiano di Salerno

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Aldo Bianchini

SALERNO – Ben 140 giorni (dei quali 25 trascorsi dietro le sbarre di Fuorni e gli altri 115 ai domiciliari dove tuttora è relegato), tanti ce ne sono voluti a che il famoso ”re delle fritture di pesce” si decidesse ad alzare la testa ed a sussurrare “mi dimetto” … finalmente !!

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Anche se con notevole ritardo, il fatto stesso di essersi dimesso volontariamente (si fa per dire !!) prima ancor che lo facessero i consiglieri delle sue maggioranze in Comune (Capaccio) ed in Provincia (Salerno) non depone molto male, tutt’altro.

LA SOLIDARIETA’: Alla fine, purtroppo per lui, i suoi fedelissimi erano davvero pochi se pensiamo che la vera solidarietà, quella non formale, gli era arrivata soltanto da quei pochi consiglieri comunali capaccesi che, tra gli applausi sentiti e doverosi, lo hanno salutato l’altro giorno al momento del deposito delle dimissioni.

L’ONORE DELLE ARMI: Saranno state anche tardive le dimissioni di Alfieri ma il prudente Enzo Luciano (segretario provinciale del PD) gli ha concesso subito l’onore delle armi rispolverando un’antica tradizione, che dovrebbe ritornare di moda per tutti, dichiarando con forza <Ci siamo affidati alla sensibilità di Franco. Non abbiamo mai avuto dubbi che l’idea dell’amico Franco non fosse quella di dimettersi>. Del resto se tutti diciamo di essere garantisti, necessita esserlo anche per Alfieri sebbene sia tuttora ristretto ai domiciliari; quanti politici arrestati e poi assolti abbiamo visto in questi ultimi trent’anni di battaglie politico-giudiziarie.

L’ALTRA SOLIDARIETA’ e il PONTE TANAGRO: L’altra solidarietà, quella che doveva contare di più dopo aver ingurgitato numerose fritture di pesce, è mancata clamorosamente nonostante ai piedi dell’ex presidente-sindaco Alfieri si fosse piegata buona parte della politica locale di centro sinistra. Ricordo con tristezza la sceneggiata del luglio 2023 sul “Ponte Tanagro” nel Vallo di Diano per il finto taglio del nastro che doveva dare inizio i lavori di ricostruzione: abbracci, baci, sorrisi, pacche sulle spalle, applausi scroscianti verso “il Dio sceso sulla terra” sotto forma e nome di Alfieri, pronti addirittura ad erigergli una statua direttamente sul ponte; nessuno, o quasi, dei tanti politici locali presenti ha mai avuto in questi lunghi 140 giorni una sola parola di solidarietà. Com’è squallida la politica. E per il Ponte meno male che c’è Vittorio Esposito, altrimenti !!

L’ALBERO di NATALE: Gongola il capo della Procura di Salerno, dr. Giuseppe Borrelli, mentre appende e spilla con decisione la figurina di Alfieri all’albero giudiziario. E lo fa quasi con gesto di stizza, cosa che non fa parte del suo bagaglio culturale e professionale; ma la decisione del gip Rossi di revocare il mandato di cattura per Nicola Salvati (inchiesta Click Day sui migranti) sicuramente lo ha turbato, e non poco. E se dovesse andare a Reggio Calabria  come finiranno le inchieste ?

GUZZO si, GUZZO no: Parte intanto la roulette per la successione di Alfieri in Provincia e la prima parte della discussione riguarda la continuazione del mandato “pro tempore” di Guzzo alla vice presidenza; mi ha fatto sorridere l’affermazione di Luciano a chi gli chiedeva dell’eventuale proroga per Guzzo: “Lo escludo categoricamente, non so cosa sia accaduto in altre Province, ma a Salerno andremo ad elezioni così come previsto dalla legge”. Giustissimo, ma se si va al voto nel mese di dicembre l’Ente non può rimanere senza la figura rappresentativa. E l’ottimo prof. Giovanni Guzzo rimarrà al suo posto anche a disdoro del fuoco amico che, inspiegabilmente, suggerisce alla stampa  locale come mettere in cattiva luce il f.f. per la supposta colpa di aver vantato i suoi diritti economici nei confronti dell’Ente che allo stato gli sarebbe debitore di circa 44mila euro.

 

 

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SALERNO – Ben 140 giorni (dei quali 25 trascorsi dietro le sbarre di Fuorni e gli altri 115 ai domiciliari dove tuttora è relegato), tanti ce ne sono voluti a che il famoso ”re delle fritture di pesce” si decidesse ad alzare la testa ed a sussurrare “mi dimetto” … finalmente !!

Anche se con notevole ritardo, il fatto stesso di essersi dimesso volontariamente (si fa per dire !!) prima ancor che lo facessero i consiglieri delle sue maggioranze in Comune (Capaccio) ed in Provincia (Salerno) non depone molto male, tutt’altro.

LA SOLIDARIETA’: Alla fine, purtroppo per lui, i suoi fedelissimi erano davvero pochi se pensiamo che la vera solidarietà, quella non formale, gli era arrivata soltanto da quei pochi consiglieri comunali capaccesi che, tra gli applausi sentiti e doverosi, lo hanno salutato l’altro giorno al momento del deposito delle dimissioni.

L’ONORE DELLE ARMI: Saranno state anche tardive le dimissioni di Alfieri ma il prudente Enzo Luciano (segretario provinciale del PD) gli ha concesso subito l’onore delle armi rispolverando un’antica tradizione, che dovrebbe ritornare di moda per tutti, dichiarando con forza <Ci siamo affidati alla sensibilità di Franco. Non abbiamo mai avuto dubbi che l’idea dell’amico Franco non fosse quella di dimettersi>. Del resto se tutti diciamo di essere garantisti, necessita esserlo anche per Alfieri sebbene sia tuttora ristretto ai domiciliari; quanti politici arrestati e poi assolti abbiamo visto in questi ultimi trent’anni di battaglie politico-giudiziarie.

L’ALTRA SOLIDARIETA’ e il PONTE TANAGRO: L’altra solidarietà, quella che doveva contare di più dopo aver ingurgitato numerose fritture di pesce, è mancata clamorosamente nonostante ai piedi dell’ex presidente-sindaco Alfieri si fosse piegata buona parte della politica locale di centro sinistra. Ricordo con tristezza la sceneggiata del luglio 2023 sul “Ponte Tanagro” nel Vallo di Diano per il finto taglio del nastro che doveva dare inizio i lavori di ricostruzione: abbracci, baci, sorrisi, pacche sulle spalle, applausi scroscianti verso “il Dio sceso sulla terra” sotto forma e nome di Alfieri, pronti addirittura ad erigergli una statua direttamente sul ponte; nessuno, o quasi, dei tanti politici locali presenti ha mai avuto in questi lunghi 140 giorni una sola parola di solidarietà. Com’è squallida la politica. E per il Ponte meno male che c’è Vittorio Esposito, altrimenti !!

L’ALBERO di NATALE: Gongola il capo della Procura di Salerno, dr. Giuseppe Borrelli, mentre appende e spilla con decisione la figurina di Alfieri all’albero giudiziario. E lo fa quasi con gesto di stizza, cosa che non fa parte del suo bagaglio culturale e professionale; ma la decisione del gip Rossi di revocare il mandato di cattura per Nicola Salvati (inchiesta Click Day sui migranti) sicuramente lo ha turbato, e non poco. E se dovesse andare a Reggio Calabria  come finiranno le inchieste ?

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